perché amo il giardinaggio ...

La bellezza di fiori e piante. Le proprietà e gli usi di Erbe e Cristalli, meravigliosi doni di Madre Terra
Ospite

perché amo il giardinaggio ...

Messaggioda Ospite » 22/07/2010, 23:37

Da un libricino divertente e saggio che mi hanno regalato oggi "Giardini e no" di Umberto Pasti


" Un giardino è un luogo dove un uomo coltiva alberi, cespugli, fiori e ortaggi per suo diletto. Il giardino somiglia a colui che lo ha ideato. Riflette le sue aspirazioni, le sue competenze, le sue folllie, le sue virtù. Ma a differenza di un'opera d'arte, che viene interamente creata dal nulla, il giardino diventa quello che è per un sommarsi di cause ed elementi che esulano dalle capacità di chi lo concepisce. Il talento di un giardiniere, la sua bravura, consistono quasi solo nella conoscenza di questi fattori apparentemente estranei nell'atto di curare una pianta: l'esposizione al sole, la pendenza del terreno e la sua composizione chimica, la presenza o l'assenza di acqua ferma o in movimento, la qualità del drenaggio, la quantità di precipitazioni, la temperatura nelle diverse stagioni e ele escusioni termiche, nonchè la diffuzione della specie nell'area circostante. Non che tu, caro principiante (chiunque sia un giardiniere vero è sempre un principiante), debba metterti a studiare chimica, geologia o botanica. Coltivare un ciuffo di iris - almeno all'inizio - è più semplice che scrivere un romanzo. La sintassi del giardinaggio, benchè complessa quanto quella della lingua più difficile, la puoi imparare grazie allìuso della vista.
OCCHIO: per diventare il giardiniere che probabilmente, anche senza saperlo, sei già, devi avere un po' di occhio.
E' questo "occhio" che ti permetterà di capire perché il suono non è abbastanza acido per piantare Camelie, e perché il prato davati a casa, dove ristagna la pioggia è disseminato di chiazze giallastre. In un secondo tempo potrai leggere tutti i libri sulle piante acidofile e sulle diverse varietà di erba: ma prima dovresti esserti allenato perdendoti nei boschi - non è giardiniere chi non è mai stato un po' Pollicino - osservando ciò che accade nei campi, traendo insegnamento dai successi - e dai disastri - delle aiuole dei tuoi vicini.

Inoltre dovresti essere spericolato. Non temere i fallimenti.
SOlo provando e riprovando, senza stancarti, e senza paura di coprirti di ridicolo, puoi capire che "funziona".
Io che da vent'anni mi occupo di due giardini miei e di alcuni di quelli altrui, considero me stesso un apprendista, e penso che i "progettatori di giardini" siano tutti impostori. Non è come dipingere un quadro o cuocere un vaso. Un giardino è vivo, un corpo che si trasforma tutti i giorni. I godimenti e le pene sono quelle dell'amore.
Anche tu, come ogni apprendista stregone, devi essere pronto a soffrire. Sarà sempre l'arbusto più ambito, ottenuto al prezzo di maggiori difficoltà, il più raroo e costoso, piantato sul posto d'onore quello che dopo due mesi sarà in agonia. Chi sa trasformare i suoi errori in coraggio, lo estirperà. L'esperienza insegna che tutti i giardini sono belli, purchè le piante siano felici e rigogliose. Se un cespuglio non è contento dove lo hai piantato, puoi cambiargli posto. Ma se la sua infelicità si protrae oltre il secondo tentativo, purtroppo sarà da eliminare (si può anche regalare a un amico, o ad un vivaista esperto)
Insomma, occhio, coraggio, bacchetta magica e... La virtù decisiva è una propensione a trascorrere ore all'aria aperta, in solitudine, al sole o sotto la pioggia, rompendosi la schiena, sapendo che il comportamento delle piante dipenderà perlopiù da qualcosa che esula da te e dal tuo lavoro.
E' una strana inclinazione a dimenticare te stesso ne momento in cui concentri tutta la tua energia per realizzare una visione scandalosamente intima.
E' una capacità di sentire con i polpastrelli la salute di un fusto, di ascoltare, stringendola nel palmo della mano la voce della terra.

Per diventare giardiniere non devi essere uno sciamano e nemmeno San Francesco redivivo. Basta che aspiri a conoscere un poco le leggi che governano il ciclo della vita, della tua come quella delle graminacee.
E che tu obbedisca senza opporre resistenza.
Sei un giardiniere, e in questa tua sottomissione, sai riconoscere la libertà. "




(un prato d'Angelica sul Monte Baldo)




" Ascoltare il tuo giardino, abbandonarsi alla sua voce, significa abbandonarsi alla voce più segreta e più folle che è in te "

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Oliviero Angelo
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perché amo il giardinaggio ...

Messaggioda Oliviero Angelo » 22/07/2010, 23:45

"Basta che aspiri a conoscere un poco le leggi che governano il ciclo della vita, della tua come quella delle graminacee.
E che tu obbedisca senza opporre resistenza.
Sei un giardiniere, e in questa tua sottomissione, sai riconoscere la libertà. "



Verissimo!

E' proprio vero che in ogni luogo, cosa o persona puoi trovare il tuo personale Maestro di Consapevolezza.
Bello stralcio quello che ci hai proposto, sorellina. Da leggere col sorriso e ritrovarsi a ricordarselo in profondità.

Gladius Lucis (quello che ormai è tutto doppio...)
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"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
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Mary
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perché amo il giardinaggio ...

Messaggioda Mary » 23/07/2010, 7:43

"ma prima dovresti esserti allenato perdendoti nei boschi - non è giardiniere chi non è mai stato un po' Pollicino - osservando ciò che accade nei campi, traendo insegnamento dai successi - e dai disastri - delle aiuole dei tuoi vicini."

grazie Nova!!

un abbraccio
Mary


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drago-lontra blu
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perché amo il giardinaggio ...

Messaggioda drago-lontra blu » 23/07/2010, 13:45

Un bel giardino, curato, è sempre uno spettacolo, ma se ci fate caso, c'è giardino e giardino. Ci sono giardini che sono asettici, perfetti, manco un bruco fuori posto, giardini monocolore, giardini solo verdi, giardini lasciati a metà a loro stessi. , dove qui e là il "disordine "della natura riesce a manifestarsi, oppure quelli dei vecchi cascinali, che sanno di antico e di folletti, uno che mi piace moltissimo si vede dalla finestra della cucina di Killan.
Un giardino deve essere secondo me libero di esprimersi, rispecchia di sicuro chi lo cura, ed io amo particolarmente quelli appena accennati, con vivaci macchie colorate e rocce sparse, se poi ci fosse una fonte.....caspiterina...
e chi si muove!!!!!!!
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