Hanblecheya - Ricerca della Visione
La Ricerca della Visione, viene detta anche Piangere per la Visione, deriva da hanble, visione o sogno e da cheya, piangere. Questo rituale individuale è praticato con differenti scopi.
La prima Ricerca della Visione normalmente l'affrontavano i ragazzi alla
soglia della pubertà, come un passaggio dall'infanzia all'età adulta,
per trovare la propria identità, nome e direzione di vita. Spesso
precedeva un'impresa di caccia o di guerra. Tuttora s'intraprende una
Hanblecheya per chiedere una visione per comprendere più chiaramente la vita
futura, per ottenere nuovi poteri spirituali, io in caso di cambiamenti
importanti o prima di affrontare prove molto difficili, come, ad
esempio, la Danza del Sole.
soglia della pubertà, come un passaggio dall'infanzia all'età adulta,
per trovare la propria identità, nome e direzione di vita. Spesso
precedeva un'impresa di caccia o di guerra. Tuttora s'intraprende una
Hanblecheya per chiedere una visione per comprendere più chiaramente la vita
futura, per ottenere nuovi poteri spirituali, io in caso di cambiamenti
importanti o prima di affrontare prove molto difficili, come, ad
esempio, la Danza del Sole.
L'aspirante si reca da un uomo sacro o da colui che è autorizzato a condurre una
Ricerca della Visione, fa la sua richiesta e indica il periodo che
desidera rimanere in solitaria preghiera. L'Hanblecheya può avere una
durata da uno a quattro giorni e notti completi. Per tutto il periodo
l'aspirante non assume né cibo né acqua. Prima d'affrontare questo
rituale, l'aspirante si purifica partecipando a quattro Inipi. Sceglie
il suo posto, prepara 405 offerte di tabacco, legate su un unico filo,
che fungeranno da recinzione del suo cerchio sacro ove rimarrà per
tutto il tempo da lui indicato. Il giorno dell'inizio della
Hanblecheya, l'aspirante si reca nella Capanna Sudatoria e riceve
ulteriori indicazioni, prega per il buon esito dell'impresa e gli è
data dell'acqua da bere per l'ultima volta. Al termine della seconda
porta esce e da quel momento non rivolge più né parola né sguardo verso
niente e nessuno: non appartiene più al mondo fisico, entra in se
stesso e si rivolge totalmente al Mondo degli Spiriti. Viene
accompagnato sul luogo da lui scelto ed è affidato al Grande Spirito.
Lo si lascia solo per il periodo da lui indicato.
Allo scadere del tempo lo si va a riprendere, entra nell'Inipi e a quel
punto può iniziare a parlare e a raccontare la propria esperienza e
riceve dell'acqua da bere. Alla seconda apertura esce e così termina la
sua Ricerca della Visione. Fuori dalla Capanna Sudatoria è rifocillato,
dissetato e l'aspetta una piccola festa con scambi di doni. (Eva Fodor)
Ricerca della Visione, fa la sua richiesta e indica il periodo che
desidera rimanere in solitaria preghiera. L'Hanblecheya può avere una
durata da uno a quattro giorni e notti completi. Per tutto il periodo
l'aspirante non assume né cibo né acqua. Prima d'affrontare questo
rituale, l'aspirante si purifica partecipando a quattro Inipi. Sceglie
il suo posto, prepara 405 offerte di tabacco, legate su un unico filo,
che fungeranno da recinzione del suo cerchio sacro ove rimarrà per
tutto il tempo da lui indicato. Il giorno dell'inizio della
Hanblecheya, l'aspirante si reca nella Capanna Sudatoria e riceve
ulteriori indicazioni, prega per il buon esito dell'impresa e gli è
data dell'acqua da bere per l'ultima volta. Al termine della seconda
porta esce e da quel momento non rivolge più né parola né sguardo verso
niente e nessuno: non appartiene più al mondo fisico, entra in se
stesso e si rivolge totalmente al Mondo degli Spiriti. Viene
accompagnato sul luogo da lui scelto ed è affidato al Grande Spirito.
Lo si lascia solo per il periodo da lui indicato.
Allo scadere del tempo lo si va a riprendere, entra nell'Inipi e a quel
punto può iniziare a parlare e a raccontare la propria esperienza e
riceve dell'acqua da bere. Alla seconda apertura esce e così termina la
sua Ricerca della Visione. Fuori dalla Capanna Sudatoria è rifocillato,
dissetato e l'aspetta una piccola festa con scambi di doni. (Eva Fodor)
Le offerte di tabacco o erbe sacre, vengono chiamate anche "preghiere" e
sono confezionate preparando dei piccoli involti con quadratini di
stoffe di 7 colori diversi. Mentre si prepara l'involto, si prega. Il
cerchio formato da questo lungo filo, su cui sono legati i piccoli
pacchetti, esattamente 405, delimita lo spazio sacro in cui si svolge la cerimonia. Eva,
la persona che racconta queste cose, mi diceva che anche gli animali
rispettano questo spazio e non entrano nel cerchio.
sono confezionate preparando dei piccoli involti con quadratini di
stoffe di 7 colori diversi. Mentre si prepara l'involto, si prega. Il
cerchio formato da questo lungo filo, su cui sono legati i piccoli
pacchetti, esattamente 405, delimita lo spazio sacro in cui si svolge la cerimonia. Eva,
la persona che racconta queste cose, mi diceva che anche gli animali
rispettano questo spazio e non entrano nel cerchio.
