Prima del mare e
della terra e del cielo che tutto
ricopre, unico e indistinto era
l'aspetto della natura in tutto
l'universo, e lo dissero caos, mole
informa e confusa, nient'altro che peso
inerte, ammasso di germi discordi di
cose mal combinate. Nessun titano
ancora donava al mondo la luce,
Né Febe ricolmava crescendo la
sua falce, né la terra, trovato
il proprio equilibrio, stava immensa e
sospesa nell'aria, né Anfitrite
aveva proteso le braccia a ricingere i
lunghi orli della terraferma. E per
quanto lì ci fosse la terra, il
mare e l'aria, instabile era la terra,
non navigabile l'onda, l'aria priva di
luce: nulla riusciva a mantenere una
sua forma, ogni cosa contrastava le
altre, poiché nello stesso corpo
il freddo lottava col caldo, l'umido
con l'asciutto, il molle col duro, il
peso con l'assenza di peso.
Ovidio:
Metamorfosi [I: 5-20]
dragoblu

