Una piccola frase

Poesie, racconti, emozioni,... per nutrire l'Anima
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shanti
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Una piccola frase

Messaggioda shanti » 14/04/2009, 11:46

Ho trovato questa piccola frase e mi è piaciuta molto, perché rispecchia molto il mio sentire sulla via Spirituale.....

"Più è grande la nostra Forza
Vitale, più grande è la nostra Luce. La risata è il modo più veloce per
sentire la nostra anima e un sorriso donato o ricevuto – il bacio di un
angelo. In questo sorprendente viaggio siamo TUTTI connessi."

Ridere e sorridere, due vere medicine per l'Anima e per il Corpo.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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drago-lontra blu
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Una piccola frase

Messaggioda drago-lontra blu » 14/04/2009, 12:55


Ridere e sorridere, due vere medicine per l'Anima e per il Corpo.
drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken drunken
come si fa a non sorridere?
o a prendersi in giro?
qua però è vero, siamo sbaciucchiati dagli angeli in continuazione............
:cheers:
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Ospite

Una piccola frase

Messaggioda Ospite » 15/04/2009, 8:20

Ho spesso notato quanto un sorriso riesca a riscaldare un cuore infreddolito, o portare una ventata di ossigeno in un momento di "ardente" disagio.

Quanto riesca a far comprendere qualcosa a qualcuno, più di mille parole.
A portare sollievo nella preoccupazione, conforto nella sofferenza, compagnia in un momento di solitudine.
Riesce anche dove le parole o i gesti falliscono, perché silenziosamente, apre la porta tra due situazioni, fa breccia nel muro tra due persone, accorcia le distanze tra chi condivide, magari inconsapevolmente lo stesso cammino.
Ultimamente, sono portata, per diversi esami e ricoveri, a sedermi in grandi o piccole sale d'attesa, ad entrare in ambulatori medici dove dottori ed infermieri parlano degli affari loro, a percorrere al ritmo sordo dei miei passi, silenziosi lunghi corridoi e corsie, e qualche volta ad occupare una camera d'ospedale.
Attraverso queste esperienze, diverse eppure simili tra loro, ho imparato e sto ancora imparando tantissimo su di noi, esseri umani, sulle anime, sulle reazioni alla paura, al dolore, alla preoccupazione, alla solitudine.
Comprendo ogni volta quanto, sebbene circondati da decine di persone, in attesa magari della stessa identica esperienza, uomini e donne si sentano intensamente soli.
Gli sguardi hanno la stessa profondità, persi tra i vicoli del passato e le prospettive del futuro...i gesti sono pressochè gli stessi, frugare nella propria borsa, rileggere ancora e ancora la prenotazione dell'esame, controllando di avere tutti i documenti....analizzare accuratamente ogni movimento di chi è seduto magari nella sedia di fronte alla propria, di chi sta arrivando, di chi sta già uscendo...nel sottofondo di un brusio generale che viene da chissà dove.
Gesti meccanici, quasi studiati, e poco desiderio di parlare col vicino, di condividere, di ascoltare...
Ma in questa atmosfera apparentemente grigia, quasi ovattata, ho imparato una piccola, semplice cosa...
Che un Operatore di Luce, lo è sempre, in ogni luogo...molto spesso, basta un sorriso, un semplice sorriso, a spezzare il muro di nebbia gelata che si era venuto a creare, a riportare un raggio di sole, un po' di Luce in quell'ambiente, e piano piano, attraverso l'ascolto, si impara, si conosce, si condivide...e ci si sente meno soli. Il sorriso è contagioso...certo, capita che qualcuno ne sia immune, ma quasi sempre, chi lo riceve, ne dona un altro, ancora più bello, e d'un tratto la prospettiva di ciò che stiamo attendendo passa al secondo posto, si inizia a guardarsi negli occhi, a scambiare qualche battuta, e si scopre quanto siamo simili, quanta fragilità esista intorno a noi.
Anche queste sono cose che ci aiutano a camminare, a crescere, a superare ostacoli che ci possono sembrare insormontabili.
E il sorriso, io lo rivolgo a chiunque...sempre: all'impiegata che lavora allo sportello, a chi sta aspettando come me, all'infermiera che accoglie, al medico che visita, e talvolta ringrazio per la sua cortesia proprio chi è stato scortese, perché ho scoperto che una risposta gentile fa miracoli, soprattutto in chi non l'aspetta affatto o non ci è abituato.
Nella consapevolezza che ogni sorriso sia appunto il bacio di un Angelo, aprofitto ogni volta, per diffonderne la potenzialità e l'Energia, spontaneamente, senza aspettarmi nulla, e puntualmente percepisco che qualcosa è cambiato, che la vibrazione di quel luogo è diversa, più alta, più frizzante, e piano piano vedo i cambiamenti anche sul viso di chi ho intorno.
Fisicamente noi siamo tutti uguali, ed io forse non sono nessuno per raccontarvi queste cose, ma se ognuno di noi resta consapevole di Chi E' davvero...bè...allora siamo sempre in servizio.
Voglio condividere con voi ancora questa piccola cosa, perché ha fatto letteralmente cantare il mio cuore: mi trovavo in attesa per una semplice ecografia, seduta in una sala d'attesa lungo un corridoio dell'ospedale della mia città. Le altre sedie erano tutte occupate, da persone, che come me, aspettavano in silenzio.
D'un tratto, un'infermiera imbocca questo lungo corridoio spingendo a fatica una barella, sulla quale e' distesa una signora molto anziana, in camicia da notte a fiorellini. L'infermiera posiziona la barella nel centro del corridoio, quasi di fronte alla mia sedia, entra nell'ambulatorio, poi spiega alla nonnina che sarebbe tornata a riprenderla dopo l'esame e se ne va.
Tutte le persone sedute, non so ancora adesso il perché, iniziano a lamentarsi, perché sicuramente quella avrebbe avuto la precedenza, e loro avrebbero dovuto ancora aspettare, e tutto avrebbe subìto ritardo, e quanta disorganizzazione...etc etc...Io non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel corpo minuto, ricoperto da un lenzuolo stropicciato,
le mani magre e pallide si aggrappavano alla coperta stringendola forte, i capelli bianchi che si stendevano sul cuscino un po' macchiato. Il viso segnato dal tempo, come la corteccia di un albero, che ha mille cose da raccontare, da condividere. Gli occhi chiari, prima fissi sul soffitto, iniziarono a spostarsi guardando uno ad uno, le persone sedute, come me, su quelle sedie fredde. Ognuna di loro, distogliendo lo sguardo, lo immergeva tra le pagine di una rivista o tra i fogli della prenotazione...poi, il mio turno. In un secondo, ho sentito la sua paura, il suo senso di abbandono, lì, in quel corridoio estraneo d'ospedale, ad affrontare un esame che lei magari non conosceva neppure....è stato spontaneo, le ho soltanto sorriso, e lei, dopo un attimo, ha risposto mostrandomi il sorriso più bello che io abbia mai visto..le sue gengive vuote, rosate, e ai lati delle labbra due splendide dolcissime fossette...mi ha ricordato il sorriso dell'infanzia, dell'ingenuità, del principio.
Non ho resistito...mi sono alzata, le ho staccato una mano da quel lenzuolo, che teneva stretto tra le dita, e l'ho presa tra le mie. Era gelata, piccola....e tremava.
Non c'è stato bisogno di parlare. Le sue dita si sono aggrappate alle mie, con forza...quello è stato il suo regalo...ancora adesso, ripensandoci, rivivo quell'emozione intensa, e qualcosa chiude la mia gola...
Non l'ho più rivista...naturalmente. Gli ambulatori erano tre, e quando sono tornata nel corridoio, dopo l'esame, la barella era scomparsa. Ma sono grata all'Universo di averla conosciuta, sento ancora le sue dita fredde nella mia mano, e la dolcezza dei suoi occhi è rimasta dentro me.

Si....un sorriso apre le porte dell'Anima, crea ponti attraverso il nulla, riporta il sereno, l'azzurro, di cui nessuno di noi può fare a meno.


Alinor


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Una piccola frase

Messaggioda Oliviero Angelo » 15/04/2009, 10:54

Meravigliosa Alinor... cuore pulsante

Solo il tuo aneddoto mi ha espanso il cuore e lacrimato di gioia gli occhi.
Quanto poco ci vuole per avere in dono l'infinito!

Con profondo amore, un sorriso grato
K'haos
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"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
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Messaggioda shanti » 16/04/2009, 11:05

Grazie Alinor per il tuo racconto, così delicato.
Mi ha riportato davanti agli occhi un episodio successo in India.
Lì i sorrisi sono incredibili. Bambini che hanno come giocattoli ramoscelli e fango, ti regalano dei sorrisi luminosissimi, come se avessero tra le mani giocattoli meravigliosi.
Donne avvolte nei sari colorati rispondono al sorriso che fai, mostrando denti candidi che spiccano sulla pelle scura, vecchi sdentati sorridono con facce buffe.
Ero sul pulmino, stanca per la giornata calda e umida, che gravava sulle spalle come un mantello fradicio. Gli altri erano andati a visitare un forte, ma Prema e io ci eravamo fermati a riposare.
Un vecchio Shivaita costeggiò il pulmino, senza alzare la testa, neanche ci aveva visti.
Molto alto, magro, con i capelli e la barba bianchi, arruffati e lunghi. Camminava estremamente dignitoso. Emanava fierezza nonostante gli abiti, poco più che stracci.
Aveva il suo bastone col tridente, simbolo di Shiva, il teschio appeso alla cintola e il secchiello per contenere il cibo che chiedeva ai passanti.
Una figura strana per noi occidentali.
Stava per superarci, quando all'improvviso si è fermato, si è girato, ha alzato lo sguardo.
Due intensi occhi azzurro cielo e un grande sorriso, i suoi regali per noi.
Ho subito pensato...fratello delle stelle...Sirio...l'Universo....


Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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