


Salendo verso l’eremo di San Miro al Monte, incontriamo la cappella di San Michele Arcangelo, meglio conosciuta come Lazzaretto. Il nome deriva dall’utilizzo che del luogo venne fatto senz’altro in occasione dell’epidemia di peste del 1836, durante la quale si distinse per dedizione e generosità il parroco di allora, don Giacomo Minetti. Potrebbe anche darsi che la costruzione sia antecedente, tanto d’aver svolto la stessa funzione durante la peste del 1630, descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi. Nel 1928 l’edificio fu sottoposto a ristrutturazione da parte della famiglia Bonalumi Mosca, titolare di attigua proprietà; ulteriori opere di consolidamento e restauro furono effettuate dalla comunità parrocchiale negli ultimi anni del secolo scorso.
Il luogo è veramente bello perché subito dietro a questa Cappella si entra in boschi veramente fatati e in cui si sente la presenza di Pan la forza/maschile di Madre Terra, il tutto è reso più magico dal torrente Ravella la cui acqua limpida in primavera crea delle cascate scintillanti.
E' un luogo ove si respira pace e forza