C'è un grande castello dove si tengono conferenze, seminari e incontri, dove la pace e il silenzio pervadono tutto.
Dietro il castello ho visto una piccola chiesa, su una collinetta.
Mi richiamava molto e Prema ha cercato il sentiero per salire su.
Appena siamo entrati siamo stati accolti da due ragazze, al centro della piccola navata, che provavano dei gospels. Avevano voci cristalline e armoniche, tanto da sembrare che ci fosse musica in sottofondo.
E ho cercato, indovinate un po'... Michele.
Mi giro e dietro di me c'era una vetrata con l'immagine di Gabriele. Dall'altro lato della porta d'ingresso ecco lì, la vetrata di Michele.
Era l'immagine che cercavo da più di tre anni. Jason Leen, il messaggero di Michele con cui ho lavorato, usava proprio quell'immagine negli scritti con cui raccontava i suoi incontri. Mi è sempre piaciuta per le ali verdi come prati, per la spada di fiamma, per la fierezza e perché non c'è il demone o il drago sotto i suoi piedi. L'avevo cercata ovunque, in tutte le lingue ma non l'avevo mai trovata.
E ora eccola lì, sulla finestra di una piccola chiesa sperduta sui monti svizzeri. Mi è venuto un nodo in gola ricordando la dolcezza di Jason, la sua voce di tuono quando chiamava Michele, la sua energia quando mi ha vista nel gruppo, si è avvicinato e mi ha abbracciata con un sorriso dicendo "you ar welcome", come se mi conoscesse già.
Forse Jason Leen è stato lì, veniva spesso in Svizzera, e ha scelto quell'immagine per sé.
Mi mancava Michele in quei giorni e l'ho trovato insieme a qualcosa in più.
Solo tornando a casa, cercando sul pc, ho scoperto che Jason Leen è tornato tra le ali di Michele il 28 maggio, per una malattia lampo. Grazie Michele per avermi guidata lì e un grazie speciale a mio zio Mario.
