Perdersi per ritrovarsi

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Oliviero Angelo
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Perdersi per ritrovarsi

Messaggioda Oliviero Angelo » 05/04/2011, 15:20

Perderesi per ritrovarsi

Spesso mi sono detto: "Se i bambini venissero cresciuti in un ambiente sereno, amorevole, libero e consapevole, e non nella società demenziale in cui siamo cresciuti noi, maturerebbero e crescerebbero come esseri umani liberi, amorevoli e illuminati".
D'altra parte, mi chiedo: "Se tutto questo fosse veramente possibile, perché nessuna delle società primitive è mai stata arricchita dalla presenza di migliaia di illuminati? Perché non è mai esistito alcun contesto sociale basato sull'armonia?".


Prima di tutto: prima di ottenere la piena consapevolezza di te stesso, dovrai perderti. Il bambino quando nasce è immerso nell'innocenza, se non la perde mai, non potrà mai risvegliarsi, non si potrà mai illuminare.
L'illuminazione è proprio questo: hai perso te stesso e poi ti sei ritrovato: è un paradiso perduto che poi hai riconquistato. E' implicito all'illuminazione che, come prima cosa, devi perdere quella dimensione.
Sei come un pesce che ha sempre vissuto nell'oceano: gli è impossibile conoscere l'oceano. Per coloro che ne sono fuori è ovvio, ma non è così evidente per il pesce: ci è nato, ne fa parte, è simile a un'onda. Per conoscere l'oceano occorre una minima distanza, una piccola separzione. Il pesce vivrà immemore dell'oceano e morirà... se invece tiri fuori quel pesce dall'acqua,lo scaraventi sulla riva, sulla sabbia ardente, proverà un dolore e una sofferenza estremi: proprio in quella sofferenza, per la prima volta, il pesce saprà di aver vissuto nell'oceano. E per la prima volta proverà una sete infinita, un desiderio ardente di tornarci; e per la prima volta farà ogni sforzo possibile per tornarci.
E se mai riuscirà a tornare nell'oceano, proverà una gioia immensa. Da sempre ha vissuto immerso nell'oceano, senza mai provare alcuna gioia. Ma adesso la gioia sarà immensa, e così l'eccitazione, il senso di beatitudine! D'ora in poi, ogni istante sarà un'estasi. Eppure si tratta dello stesso vecchio oceano nel quale quel pesce era nato: qual è la differenza? Cos'è accaduto? E' affiorata una nuova consapevolezza: il pesce non è più innocente, è illuminato.
(...)


da "Sette veli" di OSHO
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"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
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