Pensiero del giorno sabato 21 aprile 2012.
"Trovare un equilibrio interiore è difficile, ma ancora più
difficile è conservarlo, poiché la vita quotidiana ci presenta
continuamente nuove difficoltà da affrontare. Che tali
difficoltà siano personali oppure collettive, ciascuno le
percepisce come dei colpi, degli scossoni, delle lacerazioni, e
si sente sballottato, sconvolto, disorientato. Qualsiasi cosa si
faccia per resistere e mantenere l’equilibrio, non ci si può
riuscire finché non si possiede un buon sistema filosofico.
Un buon sistema filosofico rivela agli esseri umani per prima
cosa ciò che essi sono, su quale materia devono lavorare e di
quali strumenti dispongono per questo lavoro. Mostra loro il
cammino che dovranno percorrere per raggiungere la vetta, la meta
divina. È verso questa meta, verso questa vetta che essi devono
tendere, poiché soltanto là saranno liberi e troveranno riparo.
Sì, perché per essere al riparo, è necessario che non perdano
di vista la vetta divina, che si colleghino ad essa, di modo che,
quando le passioni umane – le proprie e quelle degli altri –
inizieranno a dilagare, non ne siano travolti. Se si sentono
sopraffatti, disorientati o perfino distrutti, è colpa loro:
sono rimasti troppo in basso. È stato mostrato loro un sentiero
che conduce fino all'unico luogo dove saranno al sicuro e sono
state date loro delle scale. Allora, perché non si arrampicano? "
Omraam Mikhaël Aïvanhov
"Trovare un equilibrio interiore è difficile, ma ancora più
difficile è conservarlo, poiché la vita quotidiana ci presenta
continuamente nuove difficoltà da affrontare. Che tali
difficoltà siano personali oppure collettive, ciascuno le
percepisce come dei colpi, degli scossoni, delle lacerazioni, e
si sente sballottato, sconvolto, disorientato. Qualsiasi cosa si
faccia per resistere e mantenere l’equilibrio, non ci si può
riuscire finché non si possiede un buon sistema filosofico.
Un buon sistema filosofico rivela agli esseri umani per prima
cosa ciò che essi sono, su quale materia devono lavorare e di
quali strumenti dispongono per questo lavoro. Mostra loro il
cammino che dovranno percorrere per raggiungere la vetta, la meta
divina. È verso questa meta, verso questa vetta che essi devono
tendere, poiché soltanto là saranno liberi e troveranno riparo.
Sì, perché per essere al riparo, è necessario che non perdano
di vista la vetta divina, che si colleghino ad essa, di modo che,
quando le passioni umane – le proprie e quelle degli altri –
inizieranno a dilagare, non ne siano travolti. Se si sentono
sopraffatti, disorientati o perfino distrutti, è colpa loro:
sono rimasti troppo in basso. È stato mostrato loro un sentiero
che conduce fino all'unico luogo dove saranno al sicuro e sono
state date loro delle scale. Allora, perché non si arrampicano? "
Omraam Mikhaël Aïvanhov