il cielo stellato, in una notte serena e silenziosa, ci lasciamo andare
alla poesia di mistero che sa suscitare, e ci coglie una specie di
vertigine interiore che non definiamo ma che ci porta alla certezza di
essere vicini al segreto che anima il mondo. Uno strano turbamento, una
gioia che sale da dentro.La nostra vita ordinaria e le nostre
esperienze, le nostre abitudini, l'ovvietà di quanto esiste, tutto
scompare di fronte a quella visione eterna.
Sembra di stare a guardare un etrno presente al di sopra delle nostre vicende.
perché?
Penso che in quel momento ci troviamo ad intuire un aspetto sconosciuto della
nostra esistenza quale lo spettacolo del cielo stellato ci ha
sollecitato a percepire occasionalmente.
Non un aspetto che ci intimorisce o ci rende ansiosi, ma un aspetto che riesce a scuoterci dalla percezione ordinaria della vita.
Uno specchio fatto di infinito che ci rimanda l'immagine di noi stessi per chi siamo realmente.
E in quella vertigine troviamo una risposta a tutti i nostri
interrogativi, una certezza per la nostra angoscia di mancanza di
identità, conforto per la paura della morte. Concepiamo il trascendente
attraverso un ragionamento.
Questo trascendente che non è conflittuale come la nostra quotidianità, ci accorgiamo può essere riferimento per azzerare la nostra vita cercando benessere e armonia,
poichè esso osserva delle leggi che sono imposte dalla natura di tutte
le cose.
Come inserire nella nostra vita allora questa manifestazione di armonia e serenità?
Mantenendo viva in noi l'intuizione profonda che ci ha guidati a questa
considerazione e lasciandoci guidare oltre, nelle azioni di ogni giorno.
Uscendo dalla banalizzazione della consuetudine per trovare un senso e uno scopo, uscendo dal plagio del visibile quotidiano.
Sederci
quietamente, incuranti degli stimoli che ci richiamano e rimanervi il
tempo necessario per realizzare il momento di arresto interiore.
La stessa quiete che si raggiunge fumando una sigaretta. Ma questa volta è
la consapevolezza di ciò che stiamo cercando che fa la differenza, e
poco alla volta succede.
La morsa della logica incalzante del visibile si allenta in maniera incisica e più permanente, naturalmente, per lasciarci entrare progressivamente in quella luminosa e cristallina del trascendente.
Così apparirà un intuizione che si identificherà in una particolare e fondamentale esperienza, la stessa che ci offre la visione di un cielo immenso e stellato: IL VUOTO.
In cui non esistono più i valori sensoriali e morali a cui siamo abituati e
attraverso viviamo. un VUOTO che si rivela non come l'assenza dei
valori esperienziali, ma come la negazione di ciò che erroneamente
viviamo scambiandolo per esistenza reale, quando altro invece non è che
la causa dei nostri problemi.
E, in questo Vuoto troviamo un energia immensa, in grado di sostenerci nella realizzazione del nostro benessere.


