Dove contatto non sta solo per contatto fisico, ma anche e soprattutto contatto mentale, di cuore, di Anima.
Crescere un bambino ad alto contatto, significa, in sostanza, entrare in sintonia con il bambino, ascoltarlo, sentire i suoi bisogni e i suoi desideri, avere una comunicazione con lui a doppio senso (e non a senso unico come fanno tanti genitori, che ripetono solo e semplicemente quello che hanno vissuto e quella che è la "prassi" nel crescere un bambino)... e' un modo di essere genitori completamente diverso, e incredibilmente impegnativo. Tanto impegnativo che a volte arrivano anche giornate in cui un po' invidi quelle mamme che mettono il bimbo nel passeggino, nella sdraietta o nel seggiolone e se ne fregano dei suoi richiami. No. Non è vero che le invidi, ma a volte vorresti che fosse più semplice!
Ma parliamoci chiaro, un figlio non è una moto, che se non ti va di usarla la tieni nel garage, e quando hai voglia la spolveri e la lucidi e ci fai un giro. Un figlio ti stravolge la vita, in ogni sua possibile sfumatura.
Crescere i miei figli ad alto contatto, per me, significa che non ho il tempo di farmi una doccia quando lo desidero, devo organizzare i momenti e farla quando c'è il mio compagno E la piccola dorme. Significa che non posso avere orari di nessun tipo, perché è lei, adesso, a scandire la mia giornata. Significa che io e la piccola siamo perennemente in contatto, al punto che se sono giù in taverna a stendere la biancheria, e lei sul lettone al piano di sopra si sveglia, io LO SO. Significa che se devo mollare tutto per parlare con uno dei miei ragazzi adolescenti, lo faccio. Significa che cuciniamo insieme anche se ci metto il triplo del tempo. Significa aver rinunciato a lavorare fuori casa senza sentirne minimamente la mancanza (nonostante siamo pur sempre una famiglia numerosa con un unico stipendio).
Ma significa anche che quando guardo la piccola e la vedo serena, sempre pacifica, sicura di se stessa e del suo mondo, in quel momento ho la certezza che sto facendo la cosa giusta. Che quando vado a scuola e mi sento dire che i miei figli sono persone serene ed equilibrate, so che sto facendo la cosa giusta. Nonostante i miei perenni e onnipresenti dubbi di mamma.
A volte le persone mi criticano, perché la piccola sta spesso in braccio (così la vizio!!!!), perché l'allatto ogni volta che lei ne ha voglia (ma così non vivi più!!!), perché dorme con noi nel lettone (così non ve la toglierete più di torno!) (ma abbiamo preparato un side-bed di tutto rispetto!), perché viene in giro con me in fascia e quasi mai nel passeggino (ma così sta scomoda! Così non la rendi indipendente!), perché le parlo in continuazione (ma cosa vuoi che capisca?), perché mangia quello che mangiamo noi (ma a quell'età è piccola, le fa male!) e quando e quanto vuole lei (ma non è lei che deve decidere!)... Ora.... posso analizzare queste obiezioni una alla volta?
... così la vizi!
BENE!!!! E' proprio quello che voglio, che abbia il vizio di sapere che la sua mamma la Ama tanto, e che è sempre lì accanto a lei, ogni volta che ne ha bisogno!
... ma se le dai sempre la tetta tu poi non vivi più!
Ora, partiamo dal presupposto che essere genitori è un impegno a tempo pieno.... cosa vuol dire non vivi più? Che forse mentre allatto mi prosciugo fino a morire? O che non ho il tempo di fare altre cose? Ah, ecco, la seconda! E che cosa non avrei il tempo di fare? Leggere? Ma io posso leggere mentre allatto. Posso anche telefonare alle mie amiche. Guardare un film, se è sera e siamo nel lettone a coccolarci. Ahhh, non posso pulire, lavare i piatti, stirare, stendere... bene. In questo caso, preferisco allattare e godermi il momento. QUEL MOMENTO poi passa, e la casa sarà ancora lì pronta per essere pulita. E poi, se proprio vogliamo fare i tecnici.... l'OMS (L'Organizzazione Mondiale della Sanità, mica bau bau micio micio) raccomanda l'allattamento A RICHIESTA se possibile fino ai due anni e oltre se mamma e figlio lo desiderano.
Le nostre nonne allattavano fino a 5 anni. Più o meno. Io mi accontenterei di due! XD
Ah ma poi il tuo latte non nutre più abbastanza. E' solo acqua. Ecco, non è vero! Il latte materno è un miracolo di ingegneria genetica che si ricalibra giorno dopo giorno in base alle esigenze del bambino. E comunque, un bambino può crescere bevendo solo latte, mentre non crescerà bene mangiando solo frutta, o solo verdura, o solo carne o solo pesce. Quindi, qual è l'alimento che fa più bene al bambino? Non per niente i pediatri stanno cominciando a chiamare lo svezzamento (termine orribile, a mio parere, vuol dire letteralmente togliere il vizio!! Come se l'allattamento fosse un vizio!!!) "alimentazione complementare". Complementare a cosa? Al latte. Ovvio. E allora la prossima volta che qualcuno mi dice che le dò troppo latte, farò la finta tonta, guarderò streghetta e le dirò: tesoro mio, se la mamma ti dà troppa tetta, dimmelo, non ti costringo! XD
... se dorme nel lettone con voi poi non ve la togliete più di torno.
Ora, a parte che l'espressione "togliere di torno" associata a un figlio io la trovo agghiacciante! Io voglio togliere di torno le cimici, le zanzare, mica un figlio! A parte questo... mmmmh.... quanti adolescenti conosco che dormono nel lettone? Fammi pensare... nessuno! Sarà forse perché a un certo punto si può approfittare del desiderio di indipendenza dei propri figli? (Soprattutto verso i 5, 6 anni)
eh ma non avete intimità! E chi l'ha detto? E allora i contadini di un secolo fa che dormivano tutti in un unico stanzone e avevano nidiate di figli? All'ultima persona che mi ha detto così ho risposto: può darsi, ma di certo a NOI non manca la fantasia!

... in fascia sta scomoda / non la rendi indipendente.
Scomoda? sarà per quello che appena mi vede prendere in mano la fascia se la ride tutta contenta? Un bambino portato (in fascia) è un bambino che vede il mondo alla sua altezza, sicuro di sé, felice e sano. Non la rendo indipendente? Dò una notizia a tutti quelli che lo dicono: un bambino, a sette mesi, NON è indipendente! E non lo è nemmeno a 1 anno a 2 e se per questo nemmeno a 10! E' più facile che impari l'indipendenza un bambino sereno e tranquillo perché a stretto contatto con la mamma, o un bambino che piange abbandonato nel passeggino mentre la mamma guarda le vetrine? (e ne vedo tantissimi!)
.... perché le parli così tanto, mica capisce?
ehm.... siamo sicuri che sono i bimbi a non capire? O sono i genitori ad avere il contatto interrotto? mia figlia capisce così poco che, a otto mesi, qualche sera fa, con la febbre alta per l'infuenza (io) le ho detto, "cucciola stai vicino a mamma nel lettone che sto male, ho la febbre e ho bisogno di sdraiarmi un pochino" e lei mi ha dato una carezza sul naso, si è accoccolata vicino a me giocando con le manine e c'è rimasta tutta felice fino a che non mi sono sentita io di alzarmi di nuovo.
... ma sei matta a darle quello che mangiate voi? le fa male!
mmmh.... e prima che esistessero gli omogeneizzati, generazioni di bambini sono morti di fame? Oppure le mamme semplicemente prendevano un po' di quello che cucinavano per la famiglia e lo trituravano per il piccolo? le prime indicazioni sulle pappe, con tanto di scadenze (che tra l'altro variano da paese a paese) sugli alimenti da inserire e il momento giusto per farlo, risalgono ai primi del 1900. E prima? Mia figlia mangia felicemente pezzetti di quello che mangio io... ed è in perfetta salute! Gli altri ragazzi, cresciuti in quel modo, mangiano di tutto (eh, sì, verdure comprese!)....
Mio marito ieri ha fatto un ragionamento molto bello: basta osservare la natura. I rettili/anfibi depongono le uova e spesso le abbandonano prima ancora che si schiudano. Gli uccelli accudiscono i piccoli per qualche giorno e poi li abbandonano alla loro vita. I mammiferi partoriscono, allattano e accudiscono i piccoli fino a che non sono indipendenti. Più ci si avvicina all'uomo, e più tempo passano i piccoli con i loro genitori. E adesso l'uomo vorrebbe assomigliare ai rettili che si disinteressano dei figli. Buffo no?