Cari amici della Città di Luce, vorrei condividere con voi delle riflessioni che sono scaturite da un evento quotidiano.

Oggi ho approfittato della mattinata di sole e clima mite per fare una passeggiata. Non c'erano molte persone per strada, qualche signora intenta a fare la spesa e lavoratori frettolosi. Camminavo piano e mi godevo i colori di questa strana stagione non autunno, non inverno, ma lento fluire.

Mi sono fermata a guardare la vetrina di un negozietto e sono entrata dentro, non tanto per acquistare qualcosa ma per sbirciare un po'. Ero vicina a un tavolo con delle magliettine, accanto a me c'era un'altra persona, una ragazza. Prende una maglia tra quelle che sto osservando anche io, la solleva, e commenta ad alta voce "Sono una cicciona, non mi entrerà mai, che schifo!", lascia la maglia e se ne va.
Sono rimasta interdetta a guardare la sua figurina che si allontanava di buona lena.
Quella ragazza era a mio avviso una ragazza magra, massimo una 42. Ho guardato anche io la medesima maglia che aveva preso lei, segnava la taglia M ma credo che fosse in realtà una XXS ed aveva ragione sul fatto che probabilmente non le sarebbe entrata...ma certo non era a causa sua!
Mi sono un po' intristita e sono uscita dal negozio, il bel viale alberato mi ha messo nuovamente di buon umore, però di tanto in tanto mi tornava in mente quella ragazza.

A volte a causa degli input sbagliati, di modelli sbagliati, finiamo per privarci dell'amore; di quello verso noi stessi, che poi è la base per riuscire ad amare veramente anche gli altri. Ci trattiamo con poca tenerezza,non vediamo la nostra bellezza e non accettiamo non solo i nostri difetti, i nostri limiti, ma ce ne doniamo altri che non ci appartengono.
Se si fosse amata un pochino quella ragazza forse avrebbe commentato lo spreco di stoffa per un capo inadatto piuttosto che una sua presunta inadeguatezza. Se si fosse donata un po' di tenerezza avrebbe riso dell'immagine buffa di se stessa con quella maglia, con la stessa leggerezza con cui si guarda e si sorride di un bambino con un capo assurdo addosso.

Spero che ciascuno possa apprendere presto l'arte di volersi bene, di coccolare il corpo scrigno che ci custodisce, al di la delle misure, dell'avvenza o della forma che abbiamo.Siamo tutti bellissimi.

Volevo condividere con voi questo pensiero, forse un po' semplice... grazie per avermi ascoltato.

grazie per avermi ascoltato.

Di niente Miriel, un pensiero interessante!

Buona giornata

e dimmelo a me.
ho impiegato anni prima di guardarmi allo specchio e dire ciao bella gnocca.
perché non piacevo agli altri, e piacere agli altri conta molto, essere accettati ci fa accettare.
Certo ci metto dentro anche i modelli sbagliati, che poi sbagliati non sono, sono insufficienti., incompleti.
Manca la visone completa del modello, ci mostrano solo la parte che si vede e ci dicono che è quella giusta e noi ci crediamo, perché non ci hanno insegnato nient'altro.
Quanto e quanto dobbiamo cercare per trovare dentro di noi l'accesso all'amore per noi stessi, a volte senza trovarlo mai.

Spero che chi legge questa tua rilfessione possa ritrovarsi, magari ritrovare qualcuno che conosce, in modo da riuscire a riflettere anch'egli su come sia necessario spostare l'attenzione, perché se si vuole trovare l'oro bisogna scavare, qualsiasi cosa luccica se la metti sotto al sole.

ma è solo illusione.....
un abbraccio a tutti.

Grazie Miriel, i modelli, i programmi, i condizionamenti e questi benedetti stereotipi ci sono stati inculcati da quando apriamo gli occhi. Siamo più propensi a trattare con tenerezza un altro o a veder la bellezza negli altri che non la nostra. Dietro c'è una vita in cui ti sei sentito non amato, non apprezzato o respinto, da quando sei piccolo. Basta una frase detta magari per scherzo a segnare per sempre una bambina che, magari a dieci anni, era grassottella. E quella bambina ferita si nasconde dentro dentro e da grande la bilancia diventa un nemico. E non ci si accetta, non ci si ama, sperando sempre di ricevere gli apprezzamenti da fuori.
E' un difficile percorso trovare l'amore di sè ed essere gentili con se stessi. Ma quando lo si trova si diventa più leggeri (anche quando si occupa lo spazio importante di un quintalino portato con stile)

Grazie Miriel per questa riflessione.

drago blu ha scritto:e dimmelo a me.
perché non piacevo agli altri, e piacere agli altri conta molto, essere accettati ci fa accettare.

Verissimo.
Ho dovuto lavorare tanto su di me per arrivare al sano chissene di oggi, e ammetto che ci sono cose su cui sto ancora lavorando.
Anche a livello spirituale è così, solo che essendo un discorso più sottile bisogna fare più attenzione per comprendere in che modo lavorano i modelli imposti o quantomeno suggeriti.

shanti ha scritto:Dietro c'è una vita in cui ti sei sentito non amato, non apprezzato o respinto, da quando sei piccolo. Basta una frase detta magari per scherzo a segnare per sempre una bambina che, magari a dieci anni, era grassottella. E quella bambina ferita si nasconde dentro dentro e da grande la bilancia diventa un nemico. E non ci si accetta, non ci si ama, sperando sempre di ricevere gli apprezzamenti da fuori.
E' un difficile percorso trovare l'amore di sè ed essere gentili con se stessi. Ma quando lo si trova si diventa più leggeri (anche quando si occupa lo spazio importante di un quintalino portato con stile)

Quoto in tutto. Basta poco per creare squilibri che necessitano anni di duro lavoro. La bellezza è al di la di un numero sulla bilancia, del colore dei capelli, dell'età, del naso all'insù, e la tenerezza che ci dobbiamo non ha nulla a che fare con quello che vediamo nello specchio al mattino. Ha a che fare piuttosto con quello che c'è oltre quello specchio, con quello che il vetro non è capace di riflettere.

In ultimo, tengo a precisare che non faccio un discorso di "belle dentro che è meglio", anzi. Trovo giusto curarsi e trattare bene anche il proprio corpo materiale...rispettandolo però, senza stravolgerlo.
Grazie per aver condiviso con me questa riflessione.

Viva la bellezza degli abitanti di questa città!

grazie per questo spaccato di vita, bella riflessione... fare "pace" col proprio corpo e' un bell impegno :)

Grazie Mirel per queste tue riflessioni che ho apprezzato moltissimo! E che ovviamente portano in dono ulteriori riflessioni personali.
Un abbraccio bellissimo e luminoso a te e a tutti i cittadini bluissimi!

Mi trovo d' accordissimo con il mio insegnante di Wing Chun: Franco Regalzi quando dice: "Non esiste nessuno migliore o peggiore di un altro, ognuno ha il proprio GENIO dentro di se' e quando meno se ' aspetta si manifesta coi suoi talenti, come non esiste nessuno che insegna, ma solo gente che impara. I modelli e stereotipi spesso inculcatici, sono creati in genere da chi si sente "arrivato", pensa di "sapere tutto": non credetegli, vi sta solo fregando, ma soprattutto (e non se ne accorge neanche) sta purtroppo fregando se stesso: si nega la bellezza di imparare nuovamente da se stesso appunto, dagli altri e da tutto cio' che lo circonda."