Moby Duck

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mariposa azul
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Moby Duck

Messaggioda mariposa azul » 21/02/2012, 13:59

21/2/2012 http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplr ... ezione=713
Moby Ducks, le papere da bagno che minacciano gli Oceani di Andrea Malaguti

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Comincia tutto con una tempesta. Violenta. E’il gennaio del 1992, esattamente vent’anni fa, e il mare si gonfia con furia. Le onde sono alte dieci metri, il vento è cattivo, e l’Ever Laurel balla fuori controllo in mezzo all’Oceano Pacifico. E’un cargo partito da Hong Kong che deve consegnare la propria merce a Tacoma, negli Stati Uniti, a una azienda che vende giocattoli per bambini e si chiama «The First Years». Il capitano è spaventato perché la nave si piega paurosamente su un lato e i marinai sembrano non ascoltare i suoi ordini. Dicono di sì ma fanno altro, come se avessero la testa piena di paglia. I container scivolano sul ponte, le corde cedono, due finiscono in acqua, uno si apre come un guscio di noce. E’ in quel momento che trentamila papere per vasca da bagno, di quelle gialle, con gli occhi tondi, neri, e il becco arancione che ride, finiscono in mare.

L’incredibile avventura dell’Amichevole Flottiglia, comincia così, come in un cartone animato, o in una favola per bambini, di quelle cattive - Coraline e la porta magica, se uno ha presente, oppure Fedro, però più aggressivo - con una morale per adulti che a distanza di due decenni è diventata il surreale emblema di quanto la plastica sia in grado di resistere al mare. E sopratutto di minacciarlo. Gli oceanografi di ogni angolo del pianeta hanno cominciato a seguire ossessivamente la saga, perché tracciando le papere è facile capire come si muovono le correnti e come si avvelenano i fondali. Hanno trasformato la loro odissea in una specie di globalizzato gioco di società - una sindrome da nani da giardino - con avvisi ai turisti di tutto il mondo: «Diteci dove e quando le avete avvistate». E poche settimanae fa il giornalista americano Donovan Hohn ha pubblicato un libro che racconta questo viaggio senza fine. Lo ha chiamato «Moby Duck». Un successo planetario. Sul carico finito in acqua - papere sì, ma anche rane verdi, castori rossi e tartarughe blu - la «The First Years» ha messo una taglia. Cento dollari a chi riconsegna un originale. In fondo sono un gigantesco spot pubblicitario. Ma il giro su internet è molto più ricco. Il dicembre una tartaruga ritrovata alle Hawaii è stata ceduta per settecento sterline.

Donovan Hohan è convinto che che questa vicenda catturi l’attenzione proprio per la sua incongruità, mettendo insieme il sogno e l’ambiente, l’avventura e la paura. «Le papere sono carine, apparentemente indifese, amichevoli. Il simbolo dell’infanzia. Eppure resistono ad ogni tipo di avversità. Ti ci affezioni, ma non puoi trascurare che sono piccole assassine del mare». Ha uno sguardo rilassato, non felice, come se qualcuno gli avesse detto che non si può lamentare, anche lui in bilico sullo strano filo di questa curiosa parabola moderna. «Ho fatto molte ricerche sul quantitativo di palstica che finisce in mare ogni anno e sulle sue conseguenze. I risultati sono schoccanti».

Secondo i calcoli degli scienziati le Moby Ducks hanno percorso oltre 25 mila chilometri. E almeno ventimila di loro sono ancora in mare. L’oceanografo americano Curtys Edbbesmeyer - che nel suo sito ha una sezione dedicato all’Amichevole Flottiglia - spiega che due terzi delle papere hanno puntato verso sud. Sono state viste in Australia e a Honolulu. Ma che molte sono scivolate verso lo stretto di Bering, tra la Russia e l’Alaska. Hanno affontato il gelo e gli icberg. «Possono resistere molto più di cent’anni. Sono incredibili», commenta ridendo. Ma poi diventa serio talemente in fretta da far pensare che abbia avuto un vuoto di memoria. «Sono armi improprie puntate sulla fauna marina». Una Moby Duock è stata trovata a Newfounland, dove è affondato il Titanic. Lei no. Era solo diventata bianca. Aveva perso il colore. Pulviscolo chimico che è precipitato sul fondale diventando cibo tossico.

Secondo l’Environment Programme delle Nazioni Uniti la plastica - che costituisce il novanta per cento dei rifiuti nell’Oceano - ha causato la morte di un milione di uccelli marini e di oltre centomila pesci. «Ci sono quarantaseimila rifiuti di plastica ogni miglio quadrato e nella pancia degli animali è molto facile trovare accendini, sigarette o spazzolini. Li scambiano per cibo, li mangiano, muoiono». Borse per la spesa, scarpe da ginnastica, sandali, ogni giorno l’Oceano si riempie di veleno, idrocarburi, pesticidi, ddt. Schifezze destinate a soddisfare la voracità dei pesci prima e a finire nei nostri piatti poi. L’ultima Moby Duck del ‘92 riconsegnata alla fabbrica di Tacpma è stata trovata la scorsa settimana nella pancia di una balena spiaggiata in Australia. Intatta. Gialla. Perfetta. Amichevole. Letale.
Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”
RICHARD BACH

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shanti
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Re: Moby Duck

Messaggioda shanti » 22/02/2012, 0:00

Gialla, amichevole, perfetta, letale. Già, da rileggere per riflettere, è una cosa che fa notizia e ci aiuta a diventare più consapevoli.
Magari pensiamo anche a non usare e buttare piatti di plastica ma passare a quelli di cartoncino. Una piccola cosa forse, ma ognuno può fare la sua parte.
Grazie Arcansiel, il sogno e l'ambiente, il gioco e la morte, insieme. :emtc110:
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Angel
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Re: Moby Duck

Messaggioda Angel » 22/02/2012, 13:09

:emtc35: ...già Shanti, dici una piccola cosa, ma è proprio che facendo tutti una piccola cosa quotidianamente possiamo contribuire a migliorare la qualità di vita di tutti, creature viventi e pianeta Terra.
Mi viene in mente quando alcuni anni fa ho sostituito, nella merenda per scuola di mio figlio, il bric del succo di frutta con una bottiglietta che ricarico quotidianamente; alla domanda di mio figlio sul perché questa scelta gli ho semplicemente detto di immaginare per ogni bambino della scuola un succo di frutta vuoto per ogni giorno di scuola.....una montagna!!!!!! ed è solo una "piccola cosa".
Grazie sorelle della riflessione sempre utile.... :emtc33: :emtc5:
Siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell'Universo... che è in noi
Angel


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