" Non solo è possibile meditare senza usare delle tecniche: solo così si può meditare. Per ciò che riguarda la meditazione, non occorre alcuna tecnica. Ma cosa farai per ciò che riguarda la mente? Creerà mille difficoltà. Le tecniche servono per rimuovere l’intralcio della mente, per creare uno spazio in cui la mente possa diventare quieta, silente, assente. A quel punto la meditazione accade spontaneamente. Non è una questione di tecniche, non devi fare alcunché "

Non voglio passare per un fan di Krishamurti anche se alcune volte posso sembrarlo , ma personalmente penso che in questo caso non stai meditando ma stai tenedo a bada la mente, allora forse non sei ancora pronto per meditare, se non sei in grado di far tacere la mente come puoi abbandonarti ad un sentire come la consapevolezza e come puoi farlo se parte di te è impegnata nel far tacere la mente, Krisnamurti insegna prima di tutto ad imparare ad ascoltare il proprio sentire abbandonando ogni limite mentale, i limiti si abbandonano quando si è maturi per farlo senò é uno sforzo inutilee perche si creeranno nuovi limiti per elimnarne dei vecchi, quando sei pronto la meditazione arriva, senti il bisogno di trovare un momento della giornata in silenzio dove tutto scompare dove la mente tace e non importa se mediti un minuto o 6 ore, in quel momento il tempo non esiste esisti solo tu .


Scusa della critica e grazie per lo spunto di riflessione ciao Goffry

Penso che la meditazione non devi sforzarti per cercarla, accade o non accade.
Posso parlare della mia esperienza personale perché ogni persona è un mondo a sé e penso non ci siano regole che valgano per tutti. Le tecniche mi sono state utili, non per meditare, ma per aiutarmi a togliere gli ostacoli che mi impedivano di essere serena. Li chiamavo lavori in corso, mi hanno portato guarigione e pace interiore. Ne ho usate e insegnate tante, alcune sono state davvero preziose, come i lavori sui chakra o le visualizzazioni varie.
La meditazione è uno stato che mi è accaduto e mi accade, in momenti diversi tra loro, a volte per una sola frazione di secondo, a volte per minuti ed è stato l'infinito a esplodere dentro di me, è consapevolezza al di fuori di tutto e dentro a tutto.
Non so se sarebbe accaduto senza il percorso che mi ha aiutata a riarmonizzarmi, percorso fatto di tecniche e di altre cose. Forse sì, forse no, non lo posso sapere.

Le tecniche ti portano a fare delle esperienze, a ripulire, a comprendere, a volte, e non devono, a mio parere, essere finalizzate alla meditazione, servono per stare meglio, per riequilibrare, per lavorare dentro di sé.
L'unica tecnica, se così si può chiamare, che mi può portare allo stato di meditazione, è l'osservazione del respiro, ma anche questa è consapevolezza, non tecnica.
La meditazione è Presenza, è uno stato dell'essere, è essere nel proprio centro, anche mentre lavi i piatti o pigi i tasti di un computer.

Ci sono persone che hanno una grande facilità a vivere lo stato meditativo, forse perché sono pronte, forse è una dote innata, altre che fanno una vita di tecniche e non ci arrivano mai, convinte di aver "fatto" meditazione tutta la vita. Altre che hanno incontrato chi ha dato loro gli strumenti giusti e, a un certo punto, hanno scoperto cosa sia la vera meditazione.
Certo è che spiegare a una persona molto mentale cos'è il sentire, è un'impresa ardua e ne abbiamo avuto esperienza anche qui in città. Forse queste persone non sono pronte a meditare, ma possono fare un percorso per alleggerire le emozioni, i vissuti dentro di loro che provocano mille pensieri e mille elucubrazioni mentali e allora, ben vengano le tecniche.
Forse un giorno accadrà loro di trovarsi a meditare, o non ci arriveranno mai, ma magari saranno un po' più serene e cominceranno ad avere qualche spiraglio in cui farà capolino il "sentire".
E poi ci sono quei momenti di tre minuti che bastano per sei mesi... ma questa è un'altra storia. O no?
Per usare una metafora, c'è un bel sentiero, la vita, invaso dai rovi. Posso graffiarmi le gambe per percorrerlo oppure posso usare gli strumenti adatti per ripulirlo e camminarci agevolmente. Può essere poi che durante il cammino mi accada di fermarmi e ritrovarmi a essere il sentiero, il cielo, la terra, l'infinito. Oppure cammino semplicemente in tranquillità senza più graffiarmi le gambe e farmi male.
Un bacio a capra e lama.

Grazie a voi ragazzi, le opinioni, sono sempre costruttive, sapete che ci tengo a questo scambio e posto proprio per aver punti di vista diversi, libertà di espressione.
LO dice una che ha un modo tutto suo di meditare e a cui nulla pare funzionare " come di solito si fa" :)) ( leggi spaghetti bruciati) gh gh gh.
GRazie a voi, siete preziosi.

ah ah ah la meditazione degli spaghetti... ottima tecnica. Che trio che siamo

Vuoi mettere la purezza della meditazione dell'alchimista, che osserva con estrema attenzione l'ardore della brace stillare ogni singola goccia di impurezza conferendo quel qualcosa di sublime alla costolina posta sulla griglia, accompagnando il tutto con qualche litro di nettare degli Dei .


Heeeee che fatica meditare

ma c'è una tecnica efficacissima che rende tutto più fluido, senza nessuna fatica, che lascia un'onda di scorrevolezza lungo la costolina stillante gocce di voluttuosa impurezza, la tecnica della spalmata maionesiaca che tutto avvolge in una nuvola paradisiaca.... e la fatica è più lieve.

a non c'è nulla da fare, bacco e venere, riducono la meditazione in cenere...e la costoletta pure.
Tutti scomunicati, usiamo tecniche troppo pioneristiche e personali. non faremo mai soldi se volessimo insegnarle.