Lettere d'amore del Profeta

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Oliviero Angelo
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Lettere d'amore del Profeta

Messaggioda Oliviero Angelo » 04/04/2011, 2:36

Lettere d'amore del Profeta
- A cura di Paulo Coelho -

7 Settembre 1920 (p.96)

"Penso a Cristo. Nel secondo o terzo secolo dopo la sua morte, nessuno era sufficientemente forte per mangiare il possente alimento che ci ha lasciato. Allora si cercavano nei Vangeli solo le parti più leggere, o quelle che potevano esere meglio insegnate agli uomini. Nessuno, a quell'epoca, poteva affrontare direttamente il gigantesco compito che Cristo ci ha affidato.
Il maggiore insegnamento di Cristo è che "Il Regno dei Cieli è dentro di noi". Può considerarsi povero un uomo che ha questo Regno nel proprio cuore?
Se tu e io non fossimo nulla, saremmo due nullità insieme. E che cosa avremmo? Il vuoto dell'anima.
Se l'umanità intera comincia a pensare di non rappresentare granché, il mondo non avanzerà mai.
Ma il Regno dei Cieli è dentro di noi. Allora bisogna calmarsi, lasciare che il centro della nostra esistenza si tranquillizzi, e in quel momento scoprire che l'amore esiste."

(k. Gibran)
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Lettere d'amore del Profeta

Messaggioda Oliviero Angelo » 04/04/2011, 2:39


10 settembre 1920 (p.97,98)


"Per vivere bisogna avere coraggio. Sia la semente intatta sia quella che sta incrinando il guscio hanno le stesse proprietà. Eppure, solo quella che sta spaccando l'involucro è in grado di lanciarsi nell'avventura della vita.
Un'avventura che richiede un'unica audacia: scoprire che non si può vivere attraverso l'esperienza degli altri, e che bisogna essere disposti ad abbandonarsi. Non si possono prendere gli occhi di uno, le orecchie di un altro, per scoprire in anticipo che cosa accadrà: ogni esistenza è diversa dall'altra.
Qualsiasi cosa mi aspetti, desidero che il mio cuore sia pronto a riceverla. Che io non abbia paura di posare il braccio sulla spalla di qualcuno, anche se dovesse essermi tagliato. Che io non tema di fare qualcosa che nessuno ha mai fatto prima, anche se dovessi essere ferito. Lasciami essere stupido oggi, perché la stupidità è tutto ciò che possiedo da donare stamane; posso essere rimproverato per questo, ma non ha importanza. Domani, chissà, forse sarò meno stupido.
Quando due persone si incontrano, devono essere come due gigli acquatici che si schiudono l'uno accanto all'altro, mostrando ciascuno il proprio cuore dorato e riflettendo il lago, le nuvole e i cieli. Non riesco a capire perché un incontro generi sempre l'opposto di tutto ciò: cuori chiusi e paura di soffrire.
Ogni volta che sto con te, conversiamo per ore di seguito. Se intendiamo trascorrere insieme tutto questo tempo è importante non tentare di nascondere niente, e mantenere i petali ben aperti."

(K. Gibran)
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Lettere d'amore del Profeta

Messaggioda Oliviero Angelo » 04/04/2011, 2:41


3 gennaio 1921 (p.103)


Mary, voglio sapere se hai una vaga idea di come tu sia riuscita ad ampliare la mia comprensione del mondo. Tu mi provochi continuamente, e mi costringi a scoprire cose nuove.
L'amore, come un corso d'acqua, dev'essere in continuo movimento, ed è proprio quello che tu fai con me. Ma che cosa accade alla maggioranza delle coppie? Credono che le acque del fiume scorrano per sempre, e non se ne preoccupano più. Poi arriva l'inverno, e le acque gelano. Solo allora comprendono che niente, in questa vita, è assolutamente garantito."


(K. Gibran)
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