lasciar perdere Dio "pagina d'apertura stazione celeste "

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goffry
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lasciar perdere Dio "pagina d'apertura stazione celeste "

Messaggioda goffry » 24/11/2010, 16:56

LASCIAR PERDERE DIO
Adamus Saint Germain
Canalizzato da Geoffey Hoppe
www.crimsoncircle.com



[...] Il Maestro della Nuova Energia comprende che il concetto di Dio proviene dalla coscienza degli umani dellintera Terra, ma non devessere il suo concetto.

Farò un'affermazione audace: mentre proseguite sul sentiero dellilluminazione specialmente se provenite da un'esperienza religiosa o spirituale nella scoperta di voi stessi arriverete al punto in cui la cosa migliore è LASCIAR PERDERE DIO. Abbandonate lintero concetto, la parola, lidea anche quella di Spirito. È quasi meglio diventare atei e abbandonare tutto, perché gli strati che ricoprono il concetto di Dio sono estremamente pesanti e contorcono, distorcono e pervertono la vera comprensione, perciò è meglio lasciarli andare. È molto meglio che diciate addio al vostro Dio.

Questo ovviamente toccherà alcuni dei tasti più importanti, perché gli umani sono stati addestrati a temere questa cosa chiamata Dio. Quasi ogni umano ha la sua personale versione del grande Dio, di quel Dio a cui pensano, che sentono, a cui credono di parlare, di quel Dio che invocano nelle situazioni cupe e difficili della loro vita, il Dio che pregano.

Abbandonare il concetto di Dio fa affiorare anche la paura che si permetta lingresso allantitesi di Dio, alla nemesi di Dio. Cè la grande paura che questo faccia entrare Satana nella vostra vita, perché così vi è stato detto. "Nel momento in cui abbandonerete Dio, arriverà Satana e vi porterà via". Quando vi dico di lasciar andare Dio si attiva il potenziale per la creazione di alcune energie di paura molto difficili e pesanti.

Il Maestro sa che il concetto di Dio condiviso un tempo dagli umani era dato semplicemente dallevoluzione della loro comprensione. Il Maestro sa bene che non avevano una relazione perfetta con Dio perché molto spesso si sentivano abbandonati ed esclusi da Dio. Sentivano che Dio non li ascoltava veramente, che dovevano suonare dei campanelli per richiamare la sua attenzione. Nel migliore dei casi era una relazione a distanza e il più delle volte non funzionava. Arriva un momento lungo il cammino in cui il Maestro riconsidera la sua evoluzione e decide che è arrivato il momento di abbandonare Dio sul ciglio della strada.

È una cosa difficile, una sfida impegnativa che solleva problemi in questa vita e in molte altre vite: problemi profondi, profondamente intessuti nella trama della coscienza interiore. Arriva dunque un momento in cui è necessario sviluppare una nuova relazione con Dio.

A questo punto è meglio non usare neppure la parola "Dio". Si tratta di una parola vecchia, carica di Vecchia Energia. In alcuni dei testi sacri la parola "Dio" non veniva neppure scritta: cerano parole che ne indicavano il significato come YHWH, Jehovah. Talvolta era rappresentato come le Quattro Lettere Che Non Si Possono Dire e il più delle volte la cosa che ora chiamate Spirito, e in passato Dio, semplicemente non veniva pronunciata. Si sapeva cosa si intendeva senza pronunciarla.

Non era per reverenza che non si poteva dire YHWH, la parola "Dio". I Maestri di allora rispettavano e comprendevano il fatto che il concetto di Dio era semplicemente indicibile. Sapevano che, nel momento in cui lo avessero espresso con un linguaggio umano, il concetto avrebbe perso la sua energia, unenergia indescrivibile e splendida. Per molto tempo, quindi, la parola "Dio" non fu detta ma solo percepita.

La relazione con quello che chiamerò semplicemente lo "Sconosciuto" può essere conosciuta. Si tratta di una relazione molto personale perché è la relazione con voi stessi: è come voi vi relazionate con Voi. Siete abituati a relazionarvi con voi stessi a un livello umano e limitato e a relazionarvi con Dio a un livello distante e potente. Tendete a pensare a Dio come onnisciente e onnipresente, ma siete voi che avete creato questa separazione, questo abisso.

Ora, come Maestri nella Nuova Energia, sviluppate una relazione del tutto nuova con Ciò Che Si Deve Ancora Conoscere, con Ciò Che Si Deve Ancora Sentire, con Ciò Che Si Deve Ancora Capire.

Si potrebbe dire che sarà sempre Ciò Che Si Deve Ancora Capire, perché anche se sviluppate questa relazione con l'Indicibile di voi, lo Sconosciuto di Voi, ci sarà sempre qualcosa in più da scoprire e conoscere. Non ha mai fine e avviene in voi proprio ora. Non proviene da nessuna chiesa, non proviene da nessun tempio fatto di pietre e legno, né da qualche essere angelico, perché molti devono ancora sperimentare Ciò Che Si Deve Ancora Sapere.

È molto difficile da esprimere a parole o descrivere con termini umani, ma si tratta di una nuova relazione con Ciò Che Si Deve Ancora Conoscere. È voi, ma è anche molto più di voi. È dentro di voi, ma racchiude molto, molto di più. Voi siete gli sposi e i partecipanti, è tutto di voi.

Vedete? Siamo al punto in cui non possiamo più definirlo. Ecco perché diciamo che il Maestro della Nuova Energia abbandona le sue vecchie credenze e i vecchi concetti di Dio, dicendo addio allo Spirito − perché si trattava solo di un concetto e accoglie dentro di sé Ciò Che Si Deve Ancora Scoprire.

Pensate alla vostra precedente relazione con il vostro Dio. Credevate che Dio sapesse tutto? Forse non lo sa. Credevate che Dio fosse in ogni luogo? Forse non lo è. Credevate che Dio potesse guarire e sistemare tutte le cose? Forse Lui o Lei non può farlo.

Osservate ogni pensiero, ogni sensazione e ogni preghiera che avete pronunciato. Osservate la vostra relazione con Dio. Il Maestro sa che è arrivato il momento di abbandonare tutto questo per poter sviluppare la nuova relazione con Ciò Che Si Deve Ancora Scoprire.

Non voglio dire altro perché ora le parole si metterebbero a girare in cerchio e poi si avviterebbero, spingendovi a diventare intellettuali. Ora cè solo uno spazio vuoto. Ora è arrivato il tempo di lasciar andare e basta, per poter proseguire in un nuovo modo.


Estratta da:

Maestri nella Nuova Energia
Il Libro di Adamus Saint-Germain
di Geoffrey Hoppe


è un po che ci penso e questo estratto , in parte rispecchia un mio sentire , in troppi discorsi pensieri e o riferimenti , c'è sempre questo Dio; è un idea è un riferimento,un pensiero , in tutti i casi è là posto al di fuori di noi e con noi non centra proprio nulla, forse se smettessimo di definirlo in un' idea potremmo vedere oltre a quel limite che ci siamo posti , ma anche questa è solo un idea!!!

ciao goffry
I sogni creano la vita, la fantasia la colora

Lascia scorrere le parole in te , lascia fluire lo spirito in te ,non vi sono momenti di paura ma solo attimi di distrazione dal proprio se.
Lascia fluire le parole in te lascia fluire il sentire di te , la luce è .
( l'ascolto di sé )

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lasciar perdere Dio "pagina d'apertura stazione celeste "

Messaggioda shanti » 24/11/2010, 18:34

Grazie Goffry, è un tema che molto spesso tocca il mio sentire.
E' là al di fuori di noi perché ci hanno sempre raccontato questo. E' qui, dentro di noi perché cominciamo a comprenderlo e comprenderlo non vuol dire capirlo. Gli indiani d'america hanno un bel modo di chiamarlo... Il Grande Mistero. Ed è proprio dentro di noi.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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lasciar perdere Dio "pagina d'apertura stazione celeste "

Messaggioda Ospite » 24/11/2010, 18:59

" ...perché gli umani sono stati addestrati a temere questa cosa chiamata Dio"

C'è una cosa importante che mi nasce dal cuore riflettendo su questo articolo.
Non bisogna vedere Dio fuori da noi.
Non bisogna nemmeno vedere il fatto che nei secoli l'Umanità abbia percepito Dio in questo modo, come qualcosa fuori da noi.

L'umanità, secondo me, non è 'stata addestrata' a questo, ha scelto -singolo dopo singolo- di passare attraverso l'esperienza delle religioni, attraverso questo sentire di Dio per portarsi al passo successivo.
Se pensiamo che questo ci sia stato inculcato e non comprendiamo che si tratta di una scelta che può variare in qualsiasi momento del nostro cammino esperienziale, cadiamo ancora nel conflitto invece che nel senso di rilassata e naturale consequenzialità che il cammino verso l'Assoluto indica.
Non mi arrabbio con chi mi ha insegnato alcune cose, e non mi va di prendermela nemmeno con me stessa per il fatto di aver tentato di crederci :)

Anche questo, forse, fa parte del Grande Mistero.
L'Esperienza, conquista dopo conquista, ci conduce alla Verità.

C'è una bellissima immagine negli scritti della religione cattolica (che è quella che conosco meglio): in un tempo molto lontano, nel Tempio, l'Arca dell'Alleanza era custodita nella sala più remota, dove solo chi era in contatto con l'Assoluto poteva accedere. C'era un velo a separare questo angolo di Universo dal resto del mondo, dei mondi.
Nei vangeli si racconta che, alla morte di Gesù, questo velo si è squarciato.
E' bellissima questa immagine, rappresenta benissimo quel momento in cui l'immensità ci raggiunge e cessano definizioni e separazione. Quasi a dire che, la porta è aperta, spalancata. Questo ovviamente il significato che traggo,ora, io.
Il Tutto sta scritto... dappertutto eheheh ... e come nei labirinti, parti dall'esterno, per arrivare al Centro.

Tantissime volte mi sono fermata a domandarmi quando e perché questa separazione ha avuto inizio, fa parte delle mie turbe mentali lol! .


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Messaggioda Oliviero Angelo » 24/11/2010, 19:11

Grazie Goffry.
Uno spunto per una riflessione che credo quasi tutti noi in qualche modo abbiamo già affrontato.
L'Energia Creatrice e permeante del Tutto che abbiamo sempre chiamato Dio ci sta chiedendo, proprio Lei, di non pregarla al di fuori di noi ma di cominciare a comprendere che appartiene alla nostra più vera essenza.E' la stessa Energia che muove i nostri più consoni intenti ed è appunto in Noi che dobbiamo sollecitarla.
E' giunto il momento, io penso, di dialogare e ricercare questa Energia Creatrice nel Tempio Sacro del nostro Cuore. Pensare a un Dio esterno a noi è persistere nell'idea dualistica che è proprio quella che ci viene chiesto, dalla nostra consapevolezza, di abbandonare.
siamo ricercatori del Vero e Ciò Che Si Deve Ancora Scoprire ci aspetta in noi perché nulla si potrà scoprire o imparare se prima non lo scopriamo e impariamo dentro di Noi.

Il Grande Mistero... mi piace, sorella... è esattamente ciò che in noi ci aspetta affinché, dipanandolo, ci possa essere Maestro.

Grazie!

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lasciar perdere Dio "pagina d'apertura stazione celeste "

Messaggioda Oliviero Angelo » 24/11/2010, 19:19

Carissima Sara...
Leggo solo dopo aver postato il tuo bellissimo intervento.

Mi trovo d'accordo sul tuo sentire che tutto è opportuno per portarci dove ora siamo.
Non bisogna rinnegare né condannare nulla di ogni nostro singolo passo, pur anche claudicante ed incerto.
E nemmeno credo che nessuno di noi possa pensare diversamente.

E' davvero l'Esperienza, conquista dopo conquista, a condurci alla Verità.
Verità che non è mai al di fuori di Noi.

Un abbraccione, sorella amata!
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Messaggioda drago-lontra blu » 24/11/2010, 20:01

quello che so io è che la fede muove le montagne.
E non si può parlare di Dio senza intromettere la fede, sia che ci rivolgiamo dentro di noi o all'esterno abbiamo la fede, che cammina con noi e ci apre ogni nuovo orizzonte che ci proponiamo esplorare.
Non siamo stati addestrati alla fede, essa nasce spontanea quando il nostro volgerci realizza il nostro credo.
Ed un credo non è dogma, può non esserlo, può arrivare ad essere talmente flessibile che non è definibile.
Proprio come lo è il Dio del nostro cuore.
perché checchè se ne dica, non esiste uomo senza.
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Messaggioda charls72 » 24/11/2010, 23:57

riflettendo su questo articolo mi viene questo pensiero e lo condivido con voi...

il percorso di consapevolezza che stiamo cercando di fare ci porta a cercare dio sempre più dentro noi stessi...
e se arrivati ad un certo punto diventasse normale non domandarsi più chi è dio, dal momento che si sta cominciando a sentire che noi stessi siamo dio?
forse a mano a mano che si prende consapevolezza del proprio essere, diventa più importante l'esperienza che si esprime, in una qual si voglia forma, che il domandarsi chi è dio?
e il motivo, non potrebbe essere che dio stesso, cioè anche noi, si riconosce proprio attraverso l'esperienza stessa?(che ricordiamo rimane nel piano akasico come informazione, ma che è patrimonio di tutto l'universo nel momento stesso in cui questa esperienza viene espressa...)

perciò potremmo concludere dicendo in questo ipotetico sentire:
ora che so chi sono, posso finalmente esprimere la mia esperienza nella consapevolezza e nella coscienza. E più il mio pensiero e la mia mente osserveranno con attenzione l'esperienza che sto facendo, più ne riceveranno informazioni, che li renderanno consci dell'esperienza fatta... e così al'infinito in un continuo divenire di forme sempre più consce e consapevoli...

eheheheh e pensare che noi crediamo di diventare adulti in 30-40 circa hi hi hi hi hi hi

Abbraccio

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Messaggioda mariposa azul » 25/11/2010, 22:56

Citazione:
È quasi meglio diventare atei e abbandonare tutto, perché gli strati che ricoprono il concetto di Dio sono estremamente pesanti e contorcono, distorcono e pervertono la vera comprensione, perciò è meglio lasciarli andare. È molto meglio che diciate addio al vostro Dio.


Parole molto forti ma veritiere, siamo in questa fase dove l'ateismo sta dilagando. Uscendo dalla dualità bene/male penso che questo momento sia funzionale al cambiamento, come viene espresso anche qui in questo messaggio. Lasciare la vecchia concezione di Dio può voler dire diventare atei o agnostici per togliere quelle sovrastrutture o quel velo che non ci permettono di vedere oltre le apparenze.
Dentro e fuori di noi, siamo tutti alla ricerca di questa Grande Energia Unificatrice che abbiamo chiamato Dio e che possiamo continuare a chiamare Dio, non è la parola ma il concetto che si trasforma.

Citazione:
Se pensiamo che questo ci sia stato inculcato e non comprendiamo che si tratta di una scelta che può variare in qualsiasi momento del nostro cammino esperienziale, cadiamo ancora nel conflitto invece che nel senso di rilassata e naturale consequenzialità che il cammino verso l'Assoluto indica.
Non mi arrabbio con chi mi ha insegnato alcune cose, e non mi va di prendermela nemmeno con me stessa per il fatto di aver tentato di crederci :)


Condivido in pieno Sara
Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”
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Messaggioda shanti » 25/11/2010, 23:10

Credo che tutte le fasi siano tappe del percorso umano verso la verità e che tutte siano funzionali. Ma ho sempre creduto in qualcosa, anche quando ho scelto di lasciare andare i dogmi e il "catechismo", quella fede è sempre stata lì dentro di me, in tutte le tappe del mio cammino. Ed è la stessa fede nel Grande Mistero che mi permette di abbandonarmi all'onda di luce che stiamo cavalcando con gioia, con la gioia della scoperta... di me stessa, del divino dentro di me.
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Messaggioda charls72 » 25/11/2010, 23:41

sono d'accordo anch'io, con quello che dici, solo che a mio avviso la parola "credo" e "credere"si sta trasformando in "è" o "essere"... hi hi

non so se mi spiego...

sta diventando ogni giorno più tangibile, talmente tangibile che non si ha nemmeno più bisogno di crederci... perché diventa semplicemente vero...per tutti...
conosco persone assolutamente scettiche e non credenti in nulla, ma che davanti a certe evidenze ammettono la tangibilità della cosa...
la mia giornata è costellata di eventi sincronici sempre più evidenti, e le persone che mi stanno intorno lo sanno e in molti casi si rendono conto (finalmente) che non dico ca...te...
e succede non solo a me, ma a voi, alle persone che conosco... son sempre meno le persone che rifiutano un confronto su ciò che sta succedendo...

il mio pensiero è che non c'è più bisogno di credere, in quanto tutto E'!! ORA!!!! galassia


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vi voglio bene! bluangel


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