INTUIZIONI VITALI PER VIVERE E CRESCERE IN AMORE (DI COPPIA)

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Oliviero Angelo
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INTUIZIONI VITALI PER VIVERE E CRESCERE IN AMORE (DI COPPIA)

Messaggioda Oliviero Angelo » 29/05/2010, 1:20


[I brani che seguono sono tratti dalle trascrizioni di incontri serali in cui Osho parlava direttamente alle coppie o ai singoli individui che gli chiedevano consiglio su problemi di relazione]


Quando la telepatia non funziona.

E' molto comune che nelle coppie non si chiariscano mai bene le cose; si spera che il partner capirà, ci si dice: "Lui - o lei - capirà". Nessuno capisce mai nulla! Non c'è mai comunicazione, i problemi non sono mai espressi in termini chiari. Occorre invece che tu sia esplicito e dichiari: "Non voglio interferire con te, tu puoi essere come vuoi, io ti amo e continuerò ad amarti, ma che dire di me?". A questo punto sarà possibile trovare un modo per risolvere le difficoltà: potete rimanere insieme e mantenere la vostra individualità e la vostra libertà; se vi amate davvero, sarete in grado di affrontare il problema. In realtà, purtroppo avviene che non siamo mai espliciti con l'altro: continuiamo a sperare che capirà, in maniera telepatica. Nessuno capisce telepaticamente! L'altro non è un veggente, devi essere molto esplicito e parlare con chiarezza: "Due più due fa quattro", esattamente così. Purtroppo accade che non si parli mai del problema reale.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/05/2010, 1:21

seconda parte

Comprendere il bisogno di spazio.


Maturate una comprensione, parlatevi e arrivate a comprendere che l'altro, a volte, ha bisogno del suo spazio. Questo può far nascere un problema: può capitare che tu abbia voglia di stare insieme al tuo partner e che il tuo partner voglia stare da solo; non si puà far nulla al riguardo, devi solo comprendere e lasciarlo in pace. A volte tu vuoi stare da sola e lui vuole stare con te: digli semplicemente che non puoi farci nulla, ma hai bisogno del tuo spazio!
Sviluppate una comprensione reciprocaa. E' questo che manca agli amanti: di amore ne hanno in abbondanza, ma di comprensione non ne hanno per niente. Ecco perché il loro amore muore: si infrange contro le rocce dei malintesi! L'Amore non può vivere senza comprensione; da solo l'amore è sciocco, unito alla comprensione può avere lunga vita, e una vita meravigliosa, con molte gioie condivise, molti momenti splendidi, molte esperienze poetiche. Ma tutto questo potrà verificarsi solo tramite la comprensione.
L'amore può regalarti una breve luna di miele, ma questo è tutto. Solo la comprensione può darti un'intimità profonda. In questo caso, anche se un giorno vi lascerete, vi resterà la comprensione: sarà il dono che il vostro amore vi ha lasciato. Gli amanti si possono separare, ma la comprensione che hanno maturato stando insieme, in compagnia dell'altro, sarà sempre con loro. Quello sarà il dono della relazione, non può essercene un altro. Se ami una persona, l'unico dono prezioso che le puoi offrire è la comprensione.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/05/2010, 1:22

terza parte

Affrontare le emozioni negative


L'amore all'inizio è sempre bello, perché non mettete in gioco le vostre energie distruttive. All'inizio coivolgete nell'amore solo le energie positive: entrambi mettete insieme le vostre energie in modo positivo e tutto è fantastico. Ma, a poco a poco, le energie negative iniziano a emergere: non le potete trattenere per sempre. Una volta esaurite le energie positive, la luna di miele è finita e subentra la parte negativa; ecco allora che si spalancano le porte dell'inferno e nessuno comprende cos'è successo. Una relazione così bella... come mai adesso vacilla?
Se si rimane all'erta fin dall'inizio, la si può salvare. Riversate le vostre energie positive nella relazione, ma ricordate che, prima o poi, affioreranno anche quelle negative. E quando cominciano a manifestarsi, sarà bene che esprimiate l'energia negativa in privato: và in camera tua, da solo, e butta fuori la negatività; non ha senso riversarla sull'altra persona. Se vuoi urlare o strillare o arrabbiarti, và in camera tua, chiudi la porta e urla, strilla,picchia il cuscino. Infatti, nessuno dovrebbe essere tanto violento da tirare addosso qualcosa a un'altra persona: non ti ha fatto niente di male, perché dovresti colpirla? E' meglio scaricare tutta la negatività nel cestino dei rifiuti. Se rimani vigile, sarai sorpreso di scoprire che è possibile farlo, e una volta liberata l'energia negativa, quella positiva fluirà di nuovo in pienezza.
Solo con il tempo vi sarà possibile sfogare la negatività insieme, solo quando la relazione sarà diventata molto stabile. Anche in quel caso, tuttavia, dovrete farlo come se fosse un metodo terapeutico: nel momento in cui i due partner sono diventati molto attenti e presenti, molto positivi e saldi nel proprio essere, in grado di tollerare - e non solo tollerare, ma anche usare la negatività dell'altro - solo a quel punto possono concordare che adesso, come misura terapeutica, saranno negativi insieme.
Anche in quel caso, il mio consiglio è di essere molto consapevoli, non inconsapevoli; fatelo in maniera molto deliberata. Decidete che, anziché essere negativi ovunque e in qualunque momento, ogni sera, per un'ora, sarete negativi l'uno con l'altra: lasciate che sia un gioco. Le persone di solito non sono così consapevoli - non lo sono per ventiquattro ore - ma per un'ora è possibile sedersi insieme ed essere negativi. Così sarà un gioco, sarà come una terapia di gruppo! E dopo un'ora la smettete, senza creare inutili strascichi, senza portare tutta quella negatività nella relazione.
Il primo passo: la negatività dev'essere espressa in solitudine.
Il secondo passo: la negatività dev'essere espressa a un'ora stabilita con l'accordo che entrambi la esprimerete.
solo nel terzo stadio si può essere veramente spontanei, e a quel punto non si dovrà temere di compromettere la relazione o di ferie l'altro. Allora potete essere negativi o positivi, entrambe le espressioni sono belle, ma solo al terzo stadio.
A un certo punto, durante il primo stadio, potrai avvertire che la rabbia non ti assale più: ti siedi davanti a un cuscino e la rabbia non esplode. Arriverà per mesi, ma un giorno scoprirai che non sale più: non riesci più ad arrabbiarti da solo, non ha più senso. Significa che il primo stadio è concluso. Allora attendi che anche l'altro senta di avere ultimato il primo stadio; se anche per lui è completato, può inizare il secondo. Adesso, per una o due ore - la mattina o la sera, lo deciderete voi - riservate questo tempo all'espressione deliberata dei sentimenti negativi. Prendetelo come uno psicodramma: è impersonale. Non è violenza: siete aggressivi, ma non lo fate contro l'altra persona; in realtà state semplicemente buttando fuori la vostra negatività.
Non accusi l'altro dicendo: "Sei cattivo"; ti limiti a dire : "Ho la sensazione che tu sia cattivo". Non dici: "Mi hai insultato", ma : "Mi sento insultato". E' totalmente divrso, è un gioco deliberato: "Mi sento insultato, pertanto sfogo la mia rabbia. Tu sei la persona che mi è più vicina, quindi per fvore fammi da pretesto", e l'altro farà la stessa cosa.
Arriverà un momento in cui sentirete che questa negatività programmata non funziona più. Vi sedete insieme per un'ora e non affiora nulla, né da parte tua, né del tuo partner. Significa che il secondo stadio è concluso.
Ora siete giunti al terzo stadio, e il terzo stadio dura tutta la vita. Adesso siete pronti a essere negativi e positivi, a seconda di come si manifestano questio sentimenti, potete essere spontanei.
E' così che l'amore diventa un relazionarsi, diventa una qualità di amorevolezza, diventa uno stadio naturale dell'essere.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/05/2010, 1:24

quarta parte

Rompere con le vecchie strutture


Prenditi ventiquattr'ore e scrivi tutto ciò che riesci a ricordare su come hai sabotato le tue relazioni in passato, annota ogni dettaglio. Cerca di vederne tutte le sfaccettature, e non ripeterlo. Diventerà una meditazione, e il fatto che l'amore permanga in una nuova relazione oppure no è irrilevante; se riesci a rimanere consapevole, ne sarà valsa la pena.
Lo sai benissimo: tutti lo sanno, è impossibile non sapere cosa si fa in una relazione. Nei momenti di sanità mentale lo sai molto bene. Nei momenti di follia te ne dimentichi, lo so; quindi, prima che la follia sopraggiunga, osserva. Scrivi tutte le cose che hai fatto ripetutamente per sabotare le tue relazioni, e tieni con te una copia: quando accade qualcosa che scatenerebbe la vecchia reazione, osserva.
Occorre diventare consapevoli a poco a poco, e poi tutto diventa splendido. L'amore è meraviglioso, ma può trasformarsi in un inferno; ecco perché, come prima cosa è bene individuare tutte queste dinamiche, e poi non ripeterle. Il solo fatto di riuscire a non farle più ti renderà molto felice, avvertirai una sottile liberazione: queste cose sono ossessive, sono una specie di nevrosi, una forma di pazzia.
E quando due persone si amano, sono insieme per essere felici, nessuno è in gioco per essere infelice. Purtroppo però tutti continuano ad agire con stupidità, a essere inconsapevoli e, prima o poi, iniziano a rendersi infelici, e a quel punto la relazione perde senso. Tutti i sogni sono andati in frantumi e ancora una volta si è creata una ferita.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/05/2010, 1:25

quinta parte

La sensazione che "manchi qualcosa"


Ogni amante sente che manca qualcosa, perché l'amore è incompiuto: è un processo in evoluzione, non un oggetto. E' inevitabile che ogni amante avverta la mancanza di qualcosa, occorre però evitare di interpretarlo nel modo sbagliato: è un semplice segno che l'amore in sé è un processo dinamico; è simile a un fiume che continua a scorrere, senza interruzione. La vita del fiume è solo movimento: se smettesse di scorrere, diventerebbe acqua stagnante e non sarebbe più un fiume. Il termine stesso "fiume" delinea un processo, ne basta il suono per darti l'idea del movimento.
L'amore è un fiume, non è una cosa, un bene di consumo. Pertanto non pensare che manchi davvero qualcosa: fa parte del processo dell'amore. E' un bene che non sia completato: quando manca qualcosa devi darti da fare, devi muoverti. La sensazione che "manchi qualcosa" è un richiamo a qualcosa di superiore, a vette più elevate. Non che quando le avrai raggiunte sarai soddisfatto, l'amore non è mai appagato, non conosce soddisfazione, ma è bello così perché vuol dire che è vivo, vivo per sempre.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/05/2010, 1:26

sesta parte

Sintonizzarsi


Avrai sempre la sensazione che non siete sintonizzati. Anche questo è naturale perché, quando due persone s'incontrano, a incontrarsi sono due mondi diversi. Aspettarsi che combacino perfettamente significa aspettarsi troppo, è chiedere l'impossibile, e si creerà un senso di frustrazione. Qualcosa sarà sempre dissonante: se siete completamente in armonia e non c'è neppure una nota stonata, la relazione diventerà stagnante. Al massimo ci sono pochi momenti in cui tutto è in armonia: momenti rari. E quando arrivano potresti anche non riuscire a coglierli, perché sono molto brevi, e rarissimi: hanno appena fatto in tempo ad arrivare, e già se ne sono andati, come un lampo. E quelbagliore ti può rendere ancora più frustrato, perché dopo noterai molte più cose dissonanti.
E' così che deve essere. Cerca in tutti i modi di entrare in sintonia, ma rimani aperto al fatto che la sintonia non sarà mai perfetta; e non preoccupartene, altrimenti la discrepanza diventerà ancora più grande. La sensazione di essere in sintonia capita solo quando non te ne preoccupi, accade solo quando non sei teso a raggiungerla, quando non te l'aspetti neppure: accade semplicemente, dal nulla. E' una grazia, un dono dell'esistenza, un dono d'amore.
L'amoe non è una cosa che puoi fare, l'amore accade mentre stai fcendo altro. Da parte tua puoi fare qualcosina: sedere insieme, guardare la luna, ascoltare la musica, nulla che riguardi direttamente l'amore.
L'amore è molto delicato, fragile; se lo guardi, se lo fissi direttamente, scomparirà. Arriva solo quando non te ne accorgi, quando stai facendo altro. Non puoi andare diritto come una freccia, l'amore non è un bersaglio, è un fenomeno molto sottile, è molto timido; se lo punti direttamente, si nasconderà, se fai qualcosa in modo diretto, lo mancherai.


[CONTINUA...]
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Messaggioda Oliviero Angelo » 30/05/2010, 17:33

Settima parte


Il momento di dirsi addio



Parla con il tuo partner, con sincerità, e chiedigli di essere altrettanto sincero. Vi siete amati, questo almeno ve lo dovete: la sincerità, sincerità assoluta. Mettete tutte le carte in tavola e non cercate di nascondervi, perché non servirà a nulla. Solo la verità può esservi d'aiuto; le bugie non lo fanno mai, possono solo rimandare il problema, e nel frattempo il problema si radica sempre più nel tuo essere. Pertanto, prima lo fai, meglio sarà.
Parla con il partner: sii onesta, anche a costo di ferire.
Digli che farà male, ma non c'è nulla di cui preoccuparsi: siete stati felici insieme, se fa male, potete affrontare anche questo.
Sii assolutamente sincera: non cercare dei capri espiatori, non sctenare una caccia alle streghe, non razionalizzare. Sii onesta, guardati dentro, mostra il tuo cuore e aiuta l'altro a essere altrettanto sincero. Se l'amore è finito, rimanete amici, forzarlo non serve a niente.
Non tradire mai l'amore. Gli amanti cambiano, non è un problema; non dovrebbe essere un problema, non dovremmo attaccarci troppo alle persone. Impegnati solo in una cosa, e questa cosa è l'amore! Innamorati dell'amore: tutto il rsto è secondario.
Tira fuori un po' di coraggio, ne avrai bisogno. In caso contrario, entrambi potete fingere che dovete davvero rimanere insieme per questo o quel motivo, e finirete con il diventare infelici.
Non rimanete mai nell'infelicità, neppure per un momento. Vivi pericolosamente: questo è l'unico modo di vivere!
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Messaggioda Oliviero Angelo » 30/05/2010, 22:42

Ottava parte


L'agonia e l'estasi dell'onestà


Si dice che, se ogni persona decidesse di essere sincera, a questo mondo non ci sarebbero amicizie, nessun tipo di amicizia. Né amanti, né amici, né matrimoni, niente di niente. Tutte queste cose svanirebbero semplicemente. Ci sarebbero invece gruppi di Encounter (incontri) ovunque, ogni situazione si trasformerebbe in un Eunconter.
E' tuttavia possibile lavorare piano piano, specialmente nelle relazioni intime e, se entrambi i partner sono disposti a scendere negli abissi della sincerità e dell'onestà, tale scelta paga. Il tuo amore diventerà più profondo, avrà in sé qualcosa di trascendente.
Se riuscite a essere onesti eppure a rimanere insieme, conoscerete l'agonia dell'onestà e un giorno potrete anche conoscere l'estasi che l'onestà, e solo l'onestà, porta con sé.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 30/05/2010, 22:44

Nona parte


La paura non è sempre sbagliata



A volte la tua energia ha bisogno di stare da sola; nella tua interiorità sta avvenendo qualcosa che hai bisogno di tenere per te e, al pensiero di farti coinvolgere da qualcuno, avverti un'esitazione che puoi interpretare come paura. La paura tuttavia non è sempre sbagliata, ricordalo. Nulla è sempre sbagliato, dipende. Le persone si sono messe in testa che la paura sia sempre sbagliata: non lo è; certo, a volte è sbagliata e a volte non lo è. Nulla è sempre giusto e nulla è sempre sbagliato: dipende dal contesto.
In questo momento la tua paura è più che giusta. Ti sta semplicemendo dicendo: "Non farti coinvolgere". Non è affatto paura della novità, questa è un'interpretazione sbagliata. E' solo la paura che, facendoti coinvolgere dall'energia di un'altra persona, perderai la centratura che sta crescendo dentro di te.
Stai diventando più centrato, stai mettendo radici nel tuo essere, stai facendo amicizia con la tua solitudine e, se entri in una relazione, ne verrai trascinato fuori. Mentre ti stai muovendo verso l'interno, una relazione ti trascinerà fuori e creerà una contraddizione. Per questo hai paura; la paura in questo caso è molto utile: ti invita a non commettere sciocchezze.
Rimani da solo e, quando la tua paura svanirà, muoviti verso una relazione: a quel punto andrà benissimo. La paura svanirà al momento giusto, quando sarai radicato, quando l'energia sarà dove deve essere dentro di te, allora potrai permetterti di muoverti all'esterno. Prima devi mettere radici nella tua interiorità, solo in seguito ti sarà facile essere estroverso e non sarà una distrazione; in realtà sarà un arricchimento dell'interiorità, a causa del contrasto.
Diventerà una breve vacanza dal mondo interiore, anche se poi tornerai sempre a casa. Non sarà distruttiva ma creativa; in questo caso l'amore aiuta la meditazione.
Quindi aspetta, ascolta la tua paura e non reprimerla, se ne andrà da sola. Quando l'energia sarà pronta a fuoriuscire, un giorno all'improvviso vedrai che ti stai avvicinando a qualcuno senza alcuna paura, e il tuo essere è con te nella sua interezza: quando accade, entra pure in relazione, ma finché non accade, evitalo.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 30/05/2010, 22:48

Decima parte


Ricordi ossessivi


Non devi dimenticare, non è necessario! Continua a ricordare! Stai cercando di dimenticare il tuo amore perduto: ma chi può dimenticare, sforzandosi? Più cerchi di dimenticare, più ricorderai, perché anche per dimenticare devi ricordare!
Non sforzarti di dimenticare. Trasforma il ricordo in una meditazione. Ogni volta che ti ritorna in mente il tuo vecchio amore, chiudi gli occhi e ricordalo il più intensamente possibile; presto lo dimenticherai.



[Continua...]
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