Messaggioda Oliviero Angelo » 29/05/2010, 1:22
terza parte
Affrontare le emozioni negative
L'amore all'inizio è sempre bello, perché non mettete in gioco le vostre energie distruttive. All'inizio coivolgete nell'amore solo le energie positive: entrambi mettete insieme le vostre energie in modo positivo e tutto è fantastico. Ma, a poco a poco, le energie negative iniziano a emergere: non le potete trattenere per sempre. Una volta esaurite le energie positive, la luna di miele è finita e subentra la parte negativa; ecco allora che si spalancano le porte dell'inferno e nessuno comprende cos'è successo. Una relazione così bella... come mai adesso vacilla?
Se si rimane all'erta fin dall'inizio, la si può salvare. Riversate le vostre energie positive nella relazione, ma ricordate che, prima o poi, affioreranno anche quelle negative. E quando cominciano a manifestarsi, sarà bene che esprimiate l'energia negativa in privato: và in camera tua, da solo, e butta fuori la negatività; non ha senso riversarla sull'altra persona. Se vuoi urlare o strillare o arrabbiarti, và in camera tua, chiudi la porta e urla, strilla,picchia il cuscino. Infatti, nessuno dovrebbe essere tanto violento da tirare addosso qualcosa a un'altra persona: non ti ha fatto niente di male, perché dovresti colpirla? E' meglio scaricare tutta la negatività nel cestino dei rifiuti. Se rimani vigile, sarai sorpreso di scoprire che è possibile farlo, e una volta liberata l'energia negativa, quella positiva fluirà di nuovo in pienezza.
Solo con il tempo vi sarà possibile sfogare la negatività insieme, solo quando la relazione sarà diventata molto stabile. Anche in quel caso, tuttavia, dovrete farlo come se fosse un metodo terapeutico: nel momento in cui i due partner sono diventati molto attenti e presenti, molto positivi e saldi nel proprio essere, in grado di tollerare - e non solo tollerare, ma anche usare la negatività dell'altro - solo a quel punto possono concordare che adesso, come misura terapeutica, saranno negativi insieme.
Anche in quel caso, il mio consiglio è di essere molto consapevoli, non inconsapevoli; fatelo in maniera molto deliberata. Decidete che, anziché essere negativi ovunque e in qualunque momento, ogni sera, per un'ora, sarete negativi l'uno con l'altra: lasciate che sia un gioco. Le persone di solito non sono così consapevoli - non lo sono per ventiquattro ore - ma per un'ora è possibile sedersi insieme ed essere negativi. Così sarà un gioco, sarà come una terapia di gruppo! E dopo un'ora la smettete, senza creare inutili strascichi, senza portare tutta quella negatività nella relazione.
Il primo passo: la negatività dev'essere espressa in solitudine.
Il secondo passo: la negatività dev'essere espressa a un'ora stabilita con l'accordo che entrambi la esprimerete.
solo nel terzo stadio si può essere veramente spontanei, e a quel punto non si dovrà temere di compromettere la relazione o di ferie l'altro. Allora potete essere negativi o positivi, entrambe le espressioni sono belle, ma solo al terzo stadio.
A un certo punto, durante il primo stadio, potrai avvertire che la rabbia non ti assale più: ti siedi davanti a un cuscino e la rabbia non esplode. Arriverà per mesi, ma un giorno scoprirai che non sale più: non riesci più ad arrabbiarti da solo, non ha più senso. Significa che il primo stadio è concluso. Allora attendi che anche l'altro senta di avere ultimato il primo stadio; se anche per lui è completato, può inizare il secondo. Adesso, per una o due ore - la mattina o la sera, lo deciderete voi - riservate questo tempo all'espressione deliberata dei sentimenti negativi. Prendetelo come uno psicodramma: è impersonale. Non è violenza: siete aggressivi, ma non lo fate contro l'altra persona; in realtà state semplicemente buttando fuori la vostra negatività.
Non accusi l'altro dicendo: "Sei cattivo"; ti limiti a dire : "Ho la sensazione che tu sia cattivo". Non dici: "Mi hai insultato", ma : "Mi sento insultato". E' totalmente divrso, è un gioco deliberato: "Mi sento insultato, pertanto sfogo la mia rabbia. Tu sei la persona che mi è più vicina, quindi per fvore fammi da pretesto", e l'altro farà la stessa cosa.
Arriverà un momento in cui sentirete che questa negatività programmata non funziona più. Vi sedete insieme per un'ora e non affiora nulla, né da parte tua, né del tuo partner. Significa che il secondo stadio è concluso.
Ora siete giunti al terzo stadio, e il terzo stadio dura tutta la vita. Adesso siete pronti a essere negativi e positivi, a seconda di come si manifestano questio sentimenti, potete essere spontanei.
E' così che l'amore diventa un relazionarsi, diventa una qualità di amorevolezza, diventa uno stadio naturale dell'essere.
"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"Gladius Lucis 
