IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Cammino evolutivo verso l'Ascensione...
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Angel
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IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda Angel » 02/04/2014, 20:33

IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA


Postato da Roberto Maria Sassone


L’atteggiamento che si ha nei confronti della sofferenza e l’uso che se ne fa è determinante nel percorso di crescita e di trasformazione individuale. Dobbiamo sempre ricordare che siamo molto condizionati da una matrice cattolica (e non cristiana) che usa la sofferenza e l’espiazione come strumenti di potere collegati al senso del peccato.

Alcuni sono così legati e attaccati alla sofferenza e al dolore da ritenere che, senza di essi, non è possibile evolversi e diventare migliori. Non è assolutamente vero. Di fronte al dolore ci si può porre con uno sguardo di ascolto, interrogandosi su di esso, sulla sua origine e sulle reazioni che ci produce. Ho conosciuto persone che di fronte alla sofferenza, invece di migliorarsi, si sono incattivite, nutrendo rancore e odio per tutto ciò che invece è vivo e gioioso.

Tolle dedica molta attenzione nei suoi libri al corpo di dolore e a come lo facciamo diventare la nostra identità. Ci si attacca al dolore, lo si esalta, addirittura ci si affeziona, lo si fa diventare un punto di forza, come se ci desse il diritto di pretendere dagli altri attenzione e amore. Questo è puro masochismo e non ha niente di nobile.

Si può invece evolvere nella Gioia, nella Bellezza, nell’Amore e nell’intensità della Vita.


Il corpo di dolore è un campo energetico, quasi come un’ entità, che si è temporaneamente istallata nel vostro spazio interiore. È energia vitale che è rimasta intrappolata, energia che non sta fluendo più. Ovviamente il corpo di dolore è lì perché sono accadute in passato certe cose. È il passato che vive in voi e se vi identificate con quello, vi identificate con il passato. (Eckhart Tolle)

Molte persone, pur desiderando uscire dalla loro prigione di dolore, nel momento in cui viene loro offerta una vera possibilità, si spaventano e recalcitrano. Senza di esso si sentono nudi, senza più sentire di avere il diritto di chiedere alla vita un risarcimento. Non ci giunge nessuna gioia dalla Vita se continuiamo a nutrire questo atteggiamento distorto.

È la fiducia, è il surrender, che ci riconnettono alla trama della Vita. Usciamo quindi dalla mistica del dolore che ci costringe a crearci sempre nuovi inferni.

La nostra natura è GIOIA.

http://nonsoloanima.tv/sassone/2014/03/ ... offerenza/
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shanti
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Re: IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda shanti » 02/04/2014, 21:04

L'attaccamento al proprio dolore a volte è molto forte perché è l'unica certezza che molte persone hanno. Se solo immaginano una vita senza di esso, o senza problemi si sentono persi e si spaventano. Dietro e dentro alla sofferenza si riparano, si proteggono, a volte è un alibi per non vivere o un mezzo per essere amati e accuditi.

La nostra natura è GIOIA, ne sono convinta da molto molto tempo e spesso, quando lo dico , trovo sguardi increduli o mi sento dire... parli tu che non hai problemi (??????), che non sai cosa vuol dire soffrire (?????).
Poi, piano piano, durante gli incontri, inizio a portare una nuova visione.
Si fa fatica a scrollarsi di dosso il condizionamento sofferenza=evoluzione perché è un programma che abbiamo a livello cellulare, da generazioni. Ma quando si trasformano le memorie emozionali, si comprende e si abbraccia la sofferenza, tutto si trasforma e, finalmente si lascia andare e CI si lascia andare. E allora sì comprende e si sperimenta che "Si può evolvere nella Gioia, nella Bellezza, nell’Amore e nell’intensità della Vita."
Grazie Angel.
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Astrid
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Re: IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda Astrid » 03/04/2014, 17:19

Ci sto provando ..ci sto provando ..giuro !!!!

Qualche anno fa ho compreso che le mie malattie sono state per tanti anni un richiamo ..un bisogno di accudimento e attenzione ...
ora mi dispiace quando sto male ... mi dà fastidio ..
E' anche vero che tramite il dolore ho cominciato a scavare a fondo ... e molte volte mi chiedo se mi fossi "risvegliata" senza la mia sofferenza ..
ma ce la sto mettendo tutta per vivere nella gioia , per vivere senza i miei dolori ..affrontare la vita in un'altra ottica..
cerco di togliermi dagli schemi cattolici che bisogna soffrire ..
ma l'è dura ... :emtc114:
almeno ora so che se ho un qualcosa devo ricercarne il motivo e affrontarlo, ripulirlo e trasformarlo quanto prima e quanto meglio mi è possibile..

devo leggere Tolle !!!! lo so , lo so ..
grazie Angel ...
:emtc98:

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shanti
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Re: IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda shanti » 03/04/2014, 18:25

spesso a sofferenza è la molla che ci porta a ricercare e a crescere, questo credo sia valido per la maggior parte delle persone che sono su un cammino di conoscenza di se stessi. Il problema è quando si rimane attaccati alla sofferenza per motivi inconsci o perché fa parte dei benedetti schemi. La si trascina tutta la vita con l'errata convinzione (assolutamente inconscia, più o meno vale per tutti) che ci renda meritevoli e graditi al dio che ci hanno presentato da sempre.
Ma Dio, wakan tanka, il grande Mistero o come ci piace chiamarlo, quel Dio che vive in noi, quella Sacra Presenza è armonia e gioia e a quello dovremmo tornare. Ciao ragazze :emtc46:
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Re: IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda Angel » 03/04/2014, 21:48

Swami tesoro devo tirarti le orecchie!!!!!!! ricordi il nostro viaggetto da Shanti l'estate scorsa e quel momento dove abbiamo riflettuto sulle parole che pronunciamo che creano programmi errati e che dobbiamo, quando ci accorgiamo di una di queste modalità, centrarci e dire "cancello e libero".... (correggimi Shanti se ricordo male)......ora, rileggi quante volte davanti alle parole malattia, sofferenza e dolore, hai fatto precedere la parola "mia o mio o miei"........questo inconsciamente crea un legame sottile che è bene sciogliere......quindi, centrati, e ......cancella e libera!!!
Vi voglio bene ragazze :emtc33: :emtc33: :emtc5:
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Maryapple

Re: IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda Maryapple » 03/04/2014, 22:53

Ciao a Tutte ragazze, :emtc110: questo agomento sembra fatto apposta per me stasera....
Oggi sono stata da mia figlia..................e un po di febbre con una grossa faringite...
fin qui tutto bene poi a casa...mio marito mi dice...se ti sbrighi usciamo a cena....
io penso cavolo sì che mi sbrigo anche perché è un incontro......intimo in due.....intrigante e dolce....la penso così anche dopo 32 anni di matrimonio.
Cavolo dopo l'antipasto cadiamo sull'argomento....dell'immaginazione e ho detto che che cosa eri tu nella tua vita precedente..?..

Un fuoco davanti a noi....quelli centrali nei ristoranti...molto bello e la fiamma parlava con me..
Lui mi dice ...ma che cavolo di fantasia.....la tua.....ed io continuo io ero un uomo...cioè un ragazzo di 12 anni.....quando ero piccola nei sogni mi vedevo così...
Bè non è la 1° volta che mi sfotte sulla mia fantasia....ma mi ha ridetto smettila con quella mania di fantasia...del cavolo.....
Bè mi sono zittita...ha smorzato la felicità che avevo per dare felicità alla serata per alleggerire un gg. pieno di noie...
io sorrido spesso.....
Bè mi sono scese 2 lacrime sul viso..... :emtc57: :emtc57: mi è arrivato il primo....ho cominciato a mangiare...ho cercato di non farmi vedere....ma mi aveva talmente colpito ...che non sono riuscita....più a parlare con lui...mi aveva ferita.

Bè ha quasi capito....ma io non riuscivo più a fare come se niente fosse.....e così ho aspettato che finissimo di mangiare dicendo solo altre due parole....
allora ho pensato che non mi farò più trattare così e non aspetterò più che lui sia pronto per parlare di cose che mi piace condividere...se lui non è pronto ...la mia diventerà un altra strada...
Notte e grazie...mi ha risollevato.... a domani

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shanti
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Re: IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda shanti » 03/04/2014, 22:54

eh eh eh ogni tanto ce le dobbiamo tirare a vicenda. Cancella e libera e vaiii verso la serenità. Bacioni :emtc8:
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Re: IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda Astrid » 04/04/2014, 13:18

:emtc8:

vero cara Angel , grazie che me l'hai ricordato :emtc10: .... meno male come dice Shanti che ci sosteniamo a vicenda ..
cancello e libero..cancello e libero ..

Oggi ho letto questo:

Il dolore è uno strano compagno di viaggio. Certe volte è molesto, prepotente e vociante. Travolge e stravolge. Fa male nella testa e nel cuore.
Certe volte è discreto, sottile e nascosto. Uno sfumato sottofondo alla giornata, che la ammanta in un velo di tristezza.
Quando si dice che il tempo lenisce il dolore si dice qualcosa di inesatto, secondo me: lo trasforma da molesto in discreto, forse, ma di certo non lo cura.
C'è soltanto un rimedio.
Avvicinarsi al dolore, attraversarlo, comprenderlo, accettarlo e poi, con serenità , decidere di trasformarlo in Amore.
Questo, almeno, secondo me.
Fabio, Abbraccio di Luce


:emtc110:

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Rubis
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Re: IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda Rubis » 04/04/2014, 15:39

... " Di fronte al dolore ci si può porre con uno sguardo di ascolto, interrogandosi su di esso, sulla sua origine e sulle reazioni che ci produce."


.... Molto interessante, proprio qualche giorno fà, mi è stato suggerito di leggere "Un nuovo Mondo" di Ektar Tolle...

Dalla frase sopra riportata, mi piacerebbe poter capire cosa intende... o meglio, personalmente, ho una visione diversa...
Il dolore o la sofferenza sono comunque presenti in alcune esperienze e circostanze della vita, e, il tempo di elaborare il "lutto" e "liberarsi o trasformare tale sofferenza in consapevolezza" non ci è dato sapere... dipendono, dalla durezza dell'evento che l'ha provocata nel passato e nel presente..
Sicuramente non è positivo non voler vedere la matrice delle sofferenze, ed in questo concordo con tutte le forme di pensiero che lo affermano.
Viverle, attraversarle senza colpevolizzarsi, e superarle trasformandole... questo lo sento...
... Immagine Chiedi ed ascolta con il cuore: la risposta arriva sempre Immagine...

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Re: IL GUERRIERO E LA SOFFERENZA

Messaggioda shanti » 04/04/2014, 18:22

Tolle non nega la presenza del dolore, anzi. Ognuno di noi ha il diritto di vivere il proprio dolore, va vissuto non demonizzato ma nemmeno ci si deve attaccare. E non c'è assolutamente il concetto di colpevolizzarsi. Non c'è colpa nè errore, ci sono esperienze e da queste si può imparare.
"Ci si attacca al dolore, lo si esalta, addirittura ci si affeziona, lo si fa diventare un punto di forza, come se ci desse il diritto di pretendere dagli altri attenzione e amore. Questo è puro masochismo e non ha niente di nobile." Forse quest'altra frase di Tolle può chiarire. Quando accade così, serve andare a vedere perché in noi si produce quella reazione e da dove arriva."
Elaborare il lutto richiede il suo tempo, la mancanza, ad esempio, di una persona cara crea un vuoto che porta sofferenza. ma quando c'è la consapevolezza che la morte è solo un passaggio, la sofferenza si trasforma, con i suoi tempi naturalmente.
La sofferenza di una malattia può essere vissuta come una condanna o come un messaggio che il corpo ci porta per farci vedere un disagio profondo dell'anima. Se non si comprende la sua origine, se non ci si fanno domande, la malattia torna sotto altra forma,portando lo stesso messaggio.
Forse questo è il senso dell'ascolto di cui parla. Io la sento così. Ciao ragazze. :emtc46:
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