Ciò che dovremmo sempre tenere presente, anche se per la nostra mente separatrice risulta molto arduo da comprendere, è che la distinzione tra dentro e fuori è convenzionale sul piano della materia. Mi spiego meglio: tutto ciò che percepiamo fuori di noi è in realtà l’estensione di ciò che è dentro.
L’uomo nella sua natura intima reca dentro di sé il maschile ed il femminile; la grande scoperta per l’uomo è incontrare in sé la propria Donna interiore, così come la donna deve incontrare il suo uomo interiore.
Carl Gustav Jung chiamava Animus ed Anima questi due principi.
Questo è un argomento importantissimo, se si vuole comprendere il senso del rapporto tra i due generi femminile e maschile.
Ecco perché la relazione con la Donna è così sostanziale per l’Uomo. In questa ricerca d’integrazione della Donna interiore, l’Uomo attraverso la Donna può essere aiutato a conoscere il suo principio femminile. Quindi il percorso di unificazione deve avvenire all’interno di ognuno di noi, ma contemporaneamente la Donna che è la manifestazione del principio femminile, pur contenendo anch’essa il principio maschile, diventa un catalizzatore del processo. Ecco perché l’unione tra uomo e donna rappresenta una possibilità sacra che pochissimi sanno cogliere.
Affinché avvenga un tale incontro è necessario un lavoro preliminare molto accurato in ogni individuo, soprattutto volto a riconoscere ed a sciogliere i suoi bisogni e le sue proiezioni sull’altro sesso.
Possiamo enunciare una piccola formula: ciò che è fuori aiuta a risvegliare il dentro, ciò che è dentro aiuta ad incontrare il fuori. Il dentro ed il fuori sono ognuno lo specchio dell’altro.
Ciò che non bisogna assolutamente fare è inventare l’altro secondo le proprie esigenze ed i propri sogni perché così non è possibile la minima relazione e si va incontro solo alla sofferenza.
IL GUERRIERO E LA DONNA
Il terreno in cui il guerriero deve misurarsi continuamente è la relazione con la Donna e con il suo femminile. Questa è la relazione più compromessa nella nostra epoca in cui impera la paura della vera intimità, della sessualità naturale e gioiosa e della caduta del ruolo. Premetto che io non ho soluzioni perché sto cercando faticosamente di spogliarmi della mia corazza e quindi non posso essere altro che uno stimolo.
La Donna ha un Potere immenso da riconquistare, ha il potere della Terra e della Forma. Essa consente che ogni creazione diventi reale. La sua dignità ferita deve essere rivalutata.
L’Uomo attraverso la Donna ritrova realmente il contatto con la sua Anima: questo lo terrorizza, perché lo obbliga a vedere la sua miseria, nascosta con abilità dal falso senso del potere, dalla prevaricazione fallica che gli dà l’illusione di una potenza che è invece impotenza!
Il guerriero deve assolutamente uscire dalla dipendenza con la madre, dall’identificazione con un padre impotente e rassegnato, oppure orgoglioso conquistatore di fragili fanciulle, con il segreto intento di punire attraverso di esse la madre che lo ha rifiutato o lo ha totalmente posseduto.
L’uomo teme la donna autenticamente indipendente che ancora rivendica la sacralità del suo grembo accogliente, custode del sacro fuoco come una vestale, la donna che ancora riconosce la magia della Terra e ne è sacerdotessa.
L’espressione più alta dell’unione tra Donna e Uomo è il Tantra, da cui siamo ben lontani. Però possiamo accostarci ai rudimenti di esso, raffinando i sensi nella celebrazione della Vita, liberando il cuore che, collegandosi all’energia delle radici e della sessualità, dà consistenza all’esperienza sacra della materia.
Il guerriero, spogliandosi dell’identità del guerriero, diventa un guerriero completo, ovvero recupera la sua umanità.
Vorrei tanto poter fare questo discorso al femminile, ma solo una Donna lo può fare, ed io a stento sto facendo i primi passi per essere degno di chiamarmi UOMO.
di Roberto Maria Sassone
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