C'è una sottile ma importante differenza tra prendere atto di ciò che c'è nella persona di fronte a noi, e riflettere se stessi come in uno specchio nella persona che interagisce con noi.
Ne primo caso ci si rende conto che la persona che interagisce con noi, sta vivendo un momento particolare, magari è arrabbiata, o depressa, o delusa.
E ci si accorge, ed è un dato di fatto. A volte l'emozione è nascosta o repressa, ma alcune persone hanno la capacità di percepire. Come i guaritori, gli aiutatori, i terapeuti. E la loro energia rimane immutata.
Nel secondo caso, si vede nell'altro ciò che c'è in noi, e questo crea un senso di fastidio profondo, che sfocia nell'aggressività, nel disappunto, nell'accusa, e si vedono nell'altro, cose che non gli appartengono, ma sono, in realtà, esclusivamente in chi guarda e giudica. Vedere negli altri cose che non ci sono, leggere atteggiamenti inesistenti, e arrivare al disequilibrio emozionale, arrabbiandosi e attaccando, senza rendersi conto che quell'atteggiamento ci appartiene, è di chi...ha ancora molto lavoro da fare.
Quindi, facciamo attenzione, se qualcosa nell'altro ci muove emozionalmente cerchiamolo dentro di noi. E guardiamo bene cosa realmente c'è nell'altro e cosa invece ci appartiene.
fonte: Starseed
Il guaritore e lo specchio
Il guaritore e lo specchio
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti
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