La figura femminile ne Il Signore degli Anelli
Articolo di Damiano Girardi
Articolo di Damiano Girardi
“E’ giunta l’ora del popolo della contea, ed esso si
leva dai campi silenziosi e tranquilli per scuotere le torri ed i
consigli dei grandi”
(JJR Tolkien, Il Signore degli Anelli, pag. 341)
Sono poche le parole usate da Tolkien per descrivere le figure
femminili ne “Il signore degli anelli” se ci si attiene ad una analisi
strettamente quantitativa del testo, ma ci si accorge di quanto le
stesse siano profonde e ben ponderate se si effettua una analisi del
contenuto dell’ opera del professore. Esse sono poche ma abili
pennellate saggiamente tracciate sulla tela del racconto, senza le
quali l’intera vicenda perderebbe di significato, specie nel suo esito.
I popoli indoeuropei sono accomunati da una tripartizione
funzionale della società, in base alla quale si identificano tre classi
sociali e secondo la quale viene ordinato il pantheon di queste
popolazioni.
Queste tre funzioni sono quella sovrana, quella guerriera e quella
dei produttori. Nella società indiana le tre classi arya sono i
Brahmana, sacerdoti che insegnano la scienza sacra e praticano i
sacrifici, gli Ksatriya, i quali proteggono il popolo e la terra con le
armi, ed i Vaisya,cui compete l’aratura, l’allevamento ed il commercio.
Allo stesso modo nei Celti possiamo distinguere fra Druidi,
aristocrazia militare (flaith irlandese) ed allevatori di bestiame (bo
airig irlandesi).
Ciascuna casta ha come si diceva delle proprie divinità di
riferimento: nell’India vedica la funzione sovrana è adempiuta dalla
coppia Varuna-Mitra, quella guerriera da Indra e quella produttiva da
Nasatya - Asvin.
Varuna (nell'immagine sopra a destra) è il sovrano misterioso,
dell’altro mondo, distante dalle contingenze dell’uomo; egli è energia
e possiede la capacità (maya) di regolare la trasformazione delle cose
in natura e nel cosmo.
Mitra è un sovrano razionale, che si avvale di mezzi giuridici e
para-giuridici, calato nel mondo degli uomini; la sua azione è dolce e
fluisce tramite le vie della natura, egli è una divinità solare.
L’azione di Mitra - Varuna è in ogni caso considerata soltanto in
maniera sinergica, la loro complementarietà permette di regolare la
vita degli uomini e il divenire del cosmo.
Le divinità delle altre funzioni non sono così problematiche,
essendo Indra fortemente caratterizzato per la forza e l’abilità
guerriera, mentre i Nasatya lo sono altrettanto per quanto riguarda la
fertilità dei campi e l’abbondanza delle messi.
Presso i Celti, popolo di origine indoeuropea, troviamo una
struttura simile, in cui le divinità sono associate ad una precisa
funzione secondo lo schema di cui abbiamo parlato; una peculiarità del
pantheon celtico è data dalla presenza per così dire trasversale delle
divinità femminili rispetto alle tre funzioni.
In Irlanda Brigit, figlia del Dagda, è protettrice dei poeti, dei
fili (bardi) e dei medici (1° funzione), degli artigiani e degli
artisti (3° funzione) ed assume spesso le fattezze di una guerriera.
Altrove si trova Belisama - Arianrod (eroina del 4° Mabinogi) associate
alla funzione di sovranità, Morrigan a quella guerriera e Modron, la
dea madre, a quella dei produttori. Credo che a sua volta la triade
Arwen – Eowyn – Baccadoro sia stata plasmata seguendo il modello
precedente, e che ciò sia accaduto non solo per una questione
stilistica, ..........
fine prima parte............è in arrivo l'altra.


