La fata Melusina

Le fiabe, le Creature magiche, i Draghi, sono solo racconti per bambini, o esistono veramente e hanno qualcosa da insegnare anche agli "adulti"...?
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drago-lontra blu
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La fata Melusina

Messaggioda drago-lontra blu » 13/06/2010, 13:37

Antiche cronache alto-medievali raccontano la storia di Melusina, essere metà donna e metà serpente, variamente interpretata come ammaliatrice o donna dai poteri vampireschi. Ma chi era questa creatura? La vicenda di Melusina prende storicamente le mosse dalla regione inglese del Northumberland e dalla Caledonia scozzese, ed è raccontata in forma esaustiva da Sir Algernon Tudor-Craig (Melusin and the lukin family), citato da Laurence Gardner (Il regno dei Signori degli Anelli). Un re scozzese di Albany, Elynas, a cui era da poco morta la moglie, che gli aveva dato come figlio Nathas, era a caccia, e, avvicinatosi a una fonte per dissetarsi, udì un canto melodioso. A cantare era Pressyne, una donna molta bella, in quel momento senza le sue ancelle. Innamoratosi all’istante della bellezza della donna, Elynas la chiese in moglie. Pressyne accettò a patto che il re non la guardasse mai mentre ella nutriva la loro progenie. Pressyne partorì in seguito tre figlie, Melusina, Melior e Palatina (Palestina secondo alcune fonti). Ma il primo figlio di Elynas, Nathas, geloso delle sorellastre, e consapevole del giuramento intercorso tra Pressyne e Elynas, fece di tutto per convincere il re a contravvenire all’impegno assunto. Capitò così che Elynas entrò un giorno di sorpresa nel luogo dove era Pressyne con le bambine, ma la donna, maledicendolo, scomparve di colpo, lasciando di stucco il re e causandogli una depressione durata molti anni. Pressyne e le bambine, narra la leggenda, si erano rifugiate sull’Isola di Avalon, dove, ogni mattina ella le conduceva su di una roccia per far vedere alle figlie la direzione del luogo ove le bambine erano nate. Un giorno, quando le bambine avevano 15 anni, per l’esplicita richiesta di Melusina, Pressyne narrò la sua triste storia, causando, specie in Melusina, un forte risentimento contro Elynas, tanto che, insieme alle sorelle, ella catturò, dopo poco tempo, lo stesso Elynas, imprigionandolo su di un monte del Northumbeland. Pressyne, quando seppe del sequestro forzato di Elynas, decise di punire le figlie, e, in particolare, Melusina, più responsabile nell’esecuzione dell’atto scellerato. Melior, invece, fu rinchiusa nel castello d’Epervier in Armenia, mentre Palatina fu mandata sul monte Canigù. Pressyne sentenziò che la figlia Melusina avrebbe visto tramutarsi, tutti i sabati, la parte terminale del suo corpo nella coda di un biscione. Inoltre, nel caso in cui si fosse sposata, ella avrebbe dovuto impedire al marito di vederla in quello stato di “mutante”, pena la condanna per l’eternità. Accadde poi che Elynas morì e Pressyne, addolorata, lo seppellì in un mausoleo, lasciato in custodia al gigante Grymault. Melusina, nel frattempo, si era trasferita in Francia, dove avrebbe incontrato, di lì a poco, Raimondo, figlio del duca di Forez. Egli era stato adottato dal duca, ma era figlio naturale di Aymery, duca di Poitiers. Durante una sfortunata battuta di caccia al cinghiale a Colombiers, Raimondo uccise per sbaglio il padre naturale Aymery.


il Mito prosegue nel modo che conosciamo, Raimondo incontra e sposa melusina( tutta la storia la trovate qua melusina

Le radici storiche del mito

Grazie alla puntuale analisi di Laurence Gardner, apprendiamo così che Aymery, duca di Poitiers, era anche conte di Forez. Raimondo quindi finisce per uccidere suo padre. Inoltre Elynas di Albany era, in realtà, Elinas, figlio di Maelusthain, di Dalriada, re di Albha, luogo posto nella regione scozzese dell’Argyll settentrionale, mentre Pressyne era la regina “pitta” Bruithina di Caledonia.
Egli discendeva da Loarn di Argyll, della stirpe dei re d’Irlanda. Curiosamente i Pitti, in celtico Pict Sidhé, avevano due rami etnici, separatisi tra loro intorno al 650 a. C.: quelli di Caledonia e quelli di Pictavia, antico nome della regione del Poitou. Ecco così come la stirpe dei Pitti di Caledonia, tramite Melusina, si ricongiungeva ai Pitti del Poitou, tramite il matrimonio con Raimondo, intorno al 733 d. C. Avalon, in questo caso, non era la mitica Isola nell’Atlantico, cara alle saghe arturiane, ma poteva essere collocata sia a Cross Fell, vicino a Penrith, nella Cumbria britannica, che, in Francia, ad Avallona, in Borgogna, sede della Casa dell’Acqs, semplicisticamente, ed “erroneamente” tradotto in “Casa o Signore del Lago”, rimarcate dal casato di sir Lancillotto, “du Lac”, “Del Lago” dell’epica del ciclo arturiano. Secondo alcune leggende l’etimo del nome Melusina trarrebbe invece origine da “Mòre Lusina”, “Madre Lusina”, con espliciti riferimenti alla presenza di acqua o fontane dai magici poteri. Il nome di Melu sina fu storicamente connesso, in qualità di ninfa protettiva, anche a Sigfrido delle Ardenne, che acquistò i diritti feudali dai Lussemburgo nel 963. Melusina è altresì il nome storico di una regina (non poteva essere altrimenti!). Ehrengard Melusina von der Schulemburg, duchessa di Kendal divenne, infatti, nel 1667, moglie di Giorgo I d’Inghilterra. Lo stesso Gardner ci informa poi che il litigio tra Elynas e Pressyne della leggenda, andrebbe ricercato in lotte dinastiche in seno ai rami collaterali di famiglie comuni. Il padre di Bruithina era Brude mac Bile, che sconfisse e uccise, sulla “Collina di Nechtan”, il re Eacgfrid del Northumberland, suo cugino in seconda per parte di madre. Secondo la Cronaca dei Lusignan, invece, uno dei figli di Melusina e Raimondo, Fromont, era divenuto, contro il parere materno, monaco e di religione cristiana, suscitando alterchi tra i genitori. L’altro figlio della coppia era Maelo, duca di Angiers, poi comandante delle truppe di Carlo Magno. Oltre a ciò la “Fonte di Melusina” si diceva, era posta a Verriéres en Forez, in un luogo appellato Lusina (“portatore di luce”), ma esiste altresì un corpus di saghe, provenienti dalla terra d’Albione, e associate alla saga di Melusina, che parlano di fontane incantate e di foreste magiche site nella Caledonia, a nord di Carlisle, nel Lothian dell’odierna Scozia. La città di Carlisle, non a caso, era citata sia da Chrétien de Troyes quale sede di una corte alchemica di “luce curvata” (originariamente “Camu-lot”, divenuto poi la “Camelot” delle epiche arturiane), ma anche dai francesi “Perlesvaus” e “La storia di Merlino”, e dagli inglesi “Sir Gawain e lo zotico di Carlisle” e “La confessione di re Artù”. Era ancora vivo il ricordo di queste saghe, quando, nel 1387 Jean, duca di Berry, del casato dei Valois, e sua sorella Marie, duchessa di Bar dal 1387 al 1394, incaricarono Jean d’Arras, loro segretario, di scrivere la storia della famiglia dei Lusignano, che collegasse se stesso alla leggenda di Melusina e dei Lusignano. Egli, attingendo a una precedente storia di Guglielmo di Portenach, (“Partenope”, in italiano) che non ci è giunta, o da una racconto francese in versi del 1375, diede vita a La noble histoire de Lusignan, o Le roman de Melusin en prose in cui un capitolo è dedicato alla Storia di Melusina, e a Le livre de Melusine en fracoys. Lustro e fama all’opera di Jean d’Arras, fu recato in seguito dal monaco dominicano Stephan, della casa di Lusignan, che sviluppò ulteriormente questa trame leggendarie. Fu poi il libraio parigino Couldrette a comporre in versi Le roman de Lusignan ou de Parthenayle- vieux, tra il 1401 e il 1405. La famiglia de Lusignan, che aveva portato il titolo imperiale di Gerusalemme dal 1186, e il titolo di re di Cipro dal 1192, si era estinta nel 1308 passando i propri possedimenti ai duchi di Berry.


ogni altra informazione, insieme a questo articolo la trovate qua....la storia di melusina
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