Esteriorità e Interiorità

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Oliviero Angelo
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Esteriorità e Interiorità

Messaggioda Oliviero Angelo » 18/06/2011, 22:23

Non è un errore ignorare completamente l'esteriore?


"L'altra sera hai affermato che, cambiando l'esteriore, l'interiore resta immutato, identico. Ma non è forse vero che anche il cibo, il lavoro, il sonno, LE AZIONI E I COMPORTAMENTI GIUSTI sono fattori importanti per la trasformazione interiore? Non è un errore ignorare completamente l'esteriore?".


L'esteriore non può cambiare l'interiore, ma può essere un aiuto o un ostacolo. Ciò che è esteriore può creare una situazione nella quale l'interiore può esplodere con più facilità. La cosa da ricordare è questa: la trasformazione esteriore non è quella interiore. Anche se hai fatto di tutto e la situazione è propizia, l'interiore non esploderà. La situazione è necessaria, utile, ma non rappresenta la trasformazione. E chi si preoccupa troppo dell'esteriore...
L'esteriore è un fenoomeno immenso. Puoi continuare a cambiare per vite intere, ma non essere mai soddisfatto; resterà sempre qualcosa da mutare, perché se non muta l'interiore, l'esteriore non potrà mai essere perfetto. Anche se cambierai, lustrerai e imbelletterai all'infinito l'esteriore, non ti sentirai mai soddisfatto. Non giungerai mai a un punto in cui potrai dire: "Ora il terreno è pronto". Molti hanno sprecato la vita in questo modo.
Se la tua mente è ossessionata da ciò che è esteriore - il cibo, i vestiti, IL MODO DI COMPORTARSI... Non sto dicendo di trascurarli. No, sto dicendo di non fartene ossessionare. Possono essere utili, ma se per la tua mente diventano un'ossessione, possono trasformarsi in grandi ostacoli. Allora queste cose diventano una via di fuga e tu non fai altro che rinviare il mutamento interiore. E, per quanto tu possa cambiare l'esteriore, l'interiore non ne verrà nemmeno scalfito: resterà lo stesso di sempre.

(...)
Puoi cambiare l'esteriore innumerevoli volte, ma il cuore del topo resta immutato. Ed è quel cuore a creare il problema. La forma, l'immagine, cambierà, ma la sostanza resterà uguale. Non fa differenza se hai paura di un gatto, di un cane o di una tigre. Il punto non è di cosa hai paura; il punto è che hai paura.
L'accento - il mio accento - va sul fatto che devi ricordare che i tuoi sforzi esteriori non dovrebbero trasformarsi in surrogati della trasformazione interiore. Questa è la prima cosa. Usa ogni aiuto possibile; va bene mangiare il cibo giusto, ma è stupido e folle diventare ossessionati dal cibo. Va bene tenere un comportamento corretto, ma è nevrotico farsene ossessionare. Non dovresti impazzire dietro alcunché.

Ricorda: l'importante è l'interiore. L'esteriore è utile, va bene, ma non devi focalizzarti su di esso. Non deve diventare importante al punto da farti dimenticare l'interiore. L'interiore deve rimanere tale, l'elemento centrale, e l'esteriore, se possibile, andrebbe trasformato in un sostegno. Non ignorarlo completamente. Non occorre ignorarlo, perché in realtà anche l'esteriore fa parte dell'interiore. Non è qualcosa di opposto e contrario ad esso; non è qualcosa che ti sia stato imposto: sei tu. Ma l'interiore è ciò che sta al centro, mentre l'esteriore è la periferia. Da' alla periferia l'importanza che bisogna dare a una circonferenza, a un confine ... Ma il confine non è la casa. Prenditene cura, ma non impazzire a causa sua.
La nostra mente è sempre alla ricerca di vie di fuga. Se ti preoccupi del cibo, del sesso, dei vestiti, del corpo, la mente si sentirà a suo agio, perché non stai andando verso l'interiore. Ora non occorre più cambiare la mente; non serve distruggerla o andarne al di là: se cambi cibo, la stessa mente può continuare a esistere. Puoi mangiare questo o quello: la mente resta immutata. Solo quando vai dentro di te... Più vai all'interno, più questa mente deve cessare. Il sentiero interiore è il sentiero verso la nonmente.
La mente ha paura. Cercherà qualche via di fuga, qualcosa che coinvolga l'esteriore; in quel caso la mente può esistere per ciò che è. Non importa cosa fai, è irrilevante: questa mente può sopravvivere e trovare i mezzi per non cambiare. E talvolta, quando reprimi lo sfogo naturale, la mente troverà sfoghi perversi, ancora più pericolosi. Piuttosto che essere un aiuto, si trasformano in un ostacolo.

Se uno sfogo è bloccato, si creerà necessariamente una perversione. E tu non conosci le vie della mente: sono molto astute e sottili.La gente viene da me con i suoi problemi. Il problema sembra ovvio, ma non lo è. Tutti i problemi sembrano ovvi, chiari... Non è così. In profondità si cela qualcos'altro e, a meno che questo qualcos'altro non venga conosciuto, rivelato, trasceso, il problema resterà, ma cambiando forma.
Qualcuno fuma troppo e vuole smettere. Ma fumare in sè non è un problema; il problema è qualcos'altro. Anche se smettessi di fumare, il problema resterebbe, ma sarebbe costretto a manifestarsi in un altro modo. Quando fumi? Quando sei ansioso e nervoso, cominci a fumare; il fumo ti aiuta. Ti senti più sicuro e rilassato.
Se ti limiti a smettere di fumare, il nervosismo non cambierà. Poiché ti sentirai teso e nervoso, farai qualcos'altro. Ed è possibile trovare sostituti meravigliosi, apparentemente diversissimi. Puoi fare di tutto: cantare un mantra, invece di fumare... Ogni volta che ti senti nervoso, puoi salmodiare "Rama, Rama, Rama", o ripetere qualsiasi cosa senza interruzioni. Che cosa stai facendo mentre fumi? E' un mantra. Inspiri il fumo e lo espiri, lo inspiri e lo ispiri: accade. Ma se usi un mantra e ripeti: "Rama, Rama, Rama", nessuno dirà che stai facendo qualcosa di sbagliato. Ma il problema è lo stesso. Il problema non è cambiato; sei tu che hai adottato uno stratagemma diverso. Prima usavi il fumo, ora usi una parola. La ripetizione aiuta. Qualsiasi sciocchezza può andare bene; devi solo ripeterla in continuazione. Quando ripeti una cosa, ti rilassa, perché crea una sorta di monotonia. La noia è rilassante. Per crearla puoi fare di tutto.
Se stai fumando, tutti diranno che è sbagliato; ma se stai cantando un mantra, non lo dirà nessuno. Tuttavia, il problema è lo stesso. Io affermo che anche quello è sbagliato; anzi, è più pericoloso del primo, perché mentre fumavi sapevi di sbagliare. Ora, mentre canti il mantra, non sei consapevole; e questa inconsapevolezza è più pericolosa e più dannosa.
In superficie puoi fare qualunque cosa ma se non cambiano le radici profonde, non accade nulla. Quindi, per quanto riguarda tutto ciò che è esteriore, ricorda questo: siine consapevole e spostati dalla superficie verso le radici. Trova la radice: perché sei così nervoso?


(CONTINUA...)

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Oliviero Angelo
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Esteriorità e Interiorità

Messaggioda Oliviero Angelo » 18/06/2011, 22:24

Se qualcuno mangia troppo, può limitarsi. Puoi costringerti a non mangiare in eccesso. Ma perché si mangia troppo? Poiché si tratta di un bisogno corporeo, da qualche parte la mente sta interferendo. Occorre agire sulla mente, il punto non è il corpo: perché insisti nel rimpinzarti?
Un'ossessione eccessiva per il cibo indica un bisogno d'amore. Se non sei amato a sufficienza, mangerai di più. Se sei amato e sei capace di amare, mangerai di meno. Ogni volta che qualcuno ti ama, non puoi mangiare troppo. L'amore ti riempie a tal punto che non ti senti vuoto. Quando l'amore non c'è, ti senti vuoto; bisogna mandare giù qualcosa, ti costringi a mangiare.
E ci sono delle ragioni profonde per tutto ciò, poiché il bambino fa il suo primo incontro con il cibo e l'amore in modo simultaneo. Riceve cibo e amore dallo stesso seno, dalla stessa madre: in tal modo associa ill cibo all'amore. Se la madre è amorevole, il bambino non prenderà mai troppo latte. Non ce n'è bisogno. Egli è sempre sicuro del suo amore; sa che, ogni volta che ce ne sarà bisogno, il cibo arriverà, il latte e la madre saranno disponibili. Si sente al sicuro. Ma se la madre non è amorevole, si sente insicuro. Se ha fame, non sa se il cibo arriverà, perché non c'è amore; mangerà di più. E la cosa andrà avanti, trasformandosi in una radice inconscia.
Anche se continuerai a cambiare cibo - "mangia questo e quello, non mangiare quell'altro" - non fa differenza, perché la radice fondamentalmente resta. Quindi, se smetti di rimpinzarti di cibo, comincerai a rimpinzarti di qualcos'altro. Ci sono molte alternative. Se smetti di mangiare in eccesso, puoi iniziare ad accumulare soldi. Poiché devi di nuovo riempirti con qualcosa, accumuli soldi.
Osserva a fondo, e vedrai che una persona che accumula soldi non ama mai. Non è possibile, perché in realtà accumulare soldi è un surrogato. Ora, con i soldi, ti senti sicuro. Quando sei amato, non c'è insicurezza: in amore ogni paura scompare; in esso non esiste futuro né passato. Questo momento è sufficiente, è l'eternità. Sei accettato: non c'è ansia per il futuro, per cosa accadrà domani... in amore non esiste domani.
Viceversa, se l'amore non c'è, il domani esiste. Cosa accadrà? Accumula soldi, perché non puoi fidarti di nessuno; dunque riponi fiducia nelle cose, nei soldi e nella ricchezza. Ci sono persone che affermano: "Dona i tuoi soldi, non li accumulare. Siine distaccato." Ma queste sono cose superficiali, perché il bisogno interiore resterà immutato. A quel punto comincerai ad accumulare qualcos'altro.
Blocca uno sfogo e dovrai trovarne un altro... a meno che tu riesca a distruggere le radici. Quindi, non pensare troppo a ciò che è esteriore. Sii consapevole di tutto ciò che è la tua personalità. Siine consapevole, fa' attenzione e passa sempre dalla periferia alle radici per scoprire la causa. Per quanto possa darti fastidio, va' alle radici... allorché arrivi a conoscere le radici, una volta che quest'ultime sono state portate alla luce del sole... Ricorda questa legge: le radici possono esistere solo nell'oscurità, e non solo le radici degli alberi, qualsiasi radice! Una volta portate alla luce, muoiono.
Quindi, agisci sulla tua periferia; scavala in profondità fino alle radici, portandole alla coscienza, alla luce. Una volta che sei arrivato alla radice, questa semplicemente scompare. Non devi fare nulla. Devi fare qualcosa solo perché non sai qual è il problema. Un problema, se è correttamente compreso, scompare. La giusta comprensione di un problema, cioè la comprensione della sua radice, ne provoca la scomparsa. Questa è la prima cosa.
La seconda: tutto ciò che fai è superficiale; non sei tu nella tua totalità. Per cui non giudicare un uomo dalle sue azioni, perché l'azione è qualcosa di infinitesimale. Se vedi una persona arrabbiata, potresti giudicare che è piena di odio, violenza, spirito di vendetta. Ma un istante dopo la rabbia scompare; quella persona diventa la più amorevole di tutte e il suo volto ha una nuova radiosità, un'altra fragranza. La rabbia era qualcosa di infinitesimale. Non giudicare mai la totalità dell'uomo. Infatti, anche questo amore è infinitesimale; non giudicare la totalità dell'uomo da questo amore.
Qualunque cosa tu abbia fatto non è la tua somma totale. Le tue azioni restano infinitesimali. Naturalmente fanno parte di te, ma la tua totalità le trascende. In un istante puoi diventare un'altra persona e puoi contraddire tutto ciò che si sa di te in base al tuo comportamento, alle tue azioni, a ciò che fai. Se sei stato un santo, puoi diventare un peccatore in questo stesso istante. Nessuno potrebbe immaginare che tu, un santo, potresti fare ciò che invece fai! Puoi farlo, non è inconcepibile. Forse finoi a questo momento sei stato un peccatore, ma l'istante successivo puoi uscire da questo schema.
Voglio dire questo: la tua sfera interiore è così vasta e sconfinata che non può essere giudicata dalla tua sfera esteriore. Quest'ultima resta superficiale, accidentale. Lo ripeterò: la tua sfera esteriore resta qualcosa di accidentale, la tua interiorità è l'essenza. Per cui ricorda di scoprire l'interiorità, senza farti intrappolare dall'esteriore.
Ancora una cosa: l'esteriore appartiene sempre al passato. E' sempre morto, perché qualunque cosa tu abbia fatto, l'hai fatta. Appartiene sempre al passato, non è mai vivo. L'interiore è sempre vivo, qui e ora; l'esteriore è sempre morto. Se mi conosci - se conosci ciò che ho detto e fatto - conosci il mio passato: non conosci me. La mia realtà vivente è qui:è il mio centro interiore, e tutto ciò che sai di me è solo esteriore; qualcosa di morto, che non esiste più.
Osservalo nella tua consapevolezza. Qualunque cosa tu abbia fatto per te non è più una schiavitù. In realtà, non esiste più; non è altro che un ricordo. Tu sei più grande di tutto ciò; hai possibilità infinite. Che tu sia un peccatore o un santo, un cristiano o un hindu, è solo qualcosa di accidentale: il tuo essere più profondo non è accidentale, è essenziale.
L'enfasi sull'interiorità è l'enfasi essenziale. L'interiore resta libero, è libertà. L'esteriore è una schiavitù, perché puoi conoscerlo solo dopo che è successo; ma a quel punto non puoi fare nulla al riguardo. In che modo puoi agire sul passato? E' impossibile cancellarlo, non puoi tornare indietro. Non puoi fare nulla rispetto al passato: è una schiavitù.
Se comprendi correttamente tutto ciò, puoi comprendere la teoria del karma, delle azioni.
Secondo quella teoria - una delle intuizioni hindu più importanti - se non trascendi i karma, non sei libero; se non vai al di là di tutte le azioni, resterai schiavo. Non prestare troppa attenzione a ciò che è esteriore, non fartene ossessionare. Usalo come un mezzo, ma ricorda costantemente che occorre scoprire l'interiore.
(...)


da: "I segreti della gioia" , OSHO


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