Il grande carro e la stella polare sopra di noi davano un senso di protezione. A valle le luci dei paesi sul lago luccicavano come altrettante stelle .
Un grande albero dalle piccole gemme primaverili ondeggiava al vento e scopriva a tratti lo splendore di Sirio. Orione luminosissimo mostrava anche la spada attaccata alla fulgida cintura, mentre le sette sorelle vicine brillavano nitide.
Nonna Luna osservava, silenziosa dama, avvolta per metà nel manto blu scuro della notte.
C'era quiete, solo il crepitio del fuoco circondato da 12 grosse pietre, cantava nella notte. Sulla tredicesima pietra bruciava l'incenso dedicato al Sesto sole, mentre tutti noi in cerchio onoravamo il nostro cammino terreno lasciando andare nel fuoco un ramoscello che rappresentava i nostri impedimenti ormai non più necessari.
Abbiamo accarezzato la terra, benedetto l'acqua e ringraziato per i doni e per le prove, altrettanti doni grandi , anche se meno manifesti. Il pane cotto nel forno a legna, è stato condiviso passandocelo in silenzio, abbiamo condiviso un sorso d'acqua, uno di vino e un goccio di miele, per onorare gli elementi.
Alla fine, la persona che conduceva la serata, ha preso una mela del suo terreno, una di quelle mele che nessuno coltiva più, perché non sono grandi, non sono belle, nè colorate. Una piccola mela umile e dolcissima. L'ha aperta semplicemente, schiacciandola con la mano sulla pietra, per toglierne un seme che poi è stato interrato sul posto.
Rappresentava la semina dei nostri progetti, degli intenti per la vita nostra e per la vita di madre Terra con tutti i suoi figli. Nel momento in cui è stata pronunciata la parole semina, una grandissima stella cadente ha solcato il cielo terso, volando tra le altre stelle. Pareva un grande seme di luce mandato da un luminoso seminatore stellare per farci capire che non siamo mai soli. Un seme di luce per rinascere in questa amata Terra, in questo tempo così strano, dove tutto scorre verso un nuovo modo di essere che parte da dentro.
Intorno a noi mille presenze, il respiro della terra, la voce del vento e il canto delle stelle, gli amici presenti e quelli che vivono nel cuore anche se lontani. L'abbraccio di un maestro che, qualche anno fa, ha ridato la forza di vivere a Prema e a me e poi a casa a bere qualcosa di caldo ridendo felici. Buona primavera e che tutti i semi che avete piantato possano dare fiori e frutti.
