Il Dono Supremo

Meditazioni, spunti di riflessione, ...
(vedi anche:)
Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda Oliviero Angelo » 01/02/2010, 1:37

Dedizione. L'Amore non persegue il proprio interesse, non ricerca se stesso.
L'Amore non cerca neppure ciò che gli appartiene.
Come in molti altri paesi, in Inghilterra gli uomini sono impegnati a lottare - e con piena ragione - per i propri diritti. Tuttavia vi sono momenti - momenti assai speciali - nei quali si può anche rinunciare a tali diritti.
Paolo, però, non pretende questa da noi.
Giacché egli sa che l'Amore è qualcosa di talmente profondo che chi ama arriva a ignorare l'esistenza di qualsiasi ricompensa.
Si ama perché l'Amore è il Dono Supremo, e non per il fatto che possiamo ottenere qualcosa in cambio.
Non è difficile rinunciare ai nostri diritti: in fin dei conti, si tratta di cose che non ci appartengono veramente, poiché sono legate al nostro rapporto con la società.
Ciò che risulta difficile è rinunciare a noi stessi.
E più arduo ancora è non cercare una qualche ricompensa quando amiamo.
Generalmente noi andiamo in cerca, compriamo, conquistiamo, otteniamo, arriviamo alle cose migliori - ma, con un nobile gesto, possiamo rinunciare alla ricompensa. Sì, io sto dicendo di non cercarla.
Id opus est. L'opera è questa. L'Amore basta a se stesso.
"Tu ricerchi grandi cose nella vita?" domanda il profeta. "Ebbene, non farlo."
Perché?
Perché non esiste grandezza nelle cose.
Le cose non possono essere più grandi di loro stesse. L'unica grandezza esistente risiede nella dedizione offerta dall'Amore.
So che è molto difficile rinunciare a una ricompensa.
Tuttavia risulta assai più arduo evitare di domandare una ricompensa per quello che facciamo.
No, non devo parlare in questo modo.
In realtà, nulla è difficile per l'Amore. Io sono davvero convinto che il fardello dell'Amore sia leggero. Il "fardello" è solo il modo di affrontare la propria vita. E sono certo che coincide con la maniera più facile di vivere, poiché l'Amore che non cerca ricompense è capace di colmare ogni minuto dell'esistenza con la sua stessa luce.
La lezione che ricorre più spesso nei vari insegnamenti spirituali ci trasmette questo messaggio: "Non esiste felicità nell'avere e nel ricevere, ma soltanto nel dare."
Voglio ripeterlo: "Non esiste felicità nell'avere e nel ricevere. Essa è solo nel dare."
In quest'epoca, la maggior parte dell'umanità segue una pista falsa per arrivare alla dimora della Felicità. Gli individui si preoccupano troppo di avere e ricevere, di esibire, di conquistare, di essere serviti dagli altri. E' ciò che la maggioranza degli esseri umani definisce "realizzazione".
"Realizzazione", invece, è "dare e servire".
"Colui che vuole essere il più grande fra tutti voi," disse Cristo, "che serva il suo prossimo."
Chi vuole essere felice deve affidare all'Amore il proprio incontro con la vita. Il resto non ha importanza.
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
Mary
Messaggi: 2700
Iscritto il: 22/09/2008, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda Mary » 01/02/2010, 9:28

semplicemente: grazie carissimo Gladius per il paziente dono che ci offri !!!

Condivido pienamente!! Queste sono parole da leggere, rileggere e fare proprie!!
un abbraccio stellare
Mary



Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda Oliviero Angelo » 03/02/2010, 1:38

Grazie a Voi, Raggio e Mary!

Con profondo Amore!




Ma, se permettete, voglio continuare:


L'ingrediente successivo è la tolleranza.
L'Amore non si indigna.
Siamo propensi a giudicare l'intolleranza come un difetto di famiglia, una caratteristica della personalità, una distorsione della natura, mentre in realtà dovremmo considerarla un'autentica mancanza nel carattere di un essere umano. In ragione di ciò, nella sua analisi dell'Amore, Paolo menziona la tolleranza. Mentre la Bibbia, in molti passi, cita l'intolleranza come l'elemento più distruttivo del nostro modo di agire.
Ma ciò che maggiormente mi impressiona è il fatto che l'intolleranza - il preconcetto - è sempre presente nella vita di uomini che si ritengono virtuosi. Di solito, è la macchia più grande di una personalità che avrebbe tutto per essere gentile e nobile.
Molti individui sono quasi perfetti ma, all'improvviso, si ostinano a ritenersi nel giusto riguardo ad alcune cose - e arrivano a perdere la testa.
La compatibilità tra virtù e l'intolleranza è uno dei problemi più tristi della razza umana e della società.
In verità esistono due tipi di peccato: quelli del corpo e quelli dello spirito. In una parabola del Nuovo Testamento, il Figliol Prodigo abbandona la famiglia e si rca in un paese lontano, mentre il fratello più grande rimane accanto al padre.
Dopo una serie di disavventure, decide di tornare a casa, e il genitore organizza una grande festa in suo onore.
Quando lo apprende, il figlio maggiore si rivolta contro il padre, con parole che suonano pressapoco così: "Non sono rimasto al tuo fianco per tutto questo tempo, lavorando, mentre lui sperperava la tua eredità?"
Se il Figliol Prodigo commette il primo tipo di peccato, è possibile affermare che il fratello si macchia del secondo. Curiosamente la società dimostra di sapere quale dei due peccati sia il peggiore, e così la sua condanna si abbatte - senza alcun tentennamento - sul Figliol Prodigo. Ma è davvero nel giusto?
Non possediamo alcuna bilancia per valutare il peccao degli altri e "migliore" o "peggiore" sono soltanto due termini presenti nel vocabolario. Ma io vi dico: mancanze sofisticate possono risultare assai più gravi di quelle semplici e ovvie.
Agli occhi di Colui che è Amore, un peccato contro l'Amore è cento volte peggiore. Non esiste vizio, brama, avarizia, lussuria o ubriachezza che superi in cattiveria un temperamento intollerante.
Poiché rende la vita amara,
poiché distrugge la comunità,
poiché cancella innumerevoli rapporti,
poiché devasta le famiglie,
poiché fa vacillare uomini e donne riguardo alle proprie convinzioni,
Poiché toglie ogni esuberanza alla gioventù,
poiché possiede il potere gratuito di generare miseria,
l'intolleranza non ha rivali.



Consideriamo il fratello maggiore: è corretto, lavoratore, paziente, responsabile - a lui daremo tutto il credito delle sue virtù.
Osserviamo il giovane uomo, la creatura che si trova davanti alla porta di casa, al cospetto del padre.
Ci viene raccontato che egli si indignò, che si rifiutò di entrare. Il suo atteggiamento deve aver colpito duramente il Figliol Prodgo! Chissà quanti figlioli prodighi sono rimasti esclusi dal Regno di Dio a causa di queste persone senza Amore, che sono convinte di vivere già lì dentro!
Come sarà stata l'espressione del fratello maggiore mentre pronunciava le sue parole indignate? Annebbiata dalla gelosia, dalla rabbia, dall'orgoglio, dalla crudeltà, dalla convinzione di essersi comportato sempre in modo corretto? Determinazione, risentimento, mancanza di carità: ecco gli elementi precipui di quest'anima oscura e senza Amore.Ecco gli ingredienti dell'intolleranza e del preconcetto.
E tutti noi, che abbiamo subito più volte nella vita una tale influenza, sappiamo che simili peccati risultano molto più distruttivi di quelli del corpo.
E' un'affermazione dello stesso Gesù Cristo, allorché disse che le prostitute e i peccatori sarebbero entrati nel Regno dei Cieli prima dei saggi della sua epoca.
Nel Regno Celeste non c'è posto per coloro che nutrono preconcetti e per gli intolleranti. Chi ha dei pregiudizi riuscirebbe a rendere insopportabile il Paradiso per sé e per gli altri.
L'intollerante deve rinascere, accantonando tutto ciò che ritiene intoccabile e giusto, altrimenti non potrà - no, non potrà mai - entrare nel Regno di Dio.
Per accedere al Regno dei Cieli,l'uomo deve avere il Paradiso nella propria anima.


Ve ne siete accorti? Mentre parlavo, mi sono infervorato. Ed è affiorata una bolla di intolleranza, rivelando qualcosa di marcio laggiù in profondità. Ecco una grande prova per l'Amore: sapere che, per quanto ci sforziamo di bramarlo, non arriveremo quasi mai alla pace necessaria affinché esso fiorisca. Avete notato come appaiono rapidamente le componenti più occulte dell'anima, quando si abbassa la guardia. Predicando la generosità, l'umiltà, la pazienza, la dedizione e la cortesia, tutt'a un tratto mi sono ritrovato in preda all'esaltazione.
Sono caduto nel vizio di chi parla di virtù: l'intolleranza si è manifestata.
Dunque non è sufficnte parlare di preconcetti e affontarli: bisogna arrivare fino ai loro nascondigli, cambiare quanto c'è di più intimo nella nostra natura. Soltanto in questo modo i sentimenti di rabbia si esauriranno. E le nostre anime saranno più leggere - non perché avranno scacciato da sé l'aggressività, ma per il fatto che si saranno aperte all'Amore.
Dio è Amore. Un Amore che, penetrando in noi, addolcisce, purifica e trasforma tutto. Allontana ciò che vi è di sbagliato, rinnova, rigenera, ricostruisce l'intimo dell'essere umano.
Il potere della volontà non cambia l'essere umano.
Il tempo non muta l'uomo.
E' l'Amore che lo trasforma.


Lasciate dunque che l'Amore entri in voi. E ricordate: è una questione di vita o di morte. Non serve a nulla che io continui a parlare dell'Amore se non sono capace di risvegliarlo. "Sarebbe meglio che gli venisse appesa una macina girata da un asino e fosse gettato negli abissi del mare, piuttosto che scandalizzare anche uno solo di questi piccoli."
Ossia: meglio non vivere che non amare.
Si, è meglio non vivere piuttosto che non amare.



(Continua...)
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda Oliviero Angelo » 04/02/2010, 1:33

Ora parlerò di innocenza e sincerità. Le persone che più ci influenzano, che più ci colpiscono, sono quelle che credono alle nostre parole. In u contesto di reciproco sospetto, ci si ritrae.
Di fronte all'innocenza, però, tutti ci apriamo, miglioriamo. Troviamo coraggio e amicizia presso chi crede in noi.
Chi ci comprende può trasformarci.
E' davvero bello sapere che, qua e là, esistono ancora delle persone che non nutrono alcun risentimento per il male, giacché conoscono l'importanza del bene che stanno facendo. Questi individui risultano migliori agli occhi degli uomini e di Dio.
Non temono l'invidia o l'indifferenza.
perché l'Amore "non nutre alcun risentimento verso il male", vede sempre il lato buono delle cose, fa agire sempre la parte migliore di sé.
E, di nuovo, colui che ama ne esce vincitore, pur non aspirando ad alcuna ricompensa. E' davvero meravigliosa la vita di quelli che dimorano sempre nella luce! Che sprone, che benedizione trascorrere un intero giorno senza provare risentimento per qualcosa di malevolo!



Fare in modo che le persone confidano in noi significa essere molto vicini all'Amore. Ed è qualcosa che otterremo soltanto se dimostreremo di aver fiducia in loro. Le poche ferite che gli altri possono infliggerci per via del nostro atteggiamento innocente non saranno nulla al confronto della gioia che sperimenteremo e godremo nel prosieguo della vita. Non dovremo più trascinarci appresso pesanti armature, scomodi scudi, armi pericolose. Sarà l'innocenza a proteggerci.
E' possibile aiutare qualcuno solo quando si ha fiducia in lui, giacché il rispetto per gli altri ci consente di ritrovare anche la considerazione di noi stessi.
Se crediamo che un individuo sia in grado di migliorare, ed egli sente che lo consideriamo uguale a noi, presterà ascolto alle nostre parole. E si convincerà di poter diventare una persona migliore.


L'Amore non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce della verità. Ho chiamato questo ingrediente "sincerità".
Chi sa amare, ama la verità quanto il suo prossimo. E gioisce per la verità - che non è certo quella che gli hanno insegnato.
Non è la verità delle dottrine.
Né è la verità delle chiese.
Né appartiene a questo o quell' "esimo".
Egli gioisce nella Verità. La ricerca con la mente serena, umile, senza preconcetti e intolleranze - e finisce per essere soddisfatto di ciò che incontra.
Forse la parola "sincerità" non è quella più appropriata per illustrare questa qualità dell'Amore, tuttavia mi risulta impossibile trovarne un'altra. Comunque, non sto parlando della sincerità che umilia il prossimo, quella che sfrutta l'errore altrui per mostrare la bontà di chi parla. Il vero Amore non consiste nel dichiarare agli altri le loro debolezze, bensì nell'accettare tutto, nel gioire allorché le cose si rivelano migliori di come sono state descritte.



(Continua...)
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda Oliviero Angelo » 05/02/2010, 1:39

E' arrivato il momento di smettere di analizzare l'Amore. Ora dobbiamo sforzarci affinché tutti gli ingredienti descritti entrino a far parte di noi.
Il nostro obiettivo nel mondo è questo: apprendere ad amare.
La vita ci offre migliaia di occasioni per imparare ad amare. In ciascun giorno della propria vita, ogni uomo e ogni donna troveranno sempre un'ottima opportunità per consegnarsi all'Amore. La vita non è una lunga festa, ma un costante apprendistato.
E la lezione più importante con la quale dobbiamo cimentarci è: apprendere ad amare.
E amare sempre meglio.
Che cosa fa dell'uomo un grande artista, un grande scrittore, un grande musicista?
La pratica.
Che cosa fa dell'uomo un grande uomo?
La pratica. Nulla di più.
Per la crescita spirituale si applicano le medesime regole usate per il corpo e per la mente. Se un uomo non esercita il braccio, non avrà mai muscoli. Se non esercita l'anima, non avrà mai forza di carattere, né ideali, né la bellezza che deriva dal proprio miglioramento interiore.
L'Amore non è un momento d'entusiasmo.
L'Amore è un'espressione ricca, forte e generosa della nostra vita - la personalità dell'uomo nel suo sviluppo più completo.
E per arrivare a questo, abbiamo bisogno di una pratica costante.


Che cosa faceva Cristo nella falegnameria?
Lavorava. Metteva in pratica.
Anche se perfetto, egli apprendeva - è qualcosa che abbiamo letto tutti. E così cresceva in saggezza: per Dio e per gli uomini.
Cerca dunque di vedere il mondo come un grande apprendistato d'Amore e non soffermarti a lottare contro quello che accade nella tua vita. Non reclamare per il fatto che devi agire sempre con grande circospezione, poiché sei costretto a vivere in ambienti meschini, alle prese con anime poco evolute.
E' la maniera che Dio ha escogitato affinché tu possa far pratica.
E non aver paura delle tentazioni. Non ti stupire perché le scorgi di continuo intorno a te, perché non si allontanano mai - malgrado tanti sforzi e tante preghiere. E' così che Dio forgia la tua anima.
Tutto questo ti insegnerà a essere paziente, umile, generoso, delicato, gentile, tollerante. Non allontanare la Mano che scolpisce la tua immagine, perché essa ti mostrerà anche il cammino.
Sii consapevole del fatto che stai diventando più bello ogni minuto che passa - e anche se ti risulta difficile comprenderlo, le difficoltà e le tentazioni sono gli strumenti utilizzati da Dio.
Ricordati delle parole di Goethe:
" Il talento si sviluppa nella solitudine; il carattere nel fiume della vita".
Il talento s sviluppanella solitudine - la preghiera, la meditazione, la Fede, la visione chiara della vita. Il carattere, invece, può crescere solo se ci offriamo al mondo.
Perché è nel mondo che apprendiamo ad amare.



(Continua...)
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda Oliviero Angelo » 06/02/2010, 0:17

Ebbene, vi ho mostrato alcuni aspetti dell'Amore, per facilitare la comprensione di Dio e del prossimo.
Tuttavia ho parlato soltanto di alcuni aspetti. L'Amore non può essere mai definito.
La luce è molto di più della somma delle sue componenti: è qualcosa che brilla folgorante nello spazio.
E l'Amore è assai di più della somma dei suoi ingredienti: è qualcosa di vivo, palpitante, divino.
Se misceliamo i colori dell'Arcobaleno, riusciremo a creare soltanto il colore bianco - no, non saremo in grado di generare la luce.
All stesso modo, compendiamo tutte le virtù delle quali abbiamo appena parlato, potremo diventare delle persone virtuose - ma ciò non vuol dire che avremo appreso ad amare.
Come porteremo allora l'Amore dentro i nostri cuori?
Agiremo sulla nostra volontà per mantenerlo sempre vicino.
Ci sforzeremo di copiare coloro che hanno appreso ad amare.
Dimenticheremo ogni regola riguardante l'Amore che ci hanno insegnato - comprese quelle insite nelle mie parole.
Pregheremo.
Vigileremo.



Niente di tutto ciò, però, ci porterà ad amare, perché l'Amore è un effetto. E solo conoscendo la causa, l'effetto si manifesta.
C'è davvero bisogno che dica qual'è la causa?
Se leggiamo la versione riveduta della Prima Epistola di Giovanni, troveremo le seguenti parole:
"Noi amiamo poiché Egli ci ha amato per primo."
E' scritto: "Noi amiamo", e non "Noi lo amiamo", come avevano tradotto in precedenza, in modo sbagliato.
"Noi amiamo poiché Egli ci ha amato per primo".
Quel semplice "poiché" è la causa a cui mi riferisco.
Poiché Egli -per primo- ci ha amato, l'effetto è che noi amiamo.
Tutti siamo manifestazioni dell'Amore.
Amiamo Lui, amiamo noi stessi, amiamo tutti.
E' proprio così. E, a poco a poco, il nostro cuore si trasforma. Contemplate l'Amore che vi è dato, e saprete come amare.



Tu non puoi costringerti ad amare, e tanto meno puoi obbligare qualcun altro a farlo. Puoi soltanto osservare l'Amore, innamorartene e sforzarti di copiarlo.
Ama l'Amore. Contempla l'enorme sacrificio che Egli si è imposto. Amandolo, tu diventerai come Lui.
L'Amore produce Amore.
Se infili un pezzo di ferro in una presa dell'elettricità, avvertirai una scossa. E' un fenomeno dovuto alla conduzione. Se lo accosti a una calamita, anch'esso si trasformerà in calamita, finché resterà nel campo magnetico.
Resta vicino a chi ama e ha amato, e sarai attratto da quell'Amore.
Qualsiasi essere umano che persegua questa Causa, otterrà il suo Effetto.


Sforzati per liberarti del preconcetto che la Ricerca Spirituale esiste per caso, per capriccio, o per un personale gusto del mistero. Essa è per via di una legge naturale - o meglio, spirituale, giacché si tratta di una legge divina.
Un giorno, Edward Irving andò a trovare un bambino che stava morendo. Entrò nella stanza, posò una mano sulla fronte del giovanetto e disse: "Ragazzo, Dio ti ama!"
Non disse altro. E subito dopo uscì.
Il ragazzino si alzò dal letto, chiamò a raccolta tutte le persone della casa, urlando: "Dio mi ama! Dio mi ama!" Fu un cambiamento totale: la certezza che Dio lo amava gli diede forza, annientò ogni elemento maligno e operò la sua trasformazione.
Allo stesso modo, l'Amore scioglie il male che esiste nel cuore dell'essere umano, e lo trasforma in una nuova creatura - paziente, umile, tollerante, gentile, sincera.
Non esiste nessun'altra maniera per riuscire ad amare - e, di certo, non c'è alcun mistero in questo. Noi amiamo gli altri, amiamo noi stessi, amiamo i nostri nemici poiché, per primi. siamo stati amati da Lui.



(Continua...)
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
drago-lontra blu
Messaggi: 7528
Iscritto il: 01/11/2008, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda drago-lontra blu » 06/02/2010, 13:48

Gladius, io sto leggendo piuttosto lentamente, ma ti seguo.....

un abbraccio.
Immagine

Immagine

Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda Oliviero Angelo » 06/02/2010, 15:41

Grazie amata dragobluissima!!!
E' prezioso per me saperti affiancata tra queste parole.

Gladius Lucis
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda Oliviero Angelo » 07/02/2010, 2:15

Rimane ben poco da aggiungere sulle ragioni che hanno portato Paolo a considerare l'Amore come il Dono Supremo.
In effetti, resta solo da analizzare il motivo principale. Qualcosa di molto importante che, tuttavia, si può riassumere in una frase brevissima:
L'Amore permane.



"L'Amore", insiste Paolo, "non avrà mai fine." Poi ci fornisce un'altra delle sue meravigliose elencazioni. Parla di temi che erano importanti in quell'epoca. Cose che, secondo l'opinione generale, sarebbero durate per l'eternità.
E invece rivela come siano fragili, temporanee, agonizzanti.
"Le profezie scompariranno."
A quel tempo, tutte le madri avevano un sogno: che il proprio figlio diventasse un profeta. Per secoli, Dio aveva scelto di parlare al mondo attraverso i profeti e, di conseguenza, essi erano più potenti dei re. In preda all'angoscia, gli uomini attendevano la venuta di un nuovo messia dall'Alto, e si precipitavano a rendergli onore allorché compariva.
Paolo è implacabile: "Le profezie scompariranno."
La Bibbia è piena di profezie. Ma, allora, man mano che si trasformavano in realtà, persero il loro significato autentico.
Scomparvero come vaticini e divennero unicamente l'alimento della fede di uomini pii.


Poi Paolo parla delle lingue:
"Il dono delle lingue cesserà," dice.
Per quanto ne sappiamo, sono ormai trascorsi di migliaia di anni da quando le prime lingue comparvero sulla faccia della Terra.
Esse aiutarono l'uomo a organizzarsi, a crescere, a sopravvivere in un mondo pericoloso e ostile. Ma dove sono finiti questi idiomi?
Sono scomparsi.
Gli egizi costruirono le piramidi e incisero le loro scritture su monumenti che permangono a tutt'oggi. Esistono ancora come nazione, ma la loro lingua originaria è scomparsa.
Considerate liberamente questi esempi - magari anche in un senso solo letterale.
Benché questa non fosse la preoccupazione principale di Paolo, perlomeno possiamo comprendere ciò di cui stava parlando.
L'Epistola ai Corinzi che abbiamo letto e commentato è stata scritta in greco antico.
Se andassimo in Grecia con il testo originale, pochissime persone sarebbero in grado di decifrarla.
Millecinquecento anni fa, il latino dominava il mondo: oggi non significa più nulla.
Provate a riflettere sule lingue indigene: stanno scomparendo. L'idioma gallese - oppure quello scozzese - sta morendo sotto i nostri occhi.
Il libro più popolare in Inghilterra - a eccezione della Bibbia - è Il Circolo Pickwick di Charles Dickens. E' scritto quasi interamente nell'inglese colloquiale dell'uomo della strada. Ebbene, gli studiosi ci garantiscono che, nel giro di cinquant'anni, quest'opera risulterà illeggibile per un lettore comune.


Ma Paolo si spinge oltre e, con enfasi, aggiunge: "La scienza svanirà."
Dov'è finita la scienza degli antichi? E' scomparsa totalmente. Oggi, un ragazzino che frequenta la scuola media sa molte più cose di quante ne conoscesse alla sua epoca Isaac Newton - lo scopritore della legge di gravità. Il giornale che ci porta le notizie al mattino viene gettato via al calare della notte. Possiamo acquistare enciclopedie pubblicate dieci anni or sono con poche decine di soldi, giacché le conquiste scientifiche descritte nelle loro pagine sono ormai superate.
Pensate al modo in cui le carrozze trainate da cavalli sono state sostituite da macchine a vapore. E come l'elettricità stia ormai minacciando la forza propulsiva del vapore, consegnando praticamente all'oblio centinaia di invenzioni appena realizzate.
Una delle maggiori personalità dei nostri giorni, Sir William Thomson, assicura: "Ben presto, il motore a vapore sarà scomparso."
"La scienza svanirà."
In fondo agli orti e ai giardini, scorgiamo vecchie ruote, rottami, pezzi di ferro corrosi dalla ruggine: vent'anni fa, appartenevano a oggetti che costituivano l'orgoglio dei loro proprietari.
Adesso non rappresentano più nulla: sono soltanto degli impicci dei quali risulta difficile liberarsi.
Tutta la scienza e tutta la filosofia della nostra epoca - di cui tanto siamo orgogliosi - un giorno invecchieranno.
Alcuni anni fa, la persona più importante di Edimburgo era Sir James Simpson, fautore dell'uso medico del cloroformio e precursore delle pratiche anestetiche. Recentemente, il bibliotecario dell'università dove Simpson insegnava ha chiesto ai nipoti dello scienziato il permesso di eliminare dagli scaffali i libri dello zio: non erano più di alcun interesse per i nuovi studenti.
Il nipote ha risposto: "Non è qualcosa che deve riguardare solo i libri di mio zio. Qualsiasi testo scientifico che abbia più di dieci anni dev'essere portato in cantina."
Sir James Simpson era una personalità importantissima, nota in tutto il mondo: scienziati di ogni angolo del pianeta andavano a consultarlo.
Eppure le sue scoperte - al pari di quasi tutte le scoperte della sua epoca - sono state superate.


"Ora vediamo come in uno specchio, in maniera oscura."
Siete in grado di citarmi qualcosa che permanga per sempre? Paolo ha tralasciato di menzionare molti elementi. Non ha parlato di denaro, fortuna, fama: si è limitato alle cose importanti del suo tempo, alle cose cui si dedicavano gli uomini più influenti della sua epoca. E le ha perentoriamente accantonate.
Paolo non ha nulla contro le cose in sé: non ne parla male. Si limita a dire che non sarebbero durate. Di certo, si trattava di elementi importanti, tuttavia non erano "doni supremi".
Esisteva qualcosa al di là di essi.
Ciò che siamo è più di quello che facciamo - e assai di più di quanto possediamo.
Molte cose che gli uomini definiscono peccati, in realtà non hanno alcunché di peccaminoso: sono piuttosto passioni e trasgressioni, che scompaiono rapidamente.
Effimere.
La caducità è uno degli argomenti prediletti del Nuovo Testamento: lo stesso Giovanni non afferma che il mondo è errato, dice che "passerà".
Nel mondo esistono molte cose belle: cose che ci affascinano, ci entusiasmano, ci rendono grandi.
Ma non dureranno: i domini terreni, l'incanto di una visione, i piaceri della carne, l'orgoglio... tutto ciò esiste soltanto per un breve istante.
Perciò non lasciate che il vostro amore si leghi alle cose di questo mondo. Nulla che è presente in esso vale la dedizione e il tempo di un'anima immortale. L'anima immortale deve consegnarsi a qualcosa che vive per l'eternità.
E le uniche cose imperiture sono "la Fede, la Speranza e l'Amore".
Alcuni potrebbero obiettare che anche due di esse passano: la Fede, allorché avvertiamo e viviamo la presenza di Dio, e la Speranza, quando viene soddisfatta ed esaudita.
Ma, in qualsiasi caso, l'Amore continuerà a essere presente.
Dio, il Dio eterno, è Amore. Ricercate dunque l'Amore - questo elemento imperituro, l'unica cosa che permarrà quando la stessa razza umana sarà giunta alla fine dei suoi giorni. L'Amore sarà sempre l'unica moneta accettata nell'Universo, allorché tutte le monete di tutte le nazioni saranno fuori corso e avranno perduto il loro valore.
Se volete concedervi a molte cose, prima di tutto concedetevi all'Amore - e il resto vi sarà aggiunto. Date a ciascuna cosa il suo giusto valore.



(Continua...)
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
RaggiodiSole
Messaggi: 697
Iscritto il: 06/02/2009, 0:00

Il Dono Supremo

Messaggioda RaggiodiSole » 07/02/2010, 3:11

Amato Glaudius, sono con te nel condividere il tuo dono man di mano che lo posti qui.
Ri-leggo per l'ennesima volta queste righe, e come sempre mi succede, sento una grande pace e una sensazione ancora più forte di Vivere proprio tra le braccia del Divino, proprio come quando ero piccolina e mi rivolgevo a Lui, così, semplicemente attraverso la mia innocenza di bambina, sentendomi invasa dall'Amore fino ad avere quasi la percezione che stessi per scoppiare ed ero elettrizzata da questa sensazione.
Leggo e sorrido: ho il mio personale, prezioso libricino nel cassetto del comodino e ancora una volta di più, mi trovo a pensare che l'Amore è davvero il Dono Supremo, il più prezioso, indispensabile dono che ogni Essere facente parte del Creato, possa ottenere dagli altri Fratelli, oltre che dal Padre, ovviamente.
Ti e vi Amo, dal più profondo del Cuore, grazie infinite Fratellino.
Raggiodi sunny
Vita e Morte: nel Sole trovano la perfezione del cerchio.


Torna a “Meditazione”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti