Messaggioda Oliviero Angelo » 07/02/2010, 2:15
Rimane ben poco da aggiungere sulle ragioni che hanno portato Paolo a considerare l'Amore come il Dono Supremo.
In effetti, resta solo da analizzare il motivo principale. Qualcosa di molto importante che, tuttavia, si può riassumere in una frase brevissima:
L'Amore permane.
"L'Amore", insiste Paolo, "non avrà mai fine." Poi ci fornisce un'altra delle sue meravigliose elencazioni. Parla di temi che erano importanti in quell'epoca. Cose che, secondo l'opinione generale, sarebbero durate per l'eternità.
E invece rivela come siano fragili, temporanee, agonizzanti.
"Le profezie scompariranno."
A quel tempo, tutte le madri avevano un sogno: che il proprio figlio diventasse un profeta. Per secoli, Dio aveva scelto di parlare al mondo attraverso i profeti e, di conseguenza, essi erano più potenti dei re. In preda all'angoscia, gli uomini attendevano la venuta di un nuovo messia dall'Alto, e si precipitavano a rendergli onore allorché compariva.
Paolo è implacabile: "Le profezie scompariranno."
La Bibbia è piena di profezie. Ma, allora, man mano che si trasformavano in realtà, persero il loro significato autentico.
Scomparvero come vaticini e divennero unicamente l'alimento della fede di uomini pii.
Poi Paolo parla delle lingue:
"Il dono delle lingue cesserà," dice.
Per quanto ne sappiamo, sono ormai trascorsi di migliaia di anni da quando le prime lingue comparvero sulla faccia della Terra.
Esse aiutarono l'uomo a organizzarsi, a crescere, a sopravvivere in un mondo pericoloso e ostile. Ma dove sono finiti questi idiomi?
Sono scomparsi.
Gli egizi costruirono le piramidi e incisero le loro scritture su monumenti che permangono a tutt'oggi. Esistono ancora come nazione, ma la loro lingua originaria è scomparsa.
Considerate liberamente questi esempi - magari anche in un senso solo letterale.
Benché questa non fosse la preoccupazione principale di Paolo, perlomeno possiamo comprendere ciò di cui stava parlando.
L'Epistola ai Corinzi che abbiamo letto e commentato è stata scritta in greco antico.
Se andassimo in Grecia con il testo originale, pochissime persone sarebbero in grado di decifrarla.
Millecinquecento anni fa, il latino dominava il mondo: oggi non significa più nulla.
Provate a riflettere sule lingue indigene: stanno scomparendo. L'idioma gallese - oppure quello scozzese - sta morendo sotto i nostri occhi.
Il libro più popolare in Inghilterra - a eccezione della Bibbia - è Il Circolo Pickwick di Charles Dickens. E' scritto quasi interamente nell'inglese colloquiale dell'uomo della strada. Ebbene, gli studiosi ci garantiscono che, nel giro di cinquant'anni, quest'opera risulterà illeggibile per un lettore comune.
Ma Paolo si spinge oltre e, con enfasi, aggiunge: "La scienza svanirà."
Dov'è finita la scienza degli antichi? E' scomparsa totalmente. Oggi, un ragazzino che frequenta la scuola media sa molte più cose di quante ne conoscesse alla sua epoca Isaac Newton - lo scopritore della legge di gravità. Il giornale che ci porta le notizie al mattino viene gettato via al calare della notte. Possiamo acquistare enciclopedie pubblicate dieci anni or sono con poche decine di soldi, giacché le conquiste scientifiche descritte nelle loro pagine sono ormai superate.
Pensate al modo in cui le carrozze trainate da cavalli sono state sostituite da macchine a vapore. E come l'elettricità stia ormai minacciando la forza propulsiva del vapore, consegnando praticamente all'oblio centinaia di invenzioni appena realizzate.
Una delle maggiori personalità dei nostri giorni, Sir William Thomson, assicura: "Ben presto, il motore a vapore sarà scomparso."
"La scienza svanirà."
In fondo agli orti e ai giardini, scorgiamo vecchie ruote, rottami, pezzi di ferro corrosi dalla ruggine: vent'anni fa, appartenevano a oggetti che costituivano l'orgoglio dei loro proprietari.
Adesso non rappresentano più nulla: sono soltanto degli impicci dei quali risulta difficile liberarsi.
Tutta la scienza e tutta la filosofia della nostra epoca - di cui tanto siamo orgogliosi - un giorno invecchieranno.
Alcuni anni fa, la persona più importante di Edimburgo era Sir James Simpson, fautore dell'uso medico del cloroformio e precursore delle pratiche anestetiche. Recentemente, il bibliotecario dell'università dove Simpson insegnava ha chiesto ai nipoti dello scienziato il permesso di eliminare dagli scaffali i libri dello zio: non erano più di alcun interesse per i nuovi studenti.
Il nipote ha risposto: "Non è qualcosa che deve riguardare solo i libri di mio zio. Qualsiasi testo scientifico che abbia più di dieci anni dev'essere portato in cantina."
Sir James Simpson era una personalità importantissima, nota in tutto il mondo: scienziati di ogni angolo del pianeta andavano a consultarlo.
Eppure le sue scoperte - al pari di quasi tutte le scoperte della sua epoca - sono state superate.
"Ora vediamo come in uno specchio, in maniera oscura."
Siete in grado di citarmi qualcosa che permanga per sempre? Paolo ha tralasciato di menzionare molti elementi. Non ha parlato di denaro, fortuna, fama: si è limitato alle cose importanti del suo tempo, alle cose cui si dedicavano gli uomini più influenti della sua epoca. E le ha perentoriamente accantonate.
Paolo non ha nulla contro le cose in sé: non ne parla male. Si limita a dire che non sarebbero durate. Di certo, si trattava di elementi importanti, tuttavia non erano "doni supremi".
Esisteva qualcosa al di là di essi.
Ciò che siamo è più di quello che facciamo - e assai di più di quanto possediamo.
Molte cose che gli uomini definiscono peccati, in realtà non hanno alcunché di peccaminoso: sono piuttosto passioni e trasgressioni, che scompaiono rapidamente.
Effimere.
La caducità è uno degli argomenti prediletti del Nuovo Testamento: lo stesso Giovanni non afferma che il mondo è errato, dice che "passerà".
Nel mondo esistono molte cose belle: cose che ci affascinano, ci entusiasmano, ci rendono grandi.
Ma non dureranno: i domini terreni, l'incanto di una visione, i piaceri della carne, l'orgoglio... tutto ciò esiste soltanto per un breve istante.
Perciò non lasciate che il vostro amore si leghi alle cose di questo mondo. Nulla che è presente in esso vale la dedizione e il tempo di un'anima immortale. L'anima immortale deve consegnarsi a qualcosa che vive per l'eternità.
E le uniche cose imperiture sono "la Fede, la Speranza e l'Amore".
Alcuni potrebbero obiettare che anche due di esse passano: la Fede, allorché avvertiamo e viviamo la presenza di Dio, e la Speranza, quando viene soddisfatta ed esaudita.
Ma, in qualsiasi caso, l'Amore continuerà a essere presente.
Dio, il Dio eterno, è Amore. Ricercate dunque l'Amore - questo elemento imperituro, l'unica cosa che permarrà quando la stessa razza umana sarà giunta alla fine dei suoi giorni. L'Amore sarà sempre l'unica moneta accettata nell'Universo, allorché tutte le monete di tutte le nazioni saranno fuori corso e avranno perduto il loro valore.
Se volete concedervi a molte cose, prima di tutto concedetevi all'Amore - e il resto vi sarà aggiunto. Date a ciascuna cosa il suo giusto valore.
(Continua...)
"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"Gladius Lucis 
