La creazione della realtà

Cammino evolutivo verso l'Ascensione...
Anna Maria Stella

La creazione della realtà

Messaggioda Anna Maria Stella » 24/02/2011, 17:09

LA CREAZIONE DELLA REALTA'

La fisica dei quanti e la psiconeuroendocrinoimmunologia ci insegnano che tutto ciò che vediamo dipende da noi. Infatti il cervello non riconosce la differenza tra ciò che vede e ciò che ricorda perché in entrambi i casi si attivano le stesse reti neuronali: quindi possiamo dire che il cervello non sa la differenza tra ciò che succede fuori e ciò che succede dentro. Un "fuori" indipendente da ciò che succede "dentro" non esiste nemmeno.
Vediamo solo ciò che riteniamo possibile perché il cervello valuta le immagini fornite dagli occhi, che agiscono come videocamere, ma riconosce e proietta alla nostra coscienza solo quelle "possibili", dopo averle giudicate.
Dicono i fisici quantici che la materia non è ciò che pensiamo che sia. Non è solida. Lo spazio occupato dalle particelle dentro le cellule è insignificante rispetto al volume complessivo, il resto è "vuoto".
Quando i nostri occhi sono chiusi e noi non guardiamo, ciò che esiste sono "infinite onde di possibilità". Quando invece apriamo gli occhi e guardiamo, esse diventano "particelle di esperienza". Siamo noi, con l'azione del guardare, che congeliamo nell'attimo l'onda, trasformandola in particella. Quindi, ogni volta che apriamo gli occhi decidiamo quale realtà creare. Questo è riconosciuto dalla fisica quantica.
Il pensiero consapevole può cambiare la logica, perché la "realtà" è solo una delle infinite possibilità che io svelgo attraverso l'azione del pensare, sebbene inconsapevolmente.


LA CHIMICA DELLE EMOZIONI

Continuamente creiamo nella nostra mente dei modelli del mondo esterno, raccontiamo a noi stessi delle storie su ciò che riteniamo essere il mondo esterno. Ogni informazione che riceviamo dall'ambiente esterno normalmente viene sempre interpretata in base a esperienze che abbiamo già avuto e a emozioni che abbiamo già provato.
Chi agisce quando io rispondo agli stimoli delle emozioni? Fisiologicamente accade che le cellule nervose si collegano e, se lo stesso pensiero viene pensato abbastanza a lungo, le cellule nervose creano solidi collegamenti tra loro determinando un nuovo modo di percepire la realtà.
E' fondamentale comprendere che la realtà non esiste, esiste solo la percezione di essa che noi abbiamo.
Se decidiamo di interrompere consapevolmente il circolo vizioso dei pensieri consentiamo alle nostre cellule nervose di rompere i legami precedentemente instaurati. Più decisamente lo faremo, più rapida e definitiva sarà la disconnessione. Potremo vedere l'ambiente che si adegua automaticamente alla nuova realtà da noi pensata.


CAMBIARE PENSIERI PER CAMBIARE REALTA'

Noi possiamo letteralmente "sparire", cioè uscire dalla zona del cervello dove si è stabilita la nostra vecchia personalità associata a certe persone, luoghi, tempi ed eventi. L'alternativa è entrare in un territorio completamente nuovo del nostro cervello costringendolo a connettersi a un concetto diverso. Vale a dire che cambiando dentro si cambia fuori.
Sostiene Ramtha che "un giorno tutti noi raggiungeremo il livello degli avatar e i nostri corpi sperimenteranno nuove modalità, nuova chimica, nuovi ologrammi, nuove regioni perdute del pensiero, ma soprattutto i nostri sogni più reconditi".

Perché usiamo la visualizzazione? Lo si capisce leggendo gli step attraverso i quali la mente crea la realtà:

- nell'infinito mare delle possibilità esistono infinite onde di possibilità;

- la fisica dei quanti e la PNEI spiegano che gli occhi, aprendosi, fotografano l'onda e ne congelano un istante in una particella di esperienza: una sola delle infinite possibili;

- il cervello valuta e suggerisce alla percezione sensoriale solo ciò che ritiene possibile, ossia ciò che è allenata a "vedere";

- l'esperienza viene classificata sulla base di esperienze pregresse e ricreata come in passato lungo lo stesso percorso neuronale e con le stesse reazioni emotive;

- a questo punto entra in gioco il desiderio di provare fisicamente l'emozione associata a quel ricordo-evento, tramite una consona produzione chimica di neurormoni;

- i neuropeptidi viaggiano nel corpo e portano nei recettori delle cellule la chimica delle emozioni affinché si possa sperimentare fisicamente l'emozione, dell'esperienza (sempre la stessa se i tracciati neuronali non cambiano)

- si innesca un circolo vizioso dovuto all'assuefazione alla chimica di una determinata emozione, tale per cui la quantità richiesta è sempre in aumento a causa del logorarsi del recettore, mentre continuiamo a ricreare le situazioni che ci consentono di avere quella sostanza chimica di cui siamo assuefatti, in dosi sempre più massicce;

- dunque chi decide la realtà che noi creiamo pensando?
Sono le cellule, poiché orientano il nostro sguardo in modo da garantirsi la chimica prodotta da quell'emozione;

- occorre cambiare pensieri per cambiare risposte emozionali e quindi modificare la realtà

è la mente che crea la "realtà"


Sappiamo dalla fisica quantica che è l'osservatore a creare la realtà e che con gli occhi chiusi siamo nell'ambito delle infinite possibilità, l'ambiente idoneo a creare una realtà nuova. Il trucco è creare con la mente il nostro nuovo ambiente in modo tale da poterlo, poi, sperimentare anche con gli occhi aperti.


da Meditazione per l'Anima di Devana


http://www.devanavision.it (qui si trovano i libri di Devana)

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Messaggioda shanti » 25/02/2011, 10:35

Grazie Anna, questi tuoi interventi sono veramente utili.

occorre cambiare pensieri per cambiare risposte emozionali e quindi modificare la realtà


è la mente che crea la "realtà"


Siamo talmente abituati a pensare in un certo modo, abbiamo tanti automatismi, tante risposte emozionali che arrivano senza che nemmeno ce ne accorgiamo, che se non disinseriamo per un po' il pilota automatico, continueremo a creare la nostra vita nello stesso modo. Ovviamente non si può generalizzare, c'è anche chi non subisce questi automatismi... beato lui o lei Very Happy
Grazie sorella per l'aiuto che dai per tenere vivo questo luogo.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
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Messaggioda goffry » 25/02/2011, 14:23

riflettevo su quante negazioni mettiamo in un discorso , anche per affermazioni positive, se iniziamo a farci caso è sconvolgente , questo vorrebbe dire cambiare completamente il nostro modo di parlare .

I sogni creano la vita, la fantasia la colora

Lascia scorrere le parole in te , lascia fluire lo spirito in te ,non vi sono momenti di paura ma solo attimi di distrazione dal proprio se.
Lascia fluire le parole in te lascia fluire il sentire di te , la luce è .
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Messaggioda drago-lontra blu » 25/02/2011, 14:34

amico mio mi fai ricordare di una certa persona che se leggesse quanto dici ci toglierebbe il respiro da come inizierebbe a parlare della PNL.

e anche di come una Splendente ogni volta che re-incontra il suo amore (( in questo momento fermo su una sedia a rotelle) dica:
- A, già, la carrozzella..-

perché l' ha cancellata da quella che desidera sia la sua realtà, creando una nuova visione.

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Messaggioda shanti » 25/02/2011, 17:20

Fa impressione vedere, anzi ascoltare e ascoltarsi nella frasi che iniziano con la negazione o che comunque hanno un significato al negativo. Una sorta di programmazione "anti serenità" che ci facciamo ogni giorno, fino a quando non ce ne rendiamo conto.

Abbiamo un vero e proprio pilota automatico. Se per un po' lo disinseriamo e stiamo attenti a quello che diciamo, trasformando le nostre abitudini, inizieremo a modificare piano piano la programmazione fino a quando diventerà abituale parlare in positivo. Un po' rognoso per un certo periodo ma poi si va.
Ad esempio, siamo abituati a dire "spero di andare, spero di fare, spero di riuscirci ecc". Così lasciamo aperta la porta del "potrebbe anche non accadere". Se iniziamo a sostituire spero con sono certo, le cose cambiano.

Drago, puoi dire alla Splendente che è una grande? Grazie. Ciao
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Messaggioda drago-lontra blu » 25/02/2011, 21:02

lo farò, perché va oltre:
dice : ah, già, la carrozzella..e li' termina e taglia qualsivoglia altra aggiunta possibile.

( nota che evita accuratamente di dire vero, c'è la carrozzella, o giusto, c'è la carrozzella, oppure dimenticavo..che c'è.....)

ma vede tutta un altra cosa.
Glielo dirò...grazie.

ps psss: hai scritto fino a quando non ce ne rendiamo conto... gh gh
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Messaggioda shanti » 25/02/2011, 21:21

hai ragione è spiegato male. "Fino al momento in cui ce ne rendiamo conto". eh eh eh ascensione... menopausa ecc ecc...


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