Messaggioda unicorno bianco » 14/09/2011, 19:14
...ho letto un po' (molto) velocemente, ma questo argomento mi piace tantissimo. Magari c entra e non c entra quel che mi è venuto voglia di dire eh, è che sono ignorante in così tante cose -proprio nel senso che nonconosco- che quando leggo qualcosa so solo filtrarlo attraverso me e parlare di quel che ho vissuto o vivo. Beh premesso questo, perché mi è piaciuto tantissimo questo post? Premetto che uno delle cose che amo di più fare è stare a guardare le persone; sia fisicamente (corporatura, lineamenti), sia nei modi, nei comportamenti, negli occhi -sarà banale ma per gli occhi in particolare impazzisco, mi da' un senso di vertigine di volo di infinitudine tale da inebriarmi totalmente-. E' sempre stato un po' un gioco, una cosa che mi appassiona mi rilassa e mi diverte anche. Una delle cose che mi piace di più è guardare le persone e guardando quel che sono immaginare i bambini che sono stati e gli anziani che diventeranno; immaginare l'uomo e la donna da cui provengono; immaginare le espressioni del viso nei vari momenti della vita che sono di tutti quanti (dolore, felicità, paura, gioiosità, riflessività, piacere, insomma un po' tutto); immaginarne il carattere, le reazioni, l'indole, le propensioni. E due cose in particolare mi hanno colpita, anzi tre: 1_che le persone che stanno a stretto contatto per lungo tempo (o anche breve ma intenso? chissà) si somigliano; 2_che nella stragrande maggioranza dei casi ripercorrono pari-pari la "via" dei loro genitori; e 3_che è solo un gioco ed è solo un immaginare quel che non si conosce e quindi rimane in sè e per sè un gioco, ma vero è che certi "sensi" ne escono affinati.
Premesso tutto questo, mi ricollego al discorso genitori-figli per come l ho vissuto. Non ricordo quando e come perché non lo ritengo importante, ma successe che un bel giorno trovai in me un aspetto del carattere di mia madre che in lei non "apprezzavo". Siccome sono un'amante della verità, che ho fatto? Mi son guardata e ho detto si! son proprio così! oh caspita, sta a vedere che "divento come lei" (come osservavo succedere a tanti, vedi premessina sopra). Ma a me quell'aspetto proprio non piaceva; e non per semplice capriccio o istinto di ribellione a priori (che per fortuna mia non ho mai avuto), ma proprio perché non lo trovavo "positivo", fruttuoso, o per usare una parola banale ma che rende l'idea, bello. E potevo fare tre cose: subire ciò da cui provengo, e diventare come lei sotto a quel determinato aspetto (un esempio di una risposta di resa che mi sento dire spesso? "ormai sono fatto così"....); oppure rifiutare ciò da cui provengo e comportarmi all'opposto (non fa una piega, no? certo, esteriormente. Peccato che sia un modo di "cambiare" in cui dentro e fuori non sono perfettamente sovrapposti... e quindi diciamo non-vero, non autentico, e anche molto dannoso); oppure guardare quello che desideravo diventare, ed esserlo. Magari osservando lo stesso aspetto in altre persone che non fossero i miei genitori. Tutti insegnano se si è DISPOSTI ad imparare, e quindi chiunque poteva mostrarmi "come", come diventare. Ci sono stati momenti della mia vita in cui mi sono sentita circondata di madri e padri, senza per questo "togliere" qualcosa ai genitori che mi hanno dato la vita. Ce ne sono stati altri in cui mi sono sentita genitore dei miei genitori. Altri in cui sono quello che sono, la figlia dei miei genitori. E altri, proprio quando "divento", cambio, imparo, mi correggo, in cui mi sento padre e madre di me stessa. Quelli in cui giocando, e sorridendomi, e rimproverandomi ma anche perdonandomi le cadute e gli errori, cambio, e DIVENTO, e festeggio me stessa per quello che sono perché semplicemente -qualunque cosa io sia- SONO. Detto questo, concludo ripetendo che sono negata per i nomi e le varie "filosofie" o dottrine quindi è meglio che mi fermo così evito di dire sciocchezze; posso solo dire che osservando i miei genitori, i miei nonni, e ascoltando i racconti -per quel poco che è possibile- sui bisnonni, finchè non si chiude il cerchio, tutto si ripresenta e ritorna, ritorna, ritorna, tanto che quasi quasi si potrebbe arrivare a immaginare come erano osservandone la discendenza, mmm questo gioco non mi era ancora venuto in mente, proverò!!
Qualunque nome abbia questo "meccanismo" (come è stato stra-scritto e detto sempre) vero è che lo possiamo vedere ciascuno nella propria vita. E per vederlo bisogna guardarsi con amore e senza paura.