...che abita la siepe di casa

“Hei, piumato vagabondo, ma dove sei stato in tutto questo tempo, non ti ho più visto!”
“Hei, fanciulla distratta, sono sempre stato qui...non hai più guardato!”
“ mmm “
“ Cip!”


Appunto mentale: mai discutere con un pettirosso. Un pettirosso ha sempre ragione.

Leggendo il tuo post Nova mi è tornato alla mente un fatto successo quando avevo 8 anni a casa mia con un merlo.

Io da piccola stavo sempre male, in un anno era più il tempo che ero ammalata e costretta a letto, che quello che stavo bene.
Premetto abito con davanti a casa un grande giardino e sia di fianco che dietro una montagna,e di piccoli e grandi animaletti il bosco ne è pieno.
Allora passavo ore intere a guardare fuori dalla mia finestra e un bel giorno è arrivato un merlo, la mia nonna ha incominciato a dargli da mangiare vicino alla finestra e lui , come per ringraziare, fichiettava.
Ma nella mia mente mi sono chiesta ma se lui canta per ringraziare allora anche io dovrei fischiettare come lui..allora decisi di farlo.
La nonna lasciava aperto la finestra e con gran stupore di tutti lui fischiava e io rispondevo e lui fischiava ancora...ecc... e andavamo avanti così per minuti interi fino a che lui non volava via dopo aver fischiato in un tono diverso come per salutare.
Siamo andati avanti così per settimane intere, lui arrivava e mi teneva compagnia e non sapete quanto era bello per me averlo per amico.

Venusia

Che racconto dolcissimo Venusia, grazie!

I merli poi...non concedono grande confidenza...aver incrociato il tuo canto con il suo, è una cosa davvero bellissima :)
Io credo che queste piccole creature piumate sappiano scorgere gli animi leggeri, che sappiano scegliere i cuori che accarezzano la Vita con il loro battito.

Si Nova hai ragione ma sai noi siamo da sempre abituati ad incontri particolari avendo vicino il bosco ...
qualche hanno fà avevamo una volpe che veniva a mangiare in giardino e si avvicinava a noi come se fosse una cosa molto normale...tutte le sere ad una certa ora appariva, mangiava tranquilla e poi ritornava nel bosco.
Dopo qualche mese sparisce di colpo, ma con sorpresa dopo altri due mesi è riapparsa con due suoi cuccioli che hanno visto dove potevano trovare sempre qualcosa da mangiare.
La mamma dopo un anno è sparita ma i due cuccioli hanno continuato a venire tutte le sere.

Altri animaletti favolosi sono gli amici ricci, loro vanno e vengono in fila indiana con tutta la famiglia...è buffo vederli ma almeno ci tengono lontano le bisce.
Da non dimenticare le martore che di notte fanno dei rumori e delle grida tremendi adesso che hanno i piccoli.
Il loro divertimento è correre velocissimamente sul nostro tetto di casa che essendo piatto per loro diventa un divertimento unico.

Per ultima, ma è il mio animaletto preferito, è la civetta che abita nel bosco ormai da tanto tempo, le ho piantato anche le sue piante come cibo preferito. Con lei c'è un bel rapporto di connessione, tante sere durante la meditazione la penso intensamente e mi aiuta ...è un ottimo amplificatore di onde.

Come vedi sono in ottima compagnia, sono contenta ed onorata di avere la fortuna di abitare in questo luogo, infatti da piccola ero sempre nel bosco, c'è un enorme sasso caduto ai tempi dalla montagna del Mottarone che era il mio rifugio personale, dove al pomeriggio facevo seduta sopra, anche i compiti, capisci come era piacevole farli in quel luogo.
Ancora oggi vado tutte le sere a portare cibo nel bosco per ringraziare la natura stessa e i suoi figli, siano persone o animaletti.

Venusia Abbraccio tutto l'UNIVERSO CON AMORE

Bhe, io ho trascorso i primi 45 anni della mia vita a Milano, è lì di animaletti se ne vedono pochini... Ma mia nonna aveva l'abitudine di mettere del riso sul balcone per gli uccellini, tutte le mattine. E i passerotti del circondario avevano imparato a fidarsi, al punto che in estate, con le finestre aperte, passeggiavano tranquillamente sul pavimento del tinello (non avevo gatti...). Un giorno, ero seduto al tavolo a studiare, ho sentito un cinguettio più forte del solito: ho alzato lo sguardo e di fronte a me, dall'altra parte del tavolo, c'era un passero appogiato sulla spalliera della sedia che mi guardava cinguettando tutto felice e contento! Ci siamo guardati per po', e poi se ne è volato via... Un incontro breve, ma che ricordo sempre con gioia, anche se da allora sono passati moooolti anni...

Oggi sono stata a trovare i miei, che vivono a Mantova.
Ci vado spesso, la domenica...e passo sempre un po' di tempo con mia mamma, con la quale ho un rapporto quasi telepatico...lei non ti chiede nulla (chiunque tu sia),ti guarda negli occhi, ti prende per mano e ti porta alla finestra per un'ora buona per spiegarti le dinamiche del pranzo di tutti i pennuti che la vengono a trovare. Prima i merli mangiano le briciole più grosse, poi arriva un piccione, uno solo, poi delle piccole e strane quagliette, alcuni passerotti che spesso litigano con i merli...ed infine, quando tutto si placa, il pettirosso.
Caso e pranzo a parte è quello delle due colombe che vivono sul pino davanti a casa.
Se apri l'anta della cucina e cerchi il barattolo del caffè tendenzialmente ci trovi dentro il miglio per i passerotti, il caffè sta da qualche altra parte tra la libreria e l'ingresso....poi ti porta anche in giro per la casa a cercare Matilde...eh, dopo un po' di ricerche e qualche domanda tattica...si può riuscire a scoprire che Matilde è una mosca, sopravvissuta ai rigori invernali.
La mia mamma è così...una creatura dell'Aria che di Aria vive.
QUando ero piccina ricordo che era stata male, passavamo un periodo un po' teso in casa, di quelli che passano quasi tutte le famiglie. Sognai un pettirosso e feci una sorta di patto con lui... ricordo di avergli chiesto di avvisarmi, quando sarebbe stato il tempo per mia madre di andare. Ora so che questo patto non serve più, perché so cosa lei pensa quando li ascolta cinquettare con quel lampo negli occhi Blu...che il suo posto è tra le creature alate che dispensano la Gioia nel mondo...perché questo lei è...essenza di Gioia.

Sono strani questi collegamenti, è vero Arcansiel...tutto risuona come in un'immensa cassa armonica...e questa melodia che ne fuoriesce mi accompagna e riempie di Bellezza gli occhi dell'Anima...aspettavo il tuo ritorno in città!


Venusia...che racconto incantato.
Io lo chiamo "Avere il Bosco dentro" ....quella sensazione di intimità con questi spazi sacri e con tutte le magiche creature che lo popolano.

Questo è l'accesso al 'mio' bosco, dove ho passato tutte le estati della mia adolescenza....