Messaggioda Oliviero Angelo » 01/03/2011, 20:31
La mente umana può diventare un pozzo oppure uno stagno: queste sono le due sole possibilità che ha per evolversi; quando diventa uno stagno, piano piano conduce l'uomo alla pazzia.
Tutte le vostre menti sono diventate stagni. Raccogliete nozioni da tutto il mondo - dai libri, dalle sacre scritture, dagli insegnamenti - raccogliete di tutto e poi pensate di essere colti. Avete commesso lo stesso errore che commette lo stagno; lo stagno infatti pensa di essere un pozzo: l'illusione è creata dal fatto che in entrambi esiste l'acqua.
Potete trovare il sapere in uno studioso, in un insegnante e in una persona consapevole; ma uno studioso è uno stagno, la persona consapevole è un pozzo. C'è una differenza enorme tra i due, e non potete nemmeno immaginare quanto sia grande e profonda questa differenza. Il sapere di uno studioso è preso in prestito, è stantio e putrefatto. Tutti i guai sorti nel mondo sono stati causati dal sapere degli studiosi. Le loro lotte diventano lotte tra hindu e maomettani, sono lotte tra gli studiosi. Il contrasto tra un hindu e un jaina è il contrasto tra studiosi. Sono tutti contrasti tra studiosi, sono tutte lotte tra mentalità putrefatte, prese in prestito e stagnanti.
Tutti i guai accaduti nel mondo sono stati causati da menti diventate stagni.. Al di fuori di questo, nel mondo esistono solo esseri umani: nessuno è cristiano, né hindu, né musulmano, né jaina. Queste sono solo etichette per gli stagni. Lo stagno si appiccica un'etichetta; sull'etichetta c'è il nome del pozzo dal quale ha prelevato la propria acqua: qualcuno ha prelevato l'acqua dalla Gita perciò è un hindu, qualcuno ha prelevato l'acqua dal Corano perciò è un musulmano.
Una persona consapevole non preleva l'acqua dagli altri, la sua acqua sgorga dalla sua interiorità. Sgorga dall'esistenza, perciò non può essere né un hindu, né un musulmano, né un cristiano. Una persona consapevole non può appartenere ad alcuna setta, viveversa lo studioso non può essere senza una setta di appartenenza. Dovunque trovate uno studioso, vedrete che appartiene a una setta.
Avete ridotto la vostra mente a una cosa stantia, presa in prestito, e poi vi ci aggrappate. Come vi ho detto, lo stagno grida: "Non prendete la mia acqua! Se mi portate via l'acqua, rimarrò vuoto, in me non ci sarà più niente. Ho preso in prestito la mia ricchezza, perciò nessuno dovrebbe portarmela via!".
Ricorda, la ricchezza che diminuisce con l'uso è stata sempre presa in prestito, è falsa; viceversa la ricchezza che aumenta con l'uso è vera. La ricchezza che, se condivisa, si esaurisce non è ricchezza: è solo un accumulo. Solo la ricchezza che, se condivisa, aumenta è vera ricchezza. Di conseguenza, la natura della ricchezza è tale per cui, se condivisa, aumenta; se diminuisce quando è condivisa, non è ricchezza. Inoltre, se hai paura che la tua ricchezza si esaurisca, condividendola, devi custodirla con estrema attenzione; pertanto ogni ricchezza presa in prestito diventa un problema. Poiché questa ricchezza non è mai reale, sorge in te la paura che possa sparire e quindi ti ci aggrappi ancor più tenacemente.
Ti aggrappi fortemente ai tuoi pensieri. Ti curi più di loro che della tua stessa vita. Tutte queste cianfrusaglie, accumulate nella tua mente, non si trovano lì per caso: tu le hai predisposte, le hai raccolte e te ne prendi cura.
Quindi se pensi che la conoscenza sorga in te accumulando pensieri, non sarai mai in grado di liberartene. Come potresti? Sarebbe come se tu innaffiassi le radici di un albero e poi tagliassi le sue foglie: non potrai mai liberartene.
Perciò la cosa fondamentale da comprendere è che la conoscenza e la tua raccolta di pensieri sono due cose diverse. I pensieri acquisiti o presi in prestito dagli altri non sono conoscenza. I pensieri presi da sorgenti esterne non conducono l'uomo alla verità o alla conoscenza di sé. Questa conoscenza è falsa: è solo pseudo-sapere; crea in te l'illusione di aver raggiunto la conoscenza, ma in realtà non conosci nulla, rimani ignorante.
Sei nella stessa condizione di colui che ha letto molti libri sul nuoto e ha appreso tantissime cose sulle tecniche del nuoto, perciò se dovesse fare un discorso o scrivere un libro, potrebbe farlo; ma se qualcuno lo facesse cadere nell'acqua di un fiume, dimostrerebbe chiaramente di non essere capace di nuotare. Ha letto e appreso tutto sul nuoto, conosce a fondo la teoria, ma in pratica non è capace di nuotare.
(...)
(Osho - da: "Ricominciare da sé")
"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"Gladius Lucis 
