La Conoscenza

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Oliviero Angelo
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La Conoscenza

Messaggioda Oliviero Angelo » 01/03/2011, 20:30


La Conoscenza


Per migliaia di anni l'uomo ha avuto l'illusione di poter raggiungere la conoscenza accumulando i pensieri di altra gente. Questo è assolutamente falso e sbagliato: nessuno potrà mai raggiungere alcuna conoscenza, accumulando i pensieri di altri. La conoscenza sorge dalla tua interiorità e i pensieri provengono dall'esterno. La conoscenza è tua e i pensieri sono sempre di altri, sempre presi in prestito. La conoscenza è la pulsazione del tuo stesso essere, è l'affiorare di ciò che sta nascosto nel tuo essere. I pensieri sono una raccolta di ciò che hanno detto gli altri... puoi raccoglierli dalla Gita, dal Corano, dalla Bibbia o da qualsiasi insegnante o capo religioso.
Qualsiasi cosa hai appreso dagli altri non diventa una conoscenza tua: diventa un modo e un mezzo per celare la propria ignoranza. E chi cela la propria ignoranza non potrà mai raggiungere la conoscenza, poiché in te si forma l'idea che la conoscenza altrui sia tua e ti aggrappi ad essa con tutto il tuo essere. Ti aggrappi ai tuoi pensieri e non hai il coraggio sufficiente per liberartene. Li sostieni perché pensi che costituiscano la tua conoscenza e che, se li perdessi, diventeresti ignorante. Ma ricordati che, per quanto tu possa aggrapparti ai tuoi pensieri, tramite loro non raggiungerai mai la vera conoscenza.
Quando qualcuno vuole scavare un pozzo inizia rimuovendo la terra e le pietre, dopo di che l'acqua comincia a filtrare dalle pareti del pozzo fino a riempirlo. L'acqua c'era già, non era necessario portarla lì; occorreva solo rimuovere le pietre e gli strati di terra. C'erano delle ostruzioni, degli ostacoli e, dopo averli rimossi, l'acqua è apparsa. Non occorreva portare l'acqua al pozzo, era già presente; era necessario solo rimuovere le ostruzioni.
La conoscenza è già presente in te, non c'è bisogno che tu la prenda in prestito da qualcun altro. Le sue sorgenti sono nascoste in te: devi solo scavare per rimuovere gli ostacoli - le pietre e la terra - che l'ostruiscono. A quel punto cominceranno ad apparire in te le sorgenti della conoscenza.
Ma puoi costruire un pozzo oppure uno stagno. Costruire uno stagno è una cosa diversa. Per farlo non hai bisogno di cercare una sorgente naturale d'acqua: il metodo è esattamente l'opposto di quello usato per costruire un pozzo. Per costruire uno stagno, non hai bisogno di scavare per rimuovere le pietre e la terra; al contrario, devi prelevarli da qualche altro luogo e portarli lì per usarli come bacino. E dopo aver costruito il bacino,l'acqua non arriverà da sola.: dovrai prenderla dal pozzo di qualcun altro per farla arrivare nello stagno. In superfice, lo stagno ti dà l'illusione di essere un pozzo. Sembra un pozzo: puoi vedere l'acqua in uno stagno così come la vedi in un pozzo, ma la differenza tra i due è la stessa che esiste tra la Terra e il cielo. La prima differenza è che lo stagno non ha acqua propria.
In questo mondo, nessuna sete dell'uomo verrà spenta da qualcosa che non sia suo. Tutto ciò che esiste in uno stagno è preso in prestito; in poco tempo diventa fermo e stantio, perché tutto ciò che è preso in prestito non è vivo, è morto. L'acqua di uno stagno è ferma, imputridisce e in breve emana cattivo odore. Il pozzo invece ha una propria sorgente e la sua acqua non diventa mai stantia; un pozzo vive grazie a un proprio flusso sorgivo.
Nello stagno e nel pozzo accadono due processi differenti. Lo stagno ha paura che qualcuno gli porti via l'acqua, perché senza rimarrà vuoto. Il pozzo invece vuole che qualcuno prelevi la sua acqua, affinché possa sgorgarne di più fresca e più viva. Il pozzo grida: "Prendete la mia acqua, voglio condividerla!". Lo stagno urla: "State lontani. Non toccate la mia acqua, non prendetela!". Lo stagno desidera qualcuno che abbia acqua da portargli, per immetterla nel suo bacino e aumentarne il volume. Ma se qualcuno ha un secchio, il pozzo desidera che costui si avvicini e prelevi la sua acqua: così potrà liberarsi dall'acqua vecchia e dalla sua sorgente sgorgherà acqua nuova. Il pozzo vuole condividere, lo stagno vuole trattenere. Il pozzo ha ruscelli sotterranei connessi con l'oceano: sembra piccolo, ma in profondità è collegato con l'infinito. Per quanto grande possa sembrare, lo stagno invece non è collegato con nient'altro: termina in se stesso, è chiuso. Non ha ruscelli sotterranei: non ha modo di collegarsi con l'infinito.
Se qualcuno si avvicinasse a uno stagno e gli parlasse dell'oceano, scoppierebbe in una risata e risponderebbe: " Non esiste niente di simile. Tutto è uno stagno. L'oceano non esiste affatto". Lo stagno non ha alcuna idea dell'oceano.
Se qualcuno invece esprimesse apprezzamenti sulla bellezza del pozzo, questo penserebbe: "Che cosa c'è di mio? Tutto proviene dall'oceano. Io che cosa sono? Tutto ciò che arriva in me è collegato a qualcos'altro di molto più lontano". Un pozzo non può avere un "io" né la sensazione: "Io sono"; invece uno stagno ha un ego e la sensazione: "Io sono". La cosa interessante da notare è che il pozzo è vasto, invece lo stagno è limitato; il pozzo ha una ricchezza propria, lo stagno non ne ha alcuna.

(Continua...)
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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 01/03/2011, 20:31

La mente umana può diventare un pozzo oppure uno stagno: queste sono le due sole possibilità che ha per evolversi; quando diventa uno stagno, piano piano conduce l'uomo alla pazzia.
Tutte le vostre menti sono diventate stagni. Raccogliete nozioni da tutto il mondo - dai libri, dalle sacre scritture, dagli insegnamenti - raccogliete di tutto e poi pensate di essere colti. Avete commesso lo stesso errore che commette lo stagno; lo stagno infatti pensa di essere un pozzo: l'illusione è creata dal fatto che in entrambi esiste l'acqua.
Potete trovare il sapere in uno studioso, in un insegnante e in una persona consapevole; ma uno studioso è uno stagno, la persona consapevole è un pozzo. C'è una differenza enorme tra i due, e non potete nemmeno immaginare quanto sia grande e profonda questa differenza. Il sapere di uno studioso è preso in prestito, è stantio e putrefatto. Tutti i guai sorti nel mondo sono stati causati dal sapere degli studiosi. Le loro lotte diventano lotte tra hindu e maomettani, sono lotte tra gli studiosi. Il contrasto tra un hindu e un jaina è il contrasto tra studiosi. Sono tutti contrasti tra studiosi, sono tutte lotte tra mentalità putrefatte, prese in prestito e stagnanti.
Tutti i guai accaduti nel mondo sono stati causati da menti diventate stagni.. Al di fuori di questo, nel mondo esistono solo esseri umani: nessuno è cristiano, né hindu, né musulmano, né jaina. Queste sono solo etichette per gli stagni. Lo stagno si appiccica un'etichetta; sull'etichetta c'è il nome del pozzo dal quale ha prelevato la propria acqua: qualcuno ha prelevato l'acqua dalla Gita perciò è un hindu, qualcuno ha prelevato l'acqua dal Corano perciò è un musulmano.
Una persona consapevole non preleva l'acqua dagli altri, la sua acqua sgorga dalla sua interiorità. Sgorga dall'esistenza, perciò non può essere né un hindu, né un musulmano, né un cristiano. Una persona consapevole non può appartenere ad alcuna setta, viveversa lo studioso non può essere senza una setta di appartenenza. Dovunque trovate uno studioso, vedrete che appartiene a una setta.
Avete ridotto la vostra mente a una cosa stantia, presa in prestito, e poi vi ci aggrappate. Come vi ho detto, lo stagno grida: "Non prendete la mia acqua! Se mi portate via l'acqua, rimarrò vuoto, in me non ci sarà più niente. Ho preso in prestito la mia ricchezza, perciò nessuno dovrebbe portarmela via!".
Ricorda, la ricchezza che diminuisce con l'uso è stata sempre presa in prestito, è falsa; viceversa la ricchezza che aumenta con l'uso è vera. La ricchezza che, se condivisa, si esaurisce non è ricchezza: è solo un accumulo. Solo la ricchezza che, se condivisa, aumenta è vera ricchezza. Di conseguenza, la natura della ricchezza è tale per cui, se condivisa, aumenta; se diminuisce quando è condivisa, non è ricchezza. Inoltre, se hai paura che la tua ricchezza si esaurisca, condividendola, devi custodirla con estrema attenzione; pertanto ogni ricchezza presa in prestito diventa un problema. Poiché questa ricchezza non è mai reale, sorge in te la paura che possa sparire e quindi ti ci aggrappi ancor più tenacemente.

Ti aggrappi fortemente ai tuoi pensieri. Ti curi più di loro che della tua stessa vita. Tutte queste cianfrusaglie, accumulate nella tua mente, non si trovano lì per caso: tu le hai predisposte, le hai raccolte e te ne prendi cura.
Quindi se pensi che la conoscenza sorga in te accumulando pensieri, non sarai mai in grado di liberartene. Come potresti? Sarebbe come se tu innaffiassi le radici di un albero e poi tagliassi le sue foglie: non potrai mai liberartene.
Perciò la cosa fondamentale da comprendere è che la conoscenza e la tua raccolta di pensieri sono due cose diverse. I pensieri acquisiti o presi in prestito dagli altri non sono conoscenza. I pensieri presi da sorgenti esterne non conducono l'uomo alla verità o alla conoscenza di sé. Questa conoscenza è falsa: è solo pseudo-sapere; crea in te l'illusione di aver raggiunto la conoscenza, ma in realtà non conosci nulla, rimani ignorante.
Sei nella stessa condizione di colui che ha letto molti libri sul nuoto e ha appreso tantissime cose sulle tecniche del nuoto, perciò se dovesse fare un discorso o scrivere un libro, potrebbe farlo; ma se qualcuno lo facesse cadere nell'acqua di un fiume, dimostrerebbe chiaramente di non essere capace di nuotare. Ha letto e appreso tutto sul nuoto, conosce a fondo la teoria, ma in pratica non è capace di nuotare.
(...)


(Osho - da: "Ricominciare da sé")
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silvia milano

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Messaggioda silvia milano » 03/03/2011, 17:38

Kas



GRANDE OSHO!!!

Grazie per questo bellissimo messaggio.
Sono in un momento di silenzio interiore, ma ci sono.

Ciao Gladius

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shanti
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Messaggioda shanti » 03/03/2011, 20:23

E' arrivato il momento di scrivere il nostro libro, di trovare la nostra conoscenza. Abbiamo acquisito gli strumenti, il libro bianco, lo abbiamo aperto, abbiamo la penna e l'inchiostro. Ora quelle pagine aspettano di essere riempite. Grazie Gladius.
Ciao Silvia, grazie perché ci sei e fai sentire la tua voce.
Un abbraccio splendente di stelle.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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