
[...]Ci sono momenti in cui ti viene chiesto di mettere in pratica ciò che lo Spirito ha portato nel tuo cammino.
A volte ti viene chiesta la tolleranza, a volte la pazienza, a volte l'apertura verso chi non la pensa come te. Ed è l'anima che te lo chiede, è lo Spirito che guarda verso di te e ti porta a vivere della situazioni.
Avete letto, studiato, mandato dentro di voi tante nozioni e informazioni.
Se rimangono a livello mentale, rimangono sterili. Solo se entrano nella coscienza, passando dal cuore danno i loro frutti.
Allora ecco che incontri sulla tua strada chi ti reca disturbo, chi non ti rispetta, chi pensi si sia comportato male nei tuoi confronti, chi invade il tuo spazio sacro. O qualcosa, o qualcuno che ti arreca un grande dolore.
Sono questi i momenti dove puoi testare come ti rapporti al mondo, quali sono i passi che lo Spirito ti ha ispirato, quali invece sono dettati dall'orgoglio, quanto è reale ciò che hai letto e imparato dalla vita.
Tutto ha un senso, tutto è funzionale. Allora puoi guardare molte cose.
La prima è il rispetto. Quanto rispetto hai di te stesso, fino a dove puoi permettere all'altro di interagire con te e in che modo?
Poi c'è il rispetto per gli altri, fondamentale nei rapporti basati sulla reciproca armonia. Fino a dove puoi spingerti, senza recare danno, senza invadere?
Poi c'è l'amore, quanto amore hai per te e quanto per l'altro, è solo una parola o lo vivi realmente?
Arriva anche la compassione. Non la pietà che ti hanno inculcato, ma la compassione vera, il comprendere il disagio dell'altro e di te stesso. Non per scusarlo e permettergli di fare tutto ciò che vuole a scapito tuo o di altri, ma per comprendere di più chi hai davanti e forse, vedere nel suo modo di fare, qualcosa che ti sfugge, magari anche di te stesso. E poter avere un contatto su una base diversa.
E tutto questo accade a livello di coscienza, non solo di pensiero.
Ma c'è una cosa, sopra tutte le altre, che ti da la misura di quanto hai permesso allo Spirito di toccare e intessere la tua vita.
E' quella di guardare, chi è in disarmonia con te, di guardarlo nel cuore, col tuo cuore, senza girare le spalle, senza fuggire, senza disprezzare o giudicare, senza aver paura. Mettersi cuore a cuore e lasciare parlare l'amore, che è al di sopra di tutto, al di sopra della personalità, dell'orgoglio e dell'ego, del risentimento.
Quando parla il cuore, tutto si appiana, ritorna il sorriso e l'armonia fiorisce di nuovo.
….si chiama Saggezza.....[...]
dai Maestri di Sirio.
