Cenerentola : simbologia iniziatica

Le fiabe, le Creature magiche, i Draghi, sono solo racconti per bambini, o esistono veramente e hanno qualcosa da insegnare anche agli "adulti"...?
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drago-lontra blu
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Cenerentola : simbologia iniziatica

Messaggioda drago-lontra blu » 02/01/2009, 18:12

Questa
fiaba, come del resto mille altre, ci rappresenta la situazione
"normale" in cui viene a trovarsi l'anima di ognuno di noi: essa è al
servizio di mammona, dell'ego, della materialità, ed è costretta a
restare in cucina per gran parte della giornata, per preparare cibi
succulenti a tale fantasma che si ingrassa di quell'Energia che dovrebbe
solo intonare canti di gloria all'Altissimo. Possiamo dire, che ognuno di noi non fa altro
che preparare pasti per alimentare tale illusione O gni
fiaba mostra il percorso irripetibile dell'anima , mostra
quel particolare momento di crescita, indica una sua metodologia, una
peculiare tecnica. In questo particolare caso, Cenerentola rappresenta
l'anima di chi un bel giorno, dopo aver sentito forte il richiamo del
Cielo, per prima cosa comincia a farsi alleati gli istinti (cane,
cavallo, topolini, e persino il gatto, che, nonostante tutto è costretto
ad ubbidire). Tali alleati non riusciranno a spianare la strada che la
porterà all'incontro col principe (Spirito). Chi ha scritto questa
favola, più che la mente usa il cuore e l'immaginazione: nella
situazione di partenza, a Cenerentola viene lasciata la sola libertà di
sognare. Ora, sognare il Bene vuol dire "creare" quel magnete che
infallibilmente Lo attrae, e nel momento in cui i suoi sogni sono
bagnati da lacrime di disperazione e marciscono in una profonda e
pesante malinconia che non lascia fiorire le erbacce dell'ira e
dell'odio, in quello stesso momento, tutto il Cielo si muove perché i
suoi sogni si avverino. La fata Smemorina rappresenta quell'energia
sovrumana capace di vincere ogni ostacolo, quella fede che riesce a
smuovere le montagne e a far trasmutare le cose. Cenerentola ha
"prodotto" l'elisir, e da lì a poco, sposando il Principe, sarà in
possesso della Pietra Filosofale, o per meglio dire, la Vita Universale
prenderà stabile possesso di lei, il Cristo si incarnerà ancora una
voltà, nascerà un Buddha.
i particolari



- Tutti
i topolini hanno in testa il berretto frigio, sono i sensi che,
ribellandosi al corpo-ego (quel copricapo è dunque simbolo di
rivoluzione: vedi quella francese…), invertono tendenza;



- E'
il Re che decide di volere dei nipotini, cioè è la Grazia che ha deciso
di scendere per incotrare i meriti, ovvero, con le nostre sole forze non
potremmo far niente di niente: da qui la raccomandazione dell'alchimista
di pregare con tutte le forze l'Onnipotente;



- Quando
la Grazia scende, ogni fanciulla in età da marito "dovrà intervenire":
guai a chi non risponde alla chiamata;



- Il
piede piccolo di Cenerentola simboleggia un Malkuth molto "piccolo",
cioè un'anima progredita che, avendo ormai alzato lo sguardo al Cielo,
dà alla terra solo il necessario;


- Il
cane Tobia ci ricorda le vicende narrate nell'omonimo testo sacro
dell'Antico Testamento, laddove Tobi ed il suo figliolo Tobia, grazie
all'aiuto dell'Arcangelo Raffaele, riescono a risolvere i loro problemi
ricchi di simbologia: il padre riesce a riacquistare la perduta vista,
il figlio riesce a sposare Sara, a cui erano gia morti sette mariti,
uccisi da Asmodeo, un demonio. Il tutto ci vuole solo ricordare che, nel
momento in cui un'anima decide di ritornare a casa, il Cielo provvede a
costituire per lei gli "Aiutanti".


- Infine : l'incontro ed il matrimonio
col Principe. Di nozze mistiche ci si può fare scorpacciate leggendo la
vita dei mistici di tutte le tradizioni religiose. Perché? Perché il serpente è stato inchiodato sulla croce, la
Kundalini è stata definitivamente elevata. Il suo sibilo è prodotto
dall'energia che scorre dentro i canali sottili del corpo; il vento che
essa produce fa muovere tutto il corpo in preda a spasmi "amorosi", ed
il mistico o la mistica, avendo la sensazione di abbracciare una
controparte sottile, un'amante invisibile, non può parlarne che in
termini amorosi.


- Ma
accade spesso che, "uscito dall'Egitto" il ricercatore, ritrovandosi in
un "deserto" insopportabile, si rivolga a Dio per rinfacciarGli il
proprio stato pietoso dovuto alla ricerca di Lui. Allora l'Assoluto
manda "serpenti velenosi", cioè smuovendo l'Energia fa si che si
attivino nel malcapitato quei vizi la cui carica non è stata ancora
trasmutata (cosa questa provata dal rimprovero mosso all'Altissimo). La
ricerca verrà compromessa, e si dovrà ricominciare daccapo. E' questo il
succo di quanto leggiamo nell'Antico Testamento, in Numeri 21, 4-9. Mosé
farà quanto Dio gli dirà (innalzerà un serpente di rame sopra un'asta e
chiunque, fra quelli morsi, lo guarderà, sarà guarito). Il Maestro Gesù
riprende l'argomento in Giovanni 3, 14: "E come Mosé innalzò il serpente
nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché
chiunque crede in lui abbia la vita eterna".


- Ma
l'estasi è il bacio di Dio e non l'abbraccio. Essa è pericolosa, perché
la mente sta sempre in agguato, ed anziché fissare lo sguardo in alto,
può sussurrarti all'orecchio la bontà dell'esperienza corporea appena
avuta: cosa da riprovare al più presto! Ed ecco come un'esperienza
estatica può inchiodare il ricercatore, costringendolo a segnare il
passo. La danza estatica va superata, Cenerentola non deve accontentarsi
del ballo col principe, deve andare oltre: fondersi con Lui, sposarlo,
perché si compia ancora una volta il miracolo della Cosa Una.

- La
goccia d'acqua deve sciogliersi nell'oceano, affinché possa esser detto
"la goccia è scomparsa", ovvero "la goccia è l'oceano".


- Un'ultima
cosa avrei da dire sul male.
Tralasciando l'aspetto macrocosmico di esso (se esiste), credo che noi
possiamo solo parlare del male personale, quello che ognuno di noi più o
meno frequentemente alimenta coi i propri vizi. Ora, se è vero che un
albero è composto da radici, fusto, rami, foglie, frutti, e se è
altrettanto vero che mai e poi mai potremo fare a meno delle radici,
non occorre altro da fare che dar da mangiare alle nostre radici tutto
il maggior "concime" possibile che una presa d'atto di ogni aspetto
negativo riuscirà a liberare. La conoscenza della nostra ombra non deve
essere un mero esercizio intellettuale fatto di autoanalisi o di
contorcimenti mentali, ma un momento alimentativo, un atto di
nutrizione, o meglio di concimazione: non ci si deve soffermare al puzzo
di tale concime, occorre "cuocerlo", darlo in pasto alle radici, e
trasmutarlo per tutto l'inverno, e attendere la Primavera: momento di
bianchezza alchemica, che permette al composto caotico e fumoso, che lì
sottoterra si decompone in qualcosa d'altro, di cominciare ad emanare
una certa volontà di luce che ha tutte le caratteristiche della "Luce
Solare", la quale, attratta da tanto magnetismo, non può che manifestare
tutto il suo Amore attraverso il verde della vegetazione. E saranno
dapprima germogli, poi rametti, poi foglie, fiori e frutti. Se ci si ferma al caosa del sotto
telaio, si rimane nelle radici, se si sta sopra, si respira l'aria pura
e ci si nutre di Luce, ma in ogni caso, sotto-ricamo e radici sono
indispensabili e non possono esssere tagliate. Ecco perché nella Bibbia
l'Arcangelo Michele non uccide il male, ma lo incatena per mille anni.


Senza le matrigne e senza il male la favola di Cenerentola sarebbe senza senso



N.Missale. Drago con pipa tratto per voi da Drago :salta:
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