Quando l’Energia, per farci capire qualcosa, usa la sofferenza fisica, è perché la personalità dell’individuo non è permeabile, non è disponibile a capire in altro modo.
L’Energia non sceglie la sofferenza fisica per farvi soffrire o per punirvi: la sceglie solo e semplicemente come mezzo per farvi capire.
Perché uno si ammala?
Si ammala perché somatizza molto.
Perché somatizza molto?
perché ha una grossa personalità.
Perché ha una grossa personalità?
Perché non immette nel suo vivere la vibrazione dell’Umiltà.
Questo è importante: se una persona vive la propria Vita in senso relativo e non assoluto, se non rimane fissa nelle proprie idee ma si analizza, cerca di capire ciò che la Vita gli porge senza voler difendere ad ogni costo le proprie idee, è aperta a capire veramente ciò che la Vita vuole dire, allora questa persona è flessibile e difficilmente somatizzerà.
Viceversa, l’atteggiamento di chi è rigido, di chi si fa scudo nei confronti di ciò che è contrario al proprio modo di pensare, porta a far sì che il fisico sia coinvolto, perché non c’è la fluttuazione dell’Energia.
Allora l’unico modo che l’Energia ha per farsi sentire è quello di far ammalare il fisico.
Attraverso il malanno fisico la persona riflette di più, è meno portata ad “esibire” se stessa, a vivere la propria personalità fino in fondo, perché il disagio fisico crea un momento di introspezione, di chiusura, un momento in cui si vedono gli eventi della Vita in modo diverso.
Vi consiglio di prendere veramente la Vita con leggerezza, il che non vuol dire essere superficiali o non essere attenti a ciò che la Vita porge, ma significa non lasciarsi coinvolgere in modo assoluto nelle situazioni.
Tutte le situazioni sono relative: non c’è nulla di assoluto.
fonte: Stazione Celeste
