Pirite sferica di origine secondaria, formatasi nel fango di antichi fondali marini, con aggregazioni di fossili e composti metallici. Il nome “Boji” è un “copyright” per una varietà originaria delle pianure occidentali del Kansas, da cui il nomignolo di “Kansas Pop Rocks” attribuito a queste singolari pietre.
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Sono pietre senza dubbio “particolari”, che preferiscono... lavorare a coppie: c’è un Boji maschio e c’è una Boji femmina. Nel primo sono ancora affioranti sulla sua superficie le cristallizzazioni cubiche caratteristiche della pirite; nel Boji femmina, la superficie è glabra, presumibilmente perché più usurata dal tempo e dalle intemperie. Anche la qualità dell’energia sembra differire, a seconda del... sesso (!). “Yang”, più aggressiva, quella del maschietto; “yin”, più penetrante e soft, quella della femminella. La prima sembra svolgere la funzione di propellente nei confronti della seconda.
Dorothy Roeder, nel suo libro “Crystal co-creators”, afferma:
“Se c’è una pietra che può fare tutto, questa è la Boji . Aiuta ad integrare le nuove e più elevate energie, ma, nello stesso tempo, àncora alla terra. Una Boji Stone è come un neonato: il suo potenziale è illimitato. Tutta-via ha bisogno di nutrirsi della nostra disponibilità (cioè, alla fonte del nostro centro energetico del cuore) ad accettare il Piano Divino sulla Terra. Lavora con il nostro amore.
Come contropartita, ci aiuterà a far evolvere in noi l’espressione più alta dell’amore e a collegarci con tutto ciò di cui abbiamo bisogno, per compiere la nostra missione terrena.
Usando la coppia, terremo le pietre in mano, una nella destra e l’altra nella sinistra (il “maschietto” nella destra e la “femminuccia” nella sinistra, a meno di non essere mancini – nel qual caso si inverte), allontanando e av-vicinando le mani, fino ad avvertire la sensazione più intensa. Oppure, le collocheremo sui chakra per equili-brarli e calmarli. Quando un chakra è iperattivo, l’energia in eccesso è trasferita agli altri, ribilanciandone il flusso nell’intera struttura”.... “Discriminazione e mente aperta!” - è il caso di ricordarlo.
Altre fonti testimoniano l’azione di stimolazione dei processi interiori che le Boji Stones mettono in moto, fa-cendo emergere alla coscienza emozioni represse, idee e ricordi. Rafforzano il corpo emotivo, per permetterci di affrontare la nostra ombra. Fanno chiarezza nella mente, mettendo in risalto le idee sbagliate, i condizio-namenti subiti e il modo di essere negativo, che sono di ostacolo al nostro cammino.
Stimolano il flusso energetico lungo i meridiani, sciogliendo i blocchi minori e suonando l’allarme quando si imbattono nei blocchi più importanti. Il loro monitoraggio preventivo è probabilmente più significativo della loro azione terapeutica.
Un altro autore afferma che i Boji Stones puliscono e caricano l’aura, riempendone le fessurazioni, grazie all’effetto di un flusso circolare di energia, dalla corona al chakra di base.
Provate a tenere in mano una coppia di Boji dai 15 ai 20 minuti: probabilmente sperimenterete un graduale aumento della carica energetica e un’espansione del guscio aurico; quindi, potrete avvertire che questa energia viene gradualmente “succhiata” all’interno, tonificandovi.
E’ bene che una coppia di Boji Stones non... conviva, altrimenti c’è il rischio che si sbriciolino a vicenda! Tutto il mondo è paese. I Boji sono – come si dice - una “coppia aperta”, perché prediligono il contatto con altre pietre.
Sono ancora relativamente poco comuni sul nostro mercato.

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