non è quello, che tutto sia cosciente è qualcosa che, se andiamo dentro di noi, sappiamo da sempre. Ad esempio, lavorando con i cristalli lo comprendi molto bene, le ricerche di Mère già lo lasciavano intravvedere, e anche la voce delle piante, e altro ancora, o il tuo gatto che ti aspetta in cima alle scale un giorno preciso della settimana alla precisa ora dell'arrivo del treno e non si presenta quando tu, due ore prima, hai perso il treno. O le formiche che ti fanno trovare due formicai esattamente il giorno in cui hai bisogno dei loro sassolini per costruire il sonaglio sciamanico e poi spariscono così come sono venute. Oppure l'acqua che reagisce alle parole, ai pensieri mostrando forme diverse. E mi vengono in mente i semi di Eiwa, i filamenti di luce su Pandora. Qui si va ancora oltre, all'infinitamente piccolo,
Il disagio arriva da come una parte dell'umanità sia cieca e prepotente, dal modo in cui si arroga il diritto di sperimentare su tutto ciò che ritiene inferiore per poter vedere. E questo scienziato è comunque uno in gamba, non è per lui in particolare.
La mente dice ... è così, solo così sono arrivate scoperte scientifiche ecc ecc farmaci che curano ecc ecc, tutto logico, tutto utile.
Ed è una scoperta sicuramente importante che da la conferma scientifica che siamo fatti della stessa sostanza dell'universo e siamo interconnessi con una coscienza planetaria e universale dal microbo alla galassia.
Ma dentro di me qualcosa salta, qualcosa si torce in un sottile disagio-dispiacere.
E' molto difficile spiegare quello che sento, a che livello lo sento, forse un livello infinitamente piccolo anche lì. Forse perché sono le quattro e venti del mattino, c'è luna piena e sono rintronata

. Cara Aquila, al di là di tutto, questo ci deve insegnare sempre di più il rispetto per gli esseri che formano quel grande essere vivente che è Gaia, di cui noi facciamo parte ma di cui non siamo i padroni, anche se ci comportiamo come tali.
Un abbraccio grande e grazie per la luce che sei e perdona le mie divagazioni.
