I soggetti dei miti, come abbiamo già potuto constatare non sono quindi gli esseri umani, che siano
re o imperatori o maghi o regine, ma i moti e le posizioni delle stelle, dei pianeti ed in particolare
delle 12 costellazioni zodiacali, che si alternano nel portare l'equinozio di primavera.
Alla luce di questo codice, il simbolismo del re pescatore che custodisce il graal diventa evidente
prendendo la forma della costellazione dei pesci che, da oltre 2000 anni, è portatrice dell'equinozio
di primavera. Questo simbolismo è confermato in tutte le versioni in cui al posto del re pescatore, si
trovano i cavalieri della tavola rotonda che pescano strani e grossi PESCI, oppure da altre versioni
dove il ricco PESCATORE diventa tale dopo aver nutrito con un solo PESCE, pescato nel graal,
tutti i cavalieri della tavola rotonda.
A levarci l'ultimo dubbio, sempre se ve ne fosse bisogno, troviamo la genealogia di re ARTU, che
la tradizione vuole come figlio di PENDRAGON.
Il padre è chiamato Uther Pendragon , allusione evidente alla costellazione del Dragone.
Artù (Arturo o Arcturus ) significa "Guardiano dell'Orsa " e come è noto, esiste una stella Arturo
che è la maggiore della costellazione di Boote, cioè del guardiano di buoi.
Diventa evidente che attraverso il mito viene rappresentata una situazione astronomica, che indica
una successione tra la costellazione del Dragone (Uther Pendragon, il padre ) e quella di
Boote(Artù, il figlio ).
Artù è il guardiano dell'orsa e l'orsa è la costellazione che capeggia il nord; se Artù è succeduto a
Pendragon significa che l'orsa è succeduta al Dragone. In parole povere, si fa riferimento ad epoche
antichissime, quando la costellazione del Dragone aveva una posizione ( rispetto al Nord) analoga a
quella attuale di Boote.
(nel 3000 A.C. la posizione polare era occupata da Alfa Draconis, all'epoca degli antichi greci la
costellazione che prendeva il posto di polare era Beta Ursus Minoris e nel 14000 D.C sarà Vega.)
ARTU' corrisponde all'attuale stella polare, l'ORSA MAGGIORE, mentre prima la stessa posizione
era occupata dalla costellazione del DRAGONE. Ricordiamo che la precessione degli equinozi ha
come effetto anche quello di alternare le costellazioni o le singole stelle, che fungono da stella
polare.
La tradizione ci segnala inoltre che il sacro Graal è una trasmutazione o trasfigurazione di uno
stato, altro chiaro riferimento alla precessione degli equinozi che trasforma il cielo, con il suo lento
incedere.
Il Graal è la conoscenza di questo codice astronomico precessionale, tramite cui si esprimono tutti i
miti e tutta la tradizione antica e, come vedremo in seguito, è la lingua degli alchimisti e degli
ermetici egiziani.
Alla luce di questo forse riusciamo a capire perché i siti dove è custodito il sacro graal sono
molteplici, non trattandosi di un oggetto fisico, ma di una conoscenza segreta tramandata sotto
forma di mitologia.
Ora, senza falsa modestia, possiamo affermare che il graal è custodito anche a Bologna.(Avendone
compreso la natura astronomica ed essendone entrati simbolicamente in possesso.)
Quindi anche il mito del sacro graal, come tutta la mitologia che arriva dal profondo passato, è
portatore di un messaggio indirizzato alla civiltà che vivrà alla fine dell'era dei pesci, la nostrA
.... :cheers:
scusate, non so più da dove ho preso l'articolo...grazie .