L’Aquila, Celestino V e il terremoto che ha sconvolto il territorio
abruzzese
Dal 6 aprile 2009, giorno fatidico per L’Aquila e dintorni, sto meditando sul
significato profondo di quanto è successo. La prima reazione che avvenimenti di
questo tipo scatenano è senza dubbio la solidarietà e l’empatia verso questa
parte di umanità che si trova a vivere un momento totale di perdita e di
trasformazione. Mi tornano alla mente i molti scritti che ho avuto modo di
leggere in questi anni che riguardavano il “non attaccamento”: spesso ho
cercato di comprendere il significato profondo di questi insegnamenti, scritti
da “maestri-umani” o da loro semplicemente veicolati fino a giungere a noi.
Ecco che ora mi arriva il senso o meglio, parte di esso: “tutto” può cambiare
anche nell’arco di pochi secondi, “tutto” si può perdere, rimane la vita a
testimoniare quanto questa valga, più di ogni altra cosa. Come tutti mi sono
emozionata ed ho partecipato empaticamente ai racconti di chi ha vissuto quei
momenti ed ha visto crollare i propri sogni di una vita, morire persone care,
disperdersi nuclei familiari lasciando un’intera città senza più punti di
riferimento certi. La compostezza, la rassegnazione, la volontà di ricominciare
sono un filo conduttore comune che
rafforzano in me l’idea di trovarmi davanti ad un evento successo in un posto
particolare ed anche in un momento storico del tutto particolare.
Mi sono chiesta perché proprio lì: la risposta è arrivata prontamente nel momento in
cui mi ricordai quanto letto nell’arco di due anni su L’Aquila e sulla storia
di Celestino V, il primo papa eletto a sua insaputa e che, dopo breve tempo, rifiutò
di continuare il suo mandato. Dante lo mise nel suo girone infernale,
bollandolo come il papa del gran rifiuto.
Un personaggio certo scomodo per la chiesa di quei tempi, perché non si assoggettava
al pensiero comune e, come molti altri in quel periodo per lo più tacciati di
eresia, sosteneva con il suo esempio di povertà e ricerca spirituale, che
l’insegnamento di Gesù Cristo non si poteva riconoscere nella Chiesa medioevale
dove corruzione e vizio dilagavano. Non a caso in questo periodo storico
nascono comunità laiche ed ecclesiali che entrano in contrasto con la Chiesa di Roma e che
pagheranno un prezzo altissimo per la loro insubordinazione alla dottrina
imposta: saranno definite eretiche, perseguitate e cancellate. La pietà e
l’amore predicati ed esercitati da Gesù Cristo rimarranno per lungo tempo un
ricordo lontano.
Celestino ci ha lasciato un grande regalo nel periodo del suo breve papato: la Perdonanza, una bolla
che affidò alla cura e all’esecuzione non della Chiesa che ha presieduto, anche
se solo per cinque mesi, bensì al Comune di L’Aquila, che ogni anno la fa
rivivere attraverso una particolare cerimonia. Partire da qui per riflettere
sul concetto di perdono: perdono è dimenticanza? Questo è un vecchio concetto
legato a schemi da superare, da rivedere alla luce dei nuovi apprendimenti.
Perdonare secondo il mio sentire, vuol dire comprendere e agire in modo che
questa comprensione si trasformi in azione, lasciando la rabbia e il
risentimento che ciascuno si porta dentro e che uccidono l’Amore, cioè l’agire
per il bene di tutti. L’odio che alberga in chi non riesce a perdonare porta
distruzione, ma la dimenticanza non porta alla comprensione, la dimenticanza
porta al perpetuamento delle esperienze, alla reiterazione di quelli che, nella
terza dimensione, vengono definiti errori, ma sono solo un prolungamento del
tempo di comprensione.
Ebbi modo di conoscere la figura dell’eremita Pietro da Morrone nel 2003, anno in
cui lessi Le profezie di Celestino, dell’americano Redfield. Nel libro non
viene menzionato affatto, ma mi incuriosì a tal punto da chiedermi chi fosse
questo Celestino e iniziai così la mia ricerca su di lui che è proseguita, a
fasi alterne, fino ad ora. Lessi quel libro la prima volta nel 1998 ma non lo
conclusi, non era ancora tempo di risveglio per me, era solo tempo di
continuare a lavorare per arrivare. Risveglio che avvenne nel 2003, attraverso
questo libro ed altre esperienze di gruppo, ma soprattutto grazie alla Guida
alla profezia di Celestino, che trovai illuminante e adottai come punto di
riferimento per almeno sei mesi, lavorando su me stessa attraverso questa guida.
La visita alla Basilica di Collemaggio, fatta da lui costruire prima dell’elezione
al soglio pontificio, rimarrà per me un sogno irrealizzato, al momento: un
cumulo di macerie copre tutte le simbologie templari ed esoteriche che qui sono
rimaste esposte per così tanti anni, ma celate alla conoscenza dei più.
Maria Grazia Lopardi, avvocatessa de L’Aquila ha scritto molto su di lui e su questa
città che, sincronicità vuole, è stata costruita su una mappa che rispecchia la
città di Gerusalemme.
Il simbolo della Nuova Gerusalemme, come scritto nell’Apocalisse di San Giovanni e
ripreso poi nella ventiduesima carta dei tarocchi il Mondo, rappresenta la
costruzione di una nuova città, un nuovo mondo dove la terra e il cielo
finalmente si compenetrano e realizzano la nuova visione: la spiritualizzazione
della materia, rappresentata dal numero otto (spiritualizzazione della materia)
e dal numero quattro (la materia), che più volte appaiono, o meglio apparivano,
all’interno della Basilica di Collemaggio.
Proprio questo aspetto mi ha portato a meditare sul concetto di “spiritualizzazione
della materia” e, mi è sembrato di
coglierlo proprio in questa occasione: il 50% delle case aquilane è stato
lesionato dal terremoto e sono inagibili, alcune crollate come se fossero state
costruite sulla sabbia o con la sabbia. Ho pensato all’intensità di questo
terremoto e al fatto che sismi di questa portata sono molto frequenti in
Giappone ma non producono tali disastri. Ecco che mi si affaccia l’idea di
quanta poca spiritualità sia stata utilizzata da chi ha progettato e costruito
queste case nella più totale indifferenza delle leggi antisismiche. In questo
caso, a mio parere, si vede l’opera arimanica in azione, opera che non tiene
conto del benessere e della preziosità della vita degli altri, ma unicamente
del guadagno proprio. La mia non vuole essere un’accusa senza indagine e una
condanna a priori dei costruttori, ciascuno farà i conti sia con la legge
umana, ma, soprattutto, con la propria coscienza. La mia vuol essere invece una
riflessione su quante anime sono state coinvolte in questa che, secondo me,
costituisce un momento di presa di coscienza collettiva da non sottovalutarsi.
La Lopardi, in uno dei tanti testi trovati su Internet prima del
terremoto, scrive che la città di
L’Aquila è stata prescelta per portare un messaggio al mondo. Mi trova
perfettamente d’accordo soprattutto alla luce di quanto è successo in questi
giorni. Onoriamo la scelta d’anima degli abitanti di questa città, scelta
inconsapevole e atroce se la si guarda con gli occhi della terza dimensione; scelta
non fortuita ma sincronicistica se la guardiamo con gli occhi di chi solleva
appena il velo e guarda oltre; scelta che si inserisce in un disegno perfetto,
anche se a volte atroce, così com’è perfetto e contemporaneamente atroce il
mondo; disegno che porterà al rinnovamento e al raggiungimento della Nuova
Gerusalemme qui su questa terra, per loro e per ciascuno di noi, se sapremo
assumerci la nostra responsabilità e sapremo riconoscere qual è la nostra
strada, qual è la nostra scelta d’anima per partecipare al nostro rinnovamento
e al rinnovamento della collettività e di questa terra. Allora chiediamoci
dove e come si sviluppa questa lotta
duale che si sta svolgendo sotto i nostri occhi, in quale modo si manifesta e
dove si nasconde. Conoscere per comprendere, l’Unità si potrà raggiungere
attraverso la comprensione della dualità, attraverso la comprensione della sua
manifestazione. Tante volte mi sono sentita ripetere che la dualità è
un’apparenza, certo, fa parte di questa dimensione, se la Terra si eleverà assieme
agli angeli umani, quest’apparenza scomparirà, ma siamo qui per conoscere e
comprendere, non potrà scomparire se gli effetti di questa dualità non saranno
introiettati e compresi.
Pietro Archiati nel suo bellissimo libro Il mistero del male nel nostro tempo, parla
di forze arimaniche contrapposte alle forze luciferine: le prime agiscono nella
materia e fanno in modo di mantenere il nostro ego ancorato al possesso di beni
materiali e alla conseguente acquisizione di potere economico a scapito degli
altri, le seconde perseguono la ricerca della luce, ma è una ricerca puramente
egoica spinta dalla necessità di acquisire sempre più potere in campo
spirituale per esercitarlo sugli altri o per accrescere se stessi, come
soggetti svincolati dal resto dell’umanità.
Si è parlato molto degli operatori di luce in questo periodo e molti di noi si
riconoscono o si sono riconosciuti in questa definizione. Sento che il termine
“operatori di luce” possa affiancarsi al termine “angeli umani”, tutti noi lo
siamo in potenza e molti stanno già esercitando, anche se inconsapevolmente, questo
ruolo, non penso sia la conoscenza di dottrine esoteriche o spiritualistiche a
poter dare ad ogni uomo la definizione di angelo umano: molti agiscono nel
silenzio e nel completo anonimato, per
portare luce a questa terra. Ogni nuova informazione scritta potrà contribuire
al risveglio di coscienza e all’operare in sinergia per la trasformazione, ma
sono certa che ciò accadrà, anzi, sta già accadendo. Sempre più persone si
riconoscono e si ritrovano sulla base di questa ricerca, basta uno sguardo, una
parola e si comprende tutto. Basta mantenere la coscienza vigile e saper
guardare oltre il velo, senza pregiudizi e senza volerci nascondere davanti a
ciò che sta succedendo nel mondo, ma vivendo nel mondo per poterne comprendere
le dinamiche e partecipare alla trasformazione, ognuno con il proprio ruolo.
Nella mia ricerca mi sono imbattuta anche in una notizia che assolutamente non
conoscevo: nel Gran Sasso a 1400 m di profondità, nelle viscere della terra esiste il più
grande laboratorio attivo di fisica nucleare, dove si fanno esperimenti.
Pensate all’importanza di questa notizia e provate a metterla in relazione con
quanto scritto sopra. Qualcuno di voi ha sentito parlare di questo laboratorio?
Nelle recenti notizie date sul terremoto qualcuno ci ha informato su eventuali
danni subiti dai laboratori sotterranei e le possibili conseguenze sul
territorio e la popolazione circostante? Come mai si è pensato di costruire un
laboratorio simile proprio in una zona ad alto rischio sismico?
E’ il momento di lasciare le risposte al singolo individuo o meglio ancora lasciare
libero sfogo alla riflessione o al sentire di ciascuno. Chi si sentirà chiamato
saprà come, dove e quando trovarsi e con chi, per lavorare insieme per la
rinascita della Nuova Gerusalemme.
Amore e luce a tutti Mirmione
Sitografia
di approfondimento
Intervista a Maria Grazia Lopardi
http://voyagerfanclub.forumfree.net/?t=31194412
Video su Celestino V
http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&VideoID=8267413
Basilica di Collemaggio e simbologia
http://www.laquilax.com/Sito%20prova%202/web-content/p%203%20Misteri.html
Biografia di Celestino V
http://www.pescasseroli.biz/celestino_V.asp
L’Aquila come Gerusalemme
http://www.angelodenicola.it/laquila/aquilanitas/aquilanitas-viaggi_repubblica.htm
Secretum secretorum film documentario su Celestino V Il codice di Celestino, doveva essere presentato
all’inizio di maggio a L’Aquila.
http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&VideoID=53969202
Lettera di MariaGrazia Lopardi dopo il terremoto,
http://www.ilcapoluogo.com/e107_plugins/content/content.php?content.14636
L’urna di Celestino V riportata nel
castello di Fumone dove il santo fu fatto morire?
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-fbbe0cdb-1bf6-4167-9266-b7271c8e7d80.html
La basilica di Collemaggio dopo il terremoto
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2dd8650c-7eb6-4471-b59d-af03d9044fc9.html
La Bolla della Perdonanza
http://www.perdonanza-celestiniana.it/
Pietro Archiati
http://www.macrolibrarsi.it/autori/_pietro-archiati.php
http://www.ilternario.it/ternario_shop/show_cat.php?catid=1
Il laboratorio di fisica nucleare
del Gran Sasso, il più grande al mondo,costruito a 1400 m di profondità
http://www.lngs.infn.it/home_it.htm