Mmmm...sono d'accordo in parte.
L'ego viene definito come "parassita": l'ego è una parte imprescindibile di noi, e ci serve! Il problema è fare in modo che non sia lui a comandare, ed è chiaro che non parliamo di una passeggiata: credo che sia un percorso molto difficile da iniziare, richiede giusto un paio di notti buie dell'anima (parlo del mio caso naturalmente), ed è un lavoro che va avanti tutta la vita...ma credo anche che mettersi in un'ottica di rifiuto dell'ego non faccia altro che rafforzarlo.

Quando poi qualcuno ci dice o fa qualcosa che ci fa tanto arrabbiare, io penso che sia perché ha fatto risuonare qualcosa dentro di noi che non ci piace. Ma è NOSTRO, l'altro è solo uno specchio. Abbiamo così la grande opportunità di vedere cosa è che non ci piace, smontarlo ed integrarlo. A quel punto possiamo vedere che l'altro è nella sua danza egoica, che non è l'oggetto delle nostre proiezioni ecc ecc, ma credo che prima di vedere tutto dall'anima (?!?!!!) dobbiamo lavorare su noi stessi.

"Salire" e vedere tutto dall'anima è un'immagine molto bella, ma quando schiva il lavoro su se stessi con il pretesto di alzare le vibrazioni...lo trovo rischioso, è come scappare sul tetto a guardare le stelle per non vedere che le cantine sono piene di topi

Poi, io non conosco questa persona (nel video) e non conosco il suo modo di pensare, il mio commento si basa solo su quanto detto in questo video

grazie per aver condiviso il video :) , è molto interessante.

mi sono rivista nel passato, quando in effetti mia madre adottiva mi rimproverava e mi mostrava (secondo il mio punto di vista) la sua mancanza di fiducia nei miei confronti come se io non sapessi cosa fare , come comportarmi nella vita, con gli amici...

Ho discusso tanto con lei per questo suo modo di agire nei miei confronti, ma poi...ho iniziato a guardarmi dentro, ho cercato di mettermi nei suoi panni ...credo sia questo il vero segreto della vita, guardarsi in profondità, dimenticare la rabbia, il fastidio, e pensare solo a proprio essere... viviamo in un mondo dove cerchiamo la ragione a tutti i costi, dove l'egoismo diventa padrone dei nostri pensieri e delle nostre azioni, pensiamo di aprire gli occhi, di vedere tutto, di sapere tutto....e lì noi cadiamo...

sapere che l'altra persona (nel mio caso ..mia madre) sia un essere come me, con le sue paure e le sue idee..mi ha aiutata ad amarla di più...guardando dentro ho capito che lei era mossa dalla paura che io potessi farmi del male, illudermi, che gli altri potessero approfittarsi di me, per la mia bontà e ingenuità..che purtroppo nel mondo in cui viviamo, ingenuità equivale a stupidità...
ognuno di noi vive nelle paure, e la mancanza di fiducia parte prima da noi..se non l'abbiamo agli altri arriva subito il messaggio, gli infondiamo il nostro senso di paura e di scetticità...
ho imparato a fidarmi del cuore, ma anche della ragione..ho imparato che essere immaturi non è un male, è solo un percorrere un cammino in una strada che non si conosce, di cui dobbiamo fare esperienza, cadendo e rialzandoci e non smettere di risollevarci..perché qualcuno ci aiutera a percorrerla prendendoci la mano..
e avere la pazienza di aspettare e capire ogni nostro passo fidandoci di chi ci vuole bene... è così , credo secondo la mia personale esperienza che molti riescono a crescere nell'anima...

Interessanti argomentazioni e riflessioni personali.
Pienamente d'accordo con Devadasi e con Osho Prema (tanto un nome in più ormai cambia poco eheheh)
E grazie anche a te, salila, per la tua preziosa condivisione.
L'importante è imparare a conoscersi, guardando in noi ciò che dall'esterno ci viene riflesso.

Splendida questa frase Prema! Ma credo che qui Scardovelli sia stato un po' frainteso...

Devadasi, capisco le tue considerazioni ma al di là del titolo che io ho dato per sintesi a questo post... Mauro Scardovelli (è uno psicoterapeuta) non parla di rifiuto dell'Ego, ma invita al discernimento.

Quando dice di sollevarsi e guardare la situazione dall'alto, significa prendere un attimo le distanze per vedere tutto quello che sta avvenendo...nell'esempio specifico, significa accorgersi sia della danza egoica dell'altro sia ricordare e considerare che l'altro non è solo ego ma ha anche l'anima, cioè qualità e aperture agli altri (soltanto in quel momento non manifeste).
Questa presa di distanza compassionevole in un momento di conflitto, comporta 2 cose:
- non partecipare alla danza egoica, all'impulso di DIFENDERSI dalle parole dell'altro (in genere la difesa avviene in 2 modi: o con l'attacco o con l' evitamento).
Infatti a che serve difendersi se si è a posto?
La vulnerabilità è una mancanza di discernimento su di sè, un breve annebbiamento. L'anima sa che è intoccabile, siamo noi che lo dimentichiamo.

- non prendere troppo seriamente l'Ego altrui, tanto da ferirci. Saper distinguere cosa viene detto dall'anima e cosa dall'Ego. E fare con oculatezza la nostra scelta: a chi diamo la nostra fiducia? A chi ci parla per Ego o attraverso l'anima?

Quando Scardovelli parla di Ego come parassita, in altri video si comprende meglio... da quello che ho capito intende dire che l'Ego è come un sistema (nato innanzitutto per esigenze di autodifesa) che si innesta come un parassita nel cervello, nella cabina di comando, e condiziona in modo abitudinario le nostre REAZIONI alla vita...per cui si è in uno stato di addormentamento, e non di vivo discernimento.

Quello che scrivi tu sul fenomeno dello specchio è anche vero (e Scardovelli ne parla altrove)... ma credo che un lavoro non precluda l'altro. Quello che dici tu serve per lavorare su di sè, dall'interno, ed è il primo gradino. Ma anche quello proposto in questo video è lavoro su di sè, direi che è il secondo gradino.

Credo che la sequenza possa essere questa.

L'altro mi provoca (o mi invita a una danza egoica)
Vedo l'Ego.
Mi fa da specchio.
Riconosco una parte di me, e ne ho compassione.
Per fare questo, c'è già un osservatore (infatti guarda da fuori la situazione) e tengo in conto la presenza nell'altro di altre qualità dell'essere non inquinate (anima) anche se non immediatamente visibili.
Decido a chi affidare la mia fiducia...a chi dare il mio voto.
Rifiuto di partecipare ai "botta e risposta" egoici.

C'è una frase di una canzone che mi piace molto "non credere a niente che non sia amore" (Jovanotti).
Mi fa pensare a questo... non credere a niente che non sia anima.
E se qualcuno parla per Ego, non ci cascare...porta pazienza....


un abbraccio e grazie per le vostre considerazioni

Grazie a te, cara Aquila!
La tua preziosa disamina ad approfondire è un dono aggiunto alle riflessioni che hai voluto condividere.

grazie a te Oliviero, sempre attento e riflessivo.

E grazie a Salila, col suo racconto personale arriva dritta al nocciolo della situazione... Ricordarsi che gli altri sono PERSONE COME NOI, che hanno le loro paure, e i loro attaccamenti...in base ai quali agiscono (e agiamo).
So quanto è facile "ereditare le paure", specie dalla famiglia...e quanto sia difficile liberarsene, senza giudicarle ("comprendere" però non vuol dire "giustificare/avallare" le paure altrui, specie se si tratta di quelle limitanti...cioè che ci impediscono di realizzare ciò che intimamente siamo)
In questa assenza di giudizio che leggo nella tua risposta Salila, c'è un bell'insegnamento...e si respira aria pulita :)

grazie a voi, per affrontare questi argomenti così coinvolgenti..

le vostre riflessioni sono affascinanti e mi riempiono l'anima


mi avete commosso... credo che la mia anima si senta a suo agio qui..

un abbraccio

Il titolo del video è indicativo: "la funzione della rabbia per la crescita dell'anima". La rabbia c'è...non va repressa...

Per chi volesse approfondire, ho trovato questo link dal blog di Salvatore Brizzi, su cui sono finita proprio in cerca di approfondimenti...ovviamente ognuno ha la sua strada, non ne esista UNA giusta :)

http://www.salvatorebrizzi.com/2010/02/se-siete-persone-tranquille-non.html