Da: "Aleph" di Paulo Coelho

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Oliviero Angelo
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Da: "Aleph" di Paulo Coelho

Messaggioda Oliviero Angelo » 04/11/2011, 15:47

Un passaggio, per me, "significativo" tratto dal primo capitolo di "Aleph" (P. Coelho)
......

Lui ritrae le mani dal tronco della quercia, e io lo imito. Mi sorride, e io ricambio il sorriso. In silenzio e con passo tranquillo, ci avviamo verso la mia casa. Ci sediamo in terrazza e prendiamo un caffè, ancora senza parlare.
Contemplo il gigantesco albero al centro del giardino: ho cinto il tronco con un nastro dopo un sogno. Abito nel paese di Saint Martin, nei Pirenei francesi, in una casa che sono pentito di aver comprato: ha finito per possedermi, richiede la mia presenza assidua - ha bisogno di qualcuno che se ne occupi, per mantenere viva la propria energia.
"Non riesco più a progredire," dico. E, come sempre, cado nella trappola di essere il primo a parlare. "Penso di aver raggiunto il mio limite."
"Interessante. Io ho sempre tentato di scoprire i miei limiti, eppure finora non ci sono riuscito. Il mio universo non è particolarmente collaborativo: seguita a crescere e non mi aiuta a conoscerlo appieno," replica J., in modo provocatorio.
Si affida all'ironia. Ma io proseguo.
"Cosa sei venuto a fare qui, oggi? A tentare di convincermi che sto sbagliando, come sempre? Di' quello che vuoi, ma sappi che le tue parole non cambieranno la situazionee. Non sto bene. Sono a disagio."
"E' proprio per questo che sono venuto qui, oggi. Da tempo intuivo ciò che stava accadendo. Tuttavia esiste sempre un momento preciso per agire," dice J., prendendo una pera dal tavolo e rigirandosela tra le mani. "Se ne avessimo parlato prima, non saresti stato ancora pronto...'maturo'. Se avessimo aspettato a parlarne, saresti stato ormai esausto...'marcio'. Dà un morso al frutto, assaporando il gusto della polpa. "Perfetto. Questo è il momento giusto."
"Sono assalito da molti dubbi. E quelli più importanti riguardano la fede," affermo.
"Un'ottima cosa: è il dubbio che fa avanzare l'uomo nel suo cammino."
Come sempre, risposte e immagini azzeccate che, tuttavia, oggi non funzionano.
"Voglio spiegarti che cosa senti," continua J. "Che tutto ciò che hai appreso non ha messo radici. Che sai penetrare nell'universo magico, ma non riesci ad abbandonarti a esso. Che forse si tratta soltanto di una grande fantasia che l'uomo ha creato per scacciare la paura della morte."
I miei interrogativi sono più profondi: riguardano la fede. Ho un'unica certezza: esiste un universo parallelo, spirituale, che interferisce nel mondo in cui viviamo. A parte questo, tutto il resto - libri sacri, rivelazioni, guide, manuali, cerimonie - mi sembra assurdo. E, peggio ancora, senza alcun effetto tangibile e duraturo.
"Voglio raccontarti che cosa ho provato io," prosegue J. "Durante la giovinezza
, ero affascinato da tutte le cose che la vita poteva offrirmi, e credevo di essere capace di conquistarle una dopo l'altra. Con le nozze, ho dovuto scegliere un solo cammino, perché avevo l'obbligo di mantenere la donna che amo e la nostra prole. A quarantacinque anni, quando ero ormai divenuto un dirigente di successo, ho visto i miei figli cresciuti andarsene da casa e ho pensato che, da quel momento, tutto sarebbe stata solo una ripetizione di ciò che avevo già sperimentato.
"Ecco, la mia ricerca spirituale è iniziata lì. Poichè sono un uiomo che crede nella disciplina, mi sono dedicata a essa con energia. Ho attraversato periodi di entusiasmo e di incredulità, finchè mi sono ritrovato di fronte a ciò che tu stai vivendo oggi.
"Malgrado tutti i miei sforzi, J., non riesco nemmeno a pensare. Mi sento più vicino a Dio e a me stesso," replicai, con una certa esasperazione.
"E questo accade perché, come tutti gli esseri umani del pianeta, eri convinto che il tempo ti avrebbe insegnato il modo di avvicinarti a Dio. Ma il tempo non insegna affatto: ci offre soltanto la sensazione della stanchezza, dell'invecchiamento."
Adesso era come se la quercia mi stesse fissando. Probabilmente aveva più di quattro secoli, eppure aveva imparato una sola cosa: restare immobile nel terreno, nel medesimo posto.
"perché siamo venuti a compiere un rituale nei pressi della quercia? Come può aiutarci a diventare uomini migliori, una simile pratica?"
"Per il semplice fatto che gli esseri umani non compiono più rituali vicino alle quercie. In poche parole, agendo in un modo che può sembrare assurdo, è possibile raggiungere le profondità della propria anima, la sua parte più antica, quella prossima all'origine di ogni cosa."
Una sacrosanta verità. Quando gli domando una spiegazione, ricevo la risposta che mi aspettavo. Devo approfittare di ogni minuto accanto a lui.
"E' ora di andare," dice J., bruscamente.
Guardo l'orologio. Gli spiego che l'aeroporto è poco distante: potremmo continuare a chiaccherare ancora per qualche momento.
"Non è a questo che mi riferisco. Quando mi sono trovato ad affrontare ciò che stai vivendo tu, ho trovato la risposta in qualcosa che era accaduto prima della mia nascita. E' un'esperienza che ti suggerisco di fare."
Reincarnazione? J. mi aveva sempre invitato a frequentare le mie vite precedenti.
"Sono già tornato nel mio passato. E' una cosa che ho imparato a fare prima di conoscerti. Ne abbiamo già parlato. Ho preso coscienza di due incarnazioni: uno scrittore francese del XIX secolo e un..."
"Sì, lo so."
"Ho commesso errori ai quali mi è stato impossibile rimediare. Poi tu mi hai detto di non tornare più indietro, perché questo avrebbe solo accresciuto i miei sensi di colpa. Rivisitare le vite passate è come aprire un buco nel suolo e lasciare che il fuoco sottostante incendi il presente."
J. lancia gli avanzi della pera agli uccelli del giardino e mi guarda, irritato:
"Non dire sciocchezze, per favore. Non cercare di convincermi della verità delle tue affermazioni e del fatto che non hai imparato niente nei ventiquattro anni che abbiamo trascorso insieme."
Sì, adesso so di cosa sta parlando. Nella magia - e nella vita - esiste soltanto il momento presente, l'ORA. Non si misura il tempo come si calcola la distanza tra due punti. Il "tempo" non passa. L'essere umano ha una difficoltà enorme a concentrarsi sul presente: pensa sempre a ciò che ha fatto, al modo in cui avrebbe potuto far meglio, alle conseguenze delle proprie azioni, al motivo per cui non è riuscito ad agire in maniera davvero appropriata. Oppure si preoccupa del futuro, di cosa farà domani, delle decisioni che dovrà inevitabilmente prendere, dei pericoli che lo attendono dietro l'angolo, di come evitare fastidiosi imprevisti e di come raggiungere gli agognati obiettivi - tutte quelle cose che ha sempre sognato.
J. riprende a parlare.
"A questo punto, qui e adesso, poniti la domanda: " C'è qualcosa di veramente sbagliato?" Sì, c'è. E allora sforzati di capire che sei in grado di cambiare il tuo futuro, trasportando il passato nel presente. Ricorda: il passato e il futuro esistono solo nella nostra memoria.
"Il presente travalica sempre il tempo: è l'Eternità. E' piuttosto difficile da comprendere: in mancanza di una spiegazione migliore, gli indiani usano la parola 'Karma', sebbene il concetto che esprime sia abbastanza limitato. Non è quello che hai fatto nella tua vita passata a influenzare il presente, ma ciò che fai nel presente che redimerà il passato e logicamente cambierà il futuro."
"Ossia..."
J. fa una pausa. Appare sempre più irritato perché non riesco a capire quello che sta cercando di spiegarmi.
"Non serve a niente continuare a usare parole che non hanno alcun significato reale. E' qualcosa che devi sperimentare. Per te è arrivato il momento di andartene da qui. Di riconquistare il tuo regno, ormai corrotto dalla routine. E' giunta l'ora di smettere di ripetere la medesima lezione: non è questo che ti farà imparare alcunché di nuovo."
"Non si tratta di routine. Io sono infelice."
"Si tratta soltanto di routine. Pensi di esistere solo in virtù della tua infelicità. Altre persone affondano le radici della propria esistenza e ne parlano ossessivamente: problemi con i figli, la moglie e il marito, la scuola, il lavoro, gli amici. Non si fermano mai a pensare: 'io sono qui. Sono il risultato di tutto quello che è accaduto e il prodromo di ciò che accadrà ma, in qualsiasi caso, sono qui. Se ho compiuto azioni sbagliate, posso correggerle o, almeno, chiedere perdono. Se ho agito in modo giusto, devo godere di questo dono, essere più felice e compenetrato con il presente."
J. respira profondamente, prima di concludere:
"Tu non sei più qui. Devi allontanarti davvero per poter ritornare al presente."
......
......

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Messaggioda Oliviero Angelo » 04/11/2011, 21:04

....
"(...)Viaggiare non diventerà mai una routine," incalza J."La nostra vita è un viaggio ininterrotto, dalla nascita alla morte. Si trasforma il paesaggio, variano le persone, mutano le necessità, ma il treno prosegue la sua corsa. La vita è il treno, non la stazione ferroviaria. E finora tu non hai viaggiato: hai soltanto cambiato paese - una cosa del tutto diversa."
Ho scosso il capo in segno di diniego.
"Non servirà. Se devo ripetere un errore commesso in un'altra vita - un errore del quale sono pienamente consapevole - non c'è bisogno che me ne vada da qui. In quel sotterraneo, obbedivo soltanto agli ordini di qualcuno che sembrava conoscere i disegni di Dio: tu.
"Inoltre, ho già incontrato almeno quattro persone a cui ho chiesto perdono."
"Ma non hai scoperto la maledizione che è stata lanciata su di te."
"Allora anche tu sei stato maledetto. Hai scoperto di cosa si trattava?"
"Sì, ci sono riuscito. E, te lo posso garantire, si è rivelata assai più dura della tua. Tu ti sei comportato da vigliacco una volta, mentre io sono stato ingiusto moltissime volte. In qualsiasi caso, quell'esperienza mi ha liberato."
"Visto che devo viaggiare nel tempo, perché muovermi anche nello spazio?"
J. ha riso.
"perché ci viene sempre offerta una possibilità di redenzione, ma dobbiamo incontrare le persone alle quali abbiamo fatto del male e chiedere loro perdono."
"E dove... dovrei andare^ A Gerusalemme?"
"Non lo so. Dove penserai che sia giusto andare. Scopri cosa hai lasciato incompiuto e agisci per completare l'opera. Sarà Dio a guidarti, perché tutto ciò che hai vissuto e vivrai si trova comunque qui, adesso. Il mondo si sta creando e distruggendo in questo momento. Chi hai incontrato, si ripresenterà; chi hai lasciato partire, ritornerà. Non tradire i doni che ti sono stati concessi. Cerca di comprendere che cosa ti sta accadendo e scoprirai quello che sta succedendo a tutti.
"Non pensare che io sia venuto a portare la pace. Sono arrivato a portare la spada."
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Messaggioda shanti » 04/11/2011, 22:47

Non tradire i doni che ti sono stati concessi...
Grazie Gladius.


Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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